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"Glob" de les foutoukours al Teatro Massimo di Cagliari

“Glob” de Les Foutoukours al Teatro Massimo di Cagliari

Allegro spettacolo in uno dei più noti teatri del capoluogo

La magia del circo contemporaneo con “Glob” de Les Foutoukours, uno spettacolo ideato e realizzato da Rémi Jacques e Jean-Félix Bélanger, due incredibili clowns per un bellissima e poetica storia senza parole, rivolta ad adulti e bambini, sotto le insegne de La Grande Prosa firmata CeDAC Sardegna.

Le domande riguardo alla vita dei due protagonisti

Un opera bellissima e delicata rivolta alle tematiche dell’attesa, dell’incognito e dell’incontro, con due misteriosi personaggi, divertenti, comici e senza tempo, che di fronte alle problematiche esistenziali – chi siamo?, donde veniamo?, dove andiamo? – «si prendono il tempo per vedersi tra di loro per ridere, per piangere, per salire e per scendere…» gustando ogni minuto, senza fretta, accompagnando il ritmo della vita in «una lode alla calma e alla semplicità».

Scrutare il mondo con gli occhi di un bambino

L’evento è uno spettacolo pieno di meraviglia, dove due clowns vogliono vedere il mondo con la curiosità e gli occhi teneri di un bambino, strabiliandosi di tutto quello che può accadere, conducendo il pubblico all’interno di un sogno a occhi aperti.

La date e gli orari dello spettacolo

Percorso basato sull’ emotività tra le situazioni affascianti quello di “Glob” de Les Foutoukours, uno spettacolo di qualità sia fuori che dentro la scena quello realizzato da Rémi Jacques e Jean-Félix Bélanger, due incredibili clowns-acrobati, diretto da Jacinthe Racine e Etienne Fournier, in scena da mercoledì 22 marzo alle 20.30 fino a domenica 26 marzo (ogni giorno da mercoledì a sabato alle 20.30 e domenica alle ore 19) Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

L’anno di fondazione della compagnia

In Sardegna si terranno gli unici spettacoli italiani della tournée europea della nota e importante compagnia canadese, creata da Patricia Ubéda, Stéphanie Mailhot e Rémi Jacques, nel 1997, che in una ben fatto sunto di teatro fisico, mimo e arti circensi, ispirandosi all’attività di insegnanti come Robert Dion, Bernard Lavoie e Vsevelod Meyerhold, hanno creato uno spettacolo elegante e gradevole in grado di richiamare mediante il movimento, con uno meticoloso spartito gestuale, allegri pensieri e variopinti stati d’animo.

Quello che fanno i due protagonisti

Lo spettacolo è un affascinante e coinvolgente racconto senza parole, incentrato su due simpatici e enigmatici interpreti ,creati dall’immaginazione. Essi si destreggiano in uno spazio irreale tra globi splendenti e candidi fiocchi di neve, riscoprendo lo spazio e lasciandosi sorprendere dagli avvenimenti con candore e ingenuità, oltrechè l’enorme curiosità dei bambini.

Più indole che raziocinio

Uno spettacolo veramente interessante, dove i tipici problemi della vita– ovvero le vecchie domande della metafisica – lasciano spazio alla sensazione di una vita in divenire, in una oratoria simpatica di avvenimenti, dove gli attori paiono avere più l’istinto che il raziocinio nella loro investigazione sui fenomeni delle emozioni, per portare gli spettatori in un fantasiosa illusione. Un racconto minimo, tra scambi di sguardi e minimi gesti quotidiani, con una trama lieve dove ritrovare il senso di meraviglia, per una fiaba attuale tenera e coinvolgente, in un certo senso tranquillizzante, con l’obiettivo di scappare al ritmo sfrenato di una vita consumistica e riprendendo quella dimensione maggiormente intima, costantemente dimenticata, in cui dar meritato sfogo ai pensieri e facendosi trascinare dalla fantasia.

I creatori e le maestranze che hanno permesso la realizzazione dello spettacolo

“Glob” de Les Foutoukours – il cui scenografo è di Rémi Jacques, creata da Damien Boudreau, progettazione e esecuzione dei globi da parte di Jean-Félix Bélanger e Francis Hamel (realizzazione elettrica dei globi di Frédéric Vincent, progettazione e creazione robotica di Rodolphe St-Arnaud), consulenza acrobatica di Jonathan Brochu e Nadia Genois (per la scala) e di Jérôme le Baut (main à main), produzione del reparto circense di Carl Vincent e Ghislain Buisson e progettazione e produzione Globolo di Rémi Jacques, progetto luci di Francis Hamel e disegno luci di Rémi Jacques e Jacinthe Racine, costumi di Philippe Massé (realizzati da Chantal Mailly), per le canzoni abbiamo Martin Lizotte e per ciò che concerne la direzione musicale questa è affidata a Jean-Félix Bélanger – è pura poesia visiva, per la gioia e il divertimento di grandi e piccini.

Due personaggi creati ma estremamente reali

La magia dell’evento tra esibizioni acrobatiche e sketch, attraverso un racconto per quadri, in cui Rémi Jacques e Jean-Félix Bélanger creano a due interpreti, irreali eppure molto concreti, vogliosi di fare a ogni esperienza e disponibili a lasciarsi condurre dal caso e dalle situazioni beneficiando di ogni istante, degustando ogni particolare.

Cosa gli interpreti vogliono mettere in evidenza

Sulle orme dei grandi del cinema muto, i due performer mettono in risalto ogni azione e ogni mimica facciale, ponendo in luce la schiettezza e l’incredibile attenzione dei fanciulli riavendo inoltre la profondità dei sentimenti: “Glob” oltrepassa l’energia gravitazionale con la grazia e la dolcezza di una storia fantastica, in un luogo in cui trovano spazio scale su cui inerpicarsi e utensili di vario tipo da reinterpretare in modo giocoso dove gli interpreti si spostano a testa in giù, .

About Giorgio Saitz

Appassionato di calcio a livello enciclopedico con la passione per l'economia e la giurisprudenza

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