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Ad Alghero il convegno “La Sardegna e Alghero in età spagnola”

Ad Alghero il convegno “La Sardegna e Alghero in età spagnola”

Convegno venerdì 31 marzo alle 17 a Lo Quater di Alghero presentazione del volume “Il Parlamento del viceré Giovanni Vivas”


Per iniziativa del Consiglio Regionale della Sardegna e del Comune di Alghero, col patrocinio della Fondazione Alghero, si terrà venerdì 31 marzo alle ore 17 nei locali de Lo Quarter, un convegno dal titolo “La Sardegna e Alghero in età spagnola”, in occasione della presentazione del volume “Il Parlamento del viceré Giovanni Vivas (1624)“, a cura di Alessandra Argiolas e Antonello Mattone facente parte della collana «Acta Curiarum Regni Sardiniae», n. 15, edita dal Consiglio Regionale della Sardegna.
Dopo il saluto del sindaco di Alghero, Mario Conoci, l’on. Michele Pais, Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, illustrerà i contenuti dell’iniziativa e del significato della collana; l’on. Michele Cossa, Presidente del Comitato scientifico per la pubblicazione degli atti dei Parlamenti sardi, esporrà i risultati raggiunti nella pubblicazione degli «Acta Curiarum Regni Sardiniae».
Seguiranno le relazioni: il prof. Antonello Mattone, già docente di Storia delle istituzioni politiche nell’Università di Sassari, affronterà il tema del ruolo dei Parlamenti nella storia della Sardegna moderna (XIV-XVIII secolo); il prof. Piero Sanna, già docente di Storia moderna nell’Università di Sassari, analizzerà la lotta politica sviluppatasi nel corso del Parlamento del 1624 e gli Stamenti, soffermandosi anche sui capitoli di corte della città di Alghero. Al termine della manifestazione verrà distribuito a cura del Consiglio Regionale una copia omaggio del volume.

Alghero nel periodo catalano-aragonese

Nel 1353 i catalani occupano Alghero dopo la vittoria riportata nella battaglia navale di Porto Conte che vide i genovesi soccombere contro la flotta di Bernardo Cabrera alleato, per l’occasione, con i veneziani, dopo qualche giorno, in assenza dell’ammiraglio Cabrera in navigazione verso Cagliari, gli algheresi notte tempo si sollevarono e riuscirono a trucidare la guarnigione aragonese restituendo la città ai Doria; nel 1354, dopo 4 mesi di assedio, gli aragonesi riottennero il possesso della città. L’anno successivo re Pietro IV dispose il ripopolamento di Alghero con famiglie provenienti dalla Catalogna  e dichiarò la città unita alla corona di Aragona, conferendole inoltre il nuovo emblema; nel 1360  il re Pietro trasferisce dall’Aragona una numerosa comunità ebraica, poi messa al bando da tutti gli stati spagnoli nel 1492.

Nel 1384  re Pietro favorì la pesca del corallo, iniziata qualche decennio prima dai marsigliesi, proibendone l’attività alle barche forestiere cui vietava l’approdo lungo la costa tra il golfo di Oristano e l’Asinara; nel 1420  il re Alfonso V d’Aragona approdò in Alghero con la sua flotta; nel 1455  Don Pietro Giacomo Besala, nominato vicerè di Sardegna, fece costruire nell’arsenale di Alghero 5 galere per conto del re; nel 1460, dopo un ennesimo tentativo da parte dei genovesi di occupare la città, re Giovanni II ordinò la cacciata da Alghero di tutti forestieri presenti per motivi di commercio e lavoro e proibì inoltre il matrimonio tra algheresi e i sardi, corsi, francesi e genovesi per motivi di sicurezza; nel 1501  re Ferdinando il Cattolico elevò Alghero al rango di città. Fine dell’epoca catalana e inizio del periodo spagnolo dovuto alla fusione del regno di Castiglia e il regno catalano-aragonese.

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Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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