Alexa Unica Radio
Giornata Fai di Primavera

In Sardegna le Giornate FAI di Primavera

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le Giornate FAI di Primavera

Questo venerdi 17, presso l’aula magna Maria Lai della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche, la Direzione Regionale del FAI Sardegna ha presentato il programma dell’evento di punta della fondazione, “Giornate FAI di Primavera”.

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano – è una fondazione senza scopo di lucro nata nel 1975, sul modello del National Trust inglese, con il fine di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano. Attualmente, i beni salvati dal FAI in tutta Italia sono 69.

Giornate FAI di Primavera

La manifestazione, arrivata alla sua XXXI edizione, è l’evento di piazza più importante dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese che prevede sabato 25 e domenica 26 marzo l’apertura in tutta Italia di 750 luoghi inaccessibili o pochi noti in 400 città italiane. I volontari FAI, insieme con gli studenti delle scuole pubbliche che collaborano alle aperture, ci aiuteranno a scoprire e riscoprire il nostro patrimonio storico, artistico e naturale.

E’ un fine settimana in cui ci è data la possibilità, immergendosi in siti inediti e paesaggi sconosciuti, di riflettere sulla identità del nostro Paese così ricco di tradizioni e cultura. Saranno visitabili ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, e ancora esempi di archeologia industriale, collezioni d’arte, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani.

La manifestazione è inoltre un importante evento di raccolta fondi per sostenere la missione e le attività del FAI. Per questo motivo, è suggerito ai partecipanti un contributo libero a partire da 3 euro.

Il Programma in Sardegna

In Sardegna è stata programmata l’apertura di nove siti e quest’anno la scelta si caratterizza per la sua eterogeneità. Infatti, sono stati individuati non solo siti archeologi o legati alla memoria storica, come due ex Carceri, o alla cura, come il Vecchio Ospedale San Francesco di Nuoro e l‘Istituto dei Ciechi di Cagliari, ma anche due importanti e inaccessibili luoghi per la produzione, stoccaggio e trasmissione dell’energia elettrica come la Diga d’Eleonora d’Arborea e la stazione Terna di Codrongianos.

Monica Scanu, Presidentessa del FAI Sardegna, dichiara: “Nel momento storico in cui è cruciale il dibattito sul rinnovamento energetico e soprattutto sulle modalità per raggiungerlo senza compromettere il paesaggio e l’ambiente naturale, il FAI intende offrire ai visitatori la possibilità di conoscere due impianti che sono parte attiva nel processo di transizione”.

1. Saline Conti Vecchi (Assemini)- Bene FAI

E’ un sito di archeologia industriale, con un impianto tuttora funzionante, all’interno dell’area naturalistica dello Stagno di Santa Gilla. Negli anni 20 l’Ing. Conti Vecchi realizzò un lungimirante e ambizioso progetto da un lato per bonificare lo stagno e dall’altro l’impianto della salina per dare una opportunità di sviluppo economico e sociale ad una delle zone più depresse ai margini della città.

Sono previsti tre itinerari di visita:

il percorso museale in autonomia all’interno degli edifici storici in cui sono ammessi animali domestici;

la passeggiata naturalistica guidata nell’area delle rovine di Villaggio Macchiareddu;

il tour guidato in trenino dell’area produttiva dove vivono e nidificano decine di specie di uccelli acquatici;

Per gli ultimi due percorsi sono necessarie due prenotazioni distinte e non sono ammessi animali domestici. Le visita guidate durano circa un’ ora.

2. Istituto dei Ciechi della Sardegna “Maurizio Falqui” (Cagliari)

L’Istituto dei Ciechi di Cagliari, in via Nicolodi 1, è una istituzione storica che ebbe un ruolo fondamentale nell’educazione, nell’istruzione, nella formazione e avviamento professionale dei giovani non vedenti sardi.

L’Istituto, il cui corpo principale si sviluppa su tre piani, fu progettato dall’ Ing. Costa nel 1902. La sede anche se non completamente costruita fu inaugurata nel 1904. Successivamente vennero completate la cappella (1904) ed il salone dei concerti (1917).

Gli ambienti dell’Istituto, caratterizzati da una copertura voltata a botte, sono di indubbio interesse artistico così come le decorazioni della chiesa .Da quest’anno l’Istituto, l’unico pubblico in tutta la regione, riprenderà le sue attività.

La visita al complesso, dura circa 35 minuti, potrà essere effettuata dalle 8.30 alle 18.30. Non è necessaria la prenotazione.

3. Ex Carcere di San Sebastiano (Sassari)

L’ex carcere di S. Sebastiano fu costruito tra il 1857 e il 1871. L’autore del Carcere di S.Sebastiano è l’architetto astigiano Giuseppe Polani, progettista di altre carceri nel resto d’Italia. Il complesso carcerario è organizzato secondo il principio del Panopticon che prevedeva una rotonda centrale da cui si diramano i 6 bracci in cui risiedevano i detenuti. Questo sistema permetteva di controllare tutti i prigionieri da una postazione centrale, senza che questi si accorgessero e costringendoli a seguire regole durante l’arco di tutta la giornata.

