UNAR puntata 05

“A due anni rovistavo nell’immondizia”. Il bambino congolese

unica radio
Unica Radio Podcast
“A due anni rovistavo nell’immondizia”. Il bambino congolese
Loading
/

In occasione della Settimana contro il razzismo organizzata dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) raccontiamo oggi la storia di un bambino. Uno come tanti.

Siamo nella Repubblica del Congo, Stato dell’Africa centrale ed ex colonia francese. Si tratta di uno degli Stati più urbanizzati del continente africano. Circa l’85% della popolazione si concentra infatti in poche aree urbane (Brazzaville, la capitale, Pointe-Noire, e i piccoli villaggi situati sulla ferrovia che collega le due città). Il protagonista del nostro racconto è un bambino che non ha un nome, o meglio ne ha tanti.

Volendo potremmo chiamarlo in mille modi, Christian, Joseph: ma non è questo l’importante. Ciò che conta è che un nome gli è stato dato solamente all’età di due anni, dopo essere stato trovato in un mercato della frutta, mentre rovistava nell’immondizia. Come lui, circa 65mila bambini sono costretti a fuggire dalle loro case a causa dei violenti scontri che il Paese vive dal 1960, anno della propria indipendenza. Ma torniamo a noi. 

Il bambino era solo, con una gamba malandata e delle ustioni sul torace e sulla fronte, un probabile lascito di un esorcismo. In Congo, i bambini portatori di handicap sono generalmente definiti “enfant sorcier”, bambini stregoni, uno strumento del demonio che arrecano solo dolore e sventura. 

Ora ha 12 anni e per dieci anni è stato cresciuto dalla Foundation Viviane.

Una realtà congolese nata per fornire cure fisioterapiche e protesi gratuite ai bambini che ne hanno bisogno. Realtà che col tempo è diventato un vero e proprio centro di accoglienza per bambini orfani o abbandonati.

Non ha mai trovato una famiglia dal momento che, dal 2013 le adozioni internazionali sono state vietate e prima di ciò, nessuno si è presentato per il piccolo. Il suo sogno è quello di continuare gli studi e diventare un ingegnere.

Di questo ragazzo si occupa l’associazione no-profit NOVA (Nuovi Orizzonti per Vivere l’Adozione) OdV. Abbiamo avuto l’occasione di intervistare il presidente, Massimo Vaggi.

L’ente nasce a Torino nel 1984 ad opera di un gruppo di genitori che, dopo aver concluso la propria adozione, hanno sentito l’esigenza di dar vita ad un’associazione che aiutasse altri genitori nel percorso adottivo.  Lo scopo di Nova è quello di promuovere la cultura dell’accoglienza, l’adozione internazionale e la prevenzione dell’abbandono dei minori.

Dal 2001 è un ente accreditato dalla Commissione per le adozioni internazionali e funge da mediatore tra le autorità straniere e i bambini in procinto di adozione. Nova collabora con tantissime realtà in varie parti del mondo, tra cui la Foundation Viviane in Congo, ma anche in Brasile, Colombia, Burkina Faso, Haiti e Perù.

Da Andrea Maurizi per la settimana contro le discriminazioni razziali è tutto. Un saluto.

About Redazione

Nata l'8 ottobre 2007 da un progetto di tre studenti universitari. Unica Radio vuole raccontare il territorio, la cultura e le attività dell'hinterland attraverso la voce dei protagonisti. Unica Radio racconta la città che cambia

Controlla anche

cani sentinella per riconoscere iperglicemia nei bambini

Primo cane allerta-diabiete in Sardegna

È la storia di Glicy, una barboncina di due anni e mezzo, primo cane allerta …