Il video, girato da Federico Branca, da un’idea di Alessio Mura, ambientato tra le mura domestiche e la campagna campidanese di San Sperate
Il video vuole raccontare, tornando indietro di qualche anno e attraverso gli occhi di una bambina, la dimensione del tempo durante il lockdown, attraverso gesti, rituali ripetuti, giochi, letture, e il ritorno alla totale libertà, rappresentata dalla danza all’aria aperta.
La giusta contrapposizione tra gli ambienti vuoti della casa e gli stessi ambienti animati dalla presenza della protagonista, raccontano il procedere della vita, in una dimensione insolitamente anomala per l’essere umano. A questo si aggiunge il “respiro”, il ritorno alla normalità, dato dal rinnovato rapporto con la natura, la campagna, i boschi e gli animali.
Le giuste parole, il nuovo lavoro.
L’EP, con quattro canzoni scritte da Su Maistu, al secolo Alessio Mura, prodotto, registrato, mixato da Andrea Aru e Vladi Frau al Sonada Studio di Donori nel corso dell’estate e dell’autunno 2022, con la co-produzione di Nicolò Nioi, protagonista anche alle tastiere e ai cori, di Alice Picci alla voce e di Matteo Piras al basso. Il mastering curato da Federico Mundula.
“Le giuste parole” è il primo progetto nella storia ormai quasi trentennale della band originaria di Mogoro ad essere stato scritto e cantato interamente in lingua italiana. I quattro brani che lo compongono, omogenei tra loro per atmosfera, sono pienamente coerenti con il percorso finora seguito dalla band, sempre attenta a pesare “le giuste parole”, parafrasando il titolo del lavoro, per raccontare la realtà odierna.
L’altro lato del mondo
Primo brano della tracklist, quasi un “armistizio” tra un figlio e un genitore, dopo un’attenta analisi del rapporto che li lega, con il suo suono crudo e maturo; ma anche di “Un bambino che cammina”, istantanea di un lockdown che ha lasciato segni indelebili, su un mood malinconico; e ancora di “Che ne sai”, in cui il tema della reclusione è raccontato attraverso le sensazioni nate da una visita al carcere di Uta fatta dalla band in occasione di un laboratorio, con le sue atmosfere fusion soul e un andamento alla Jay Dilla; per chiudere con la tematica ambientale che è il cuore di “L’occasione”, un ragionamento ponderato sui tempi che stiamo vivendo e sull’imprescindibilità di un intervento immediato, pena perdere tutto, il video raccontato su sonorità californiane senza tempo.
Completa il lavoro la copertina, con uno scatto in bianco e nero del fotografo Stefano Pia e la grafica curata da Fabrizio Melas.
I Balentia
Pionieri del rap in Sardegna, sono Alessio Mura (Su Maistu) e Andrea Mura (Lepa) ambedue originari di Mogoro (OR), e sono una delle band più attive e longeve dell’isola, con un rap cantato in sardo e italiano, che definiscono “sociale”.
Hanno all’attivo 4 album, 2 EP e diversi singoli, collaborazioni con artisti nazionali dello stesso genere e oltre 600 concerti in Sardegna, in Italia e all’estero, in 28 anni di attività. La band ha vinto l’edizione 2013 del Suns (Festival Internazionale in lingua minoritaria) a Moena di Fassa (TN) e ha partecipato al Liet Festival (Festival Europeo in lingua minoritaria) a Oldenburg (Germania) nel 2014.
Nell’aprile 2022 i Balentia hanno ricevuto, da parte dell’amministrazione comunale di Mogoro, il premio alla carriera e nel mese di ottobre dello stesso anno la band è stata finalista della 15esima edizione del Premio Andrea Parodi, ricevendo il premio come “miglior testo”.