Il complesso sarà oggetto di una importante riqualificazione del costo di circa 60 milioni di euro, di cui 20 stanziati, per ospitare il polo giudiziario sassarese. Rita Soddu, Direttrice dell’Agenzia del Demanio Regionale Sarda dichiara:” Il polo giudiziario della città di Sassari opera in edifici per cui lo Stato versa mensilmente cospicui affitti. L’obiettivo che sottende la riqualificazione di questo importante bene del demanio è da un lato evitare il suo decadimento e dall’altro risparmiare i fondi destinati agli affitti”.

Durante il percorso FAI sarà possibile visitare il chiostro d’ingresso del vecchio carcere, il corridoio con il “parlatorio” per raggiungere il cuore del carcere: la rotonda.

Il giorno di visita è sabato 25 marzo dalle 9.30 alle 17.30. Il percorso richiede circa 30 minuti e non è necessaria la prenotazione.

4. Ex Carcere “La Rotunda”(Tempio Pausania-Sassari)

Nata come regie carceri ha svolto la sua funzione dal 1847, sempre come struttura detentiva, fino alla sua dismissione nel 2012. Gli spazi furono concepiti concepiti in funzione di una reclusione nelle sue forme più rigide. Il meccanismo circolare dominante, tipico delle strutture militari, poteva provocare un forte senso di straniamento.

Sono previste le visite di circa 40 minuti sabato 25 marzo e domenica 26 dalle 10.00 alle 17.30. Non è necessaria la prenotazione.

5. La Batteria Militare Talmone (Palau-Sassari)- Bene FAI

La Batteria Talmone è un’importante testimonianza della storia militare del nostro Paese. La visita consiste in un mini-trekking di circa 90 minuti lungo il sentiero di Cala Scilla, tra macchia mediterranea e graniti monumentali,sino alla Batteria Talmone per entrare all’interno degli edifici restaurati.

E’ necessaria la prenotazione.

6. Stazione Elettrica Terna (Codrongianos- Sassari)

Quello di Codrongianos è il più grande impianto multi tecnologico di batterie d’Europa nonché il sito in Italia che ospita il più vasto panorama di impianti speciali in alta tensione per la gestione del Sistema Elettrico e della Rete di Trasmissione Nazionale. Per questo motivo il sito è un polo strategico per favorire il processo di transizione energetica in corso.

Attraverso il percorso guidato sarà possibile capire il funzionamento della struttura e il suo ruolo come distributore e accumulatore di energia.
Il giorno di visita è domenica 26 marzo dalle ore 10 alle 17.30. E’ richiesta la prenotazione. Sono previsti 22 turni di visita della durata di circa 30 minuti con al massimo 20 persone.

7. Vecchio Ospedale San Francesco (Nuoro)

L’antico complesso ospedaliero è strettamente legato alla storia di Nuoro. Viene costruito nei primi decenni del secolo scorso ed è stato il primo presidio sanitario civile nella città. L’ospedale è stato inaugurato nel 1933 e mostra un mix di stili diversi a seguito degli ampliamenti negli anni successivi.

L’edificio è stato dismesso alla fine degli anni 70′ ed è stato oggetto di un importate restauro che ha preservato gli elementi architettonici esteriori, le pregevoli pavimentazioni in graniglia, il portale ed il cancello. Con il restauro si è voluto consentire il suo riuso al fine di ospitare servizi sanitari e amministrativi.

E’ possibile visitare l’Ospedale domenica 26 marzo dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. La visita dura circa 30 minuti per gruppi di massimo 20 persone. Non è necessaria la prenotazione.

8. S’Arcu e Is Forros Centro Metallurgico Nuragico (Villagrande Strisaili-Nuoro)

Si tratta di un sito archeologico di estrema importanza. E’, infatti, un ampio villaggio, costruito dai nuragici su un insediamento preesistente, caratterizzato da tre templi e da una struttura, che non trova confronti in Sardegna, destinata alla fusione dei metalli. I numerosi reperti rinvenuti rimandano ad una vivace attività commerciale tra la Sardegna, la penisola ed il levante.

Il sito è aperto sabato 25 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30. Non è necessaria la prenotazione

9. Diga Eleonora D’Arborea (Busachi-Oristano)

La diga è un imponente esempio di ingegneria idraulica ed uno dei punti di forza del Piano per l’utilizzo delle acque in Sardegna. Dà origine al lago Omodeo, uno dei più importanti invasi italiani che consente la copertura irrigua di 60.000 ettari. E’ un luogo non aperto al pubblico, ma grazie alla disponibilità dell’ENAS -Ente Acque per la Sardegna -, il FAI ha organizzato la visita con percorsi guidati.

Sarà possibile visitare la diga sabato 25 e domenica 26 marzo dalle 10 alle 17.30. E’ obbligatoria la prenotazione.

Info e prenotazioni

Per le prenotazioni: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it

About Alessandra Sias

Laurea in Economia,Tra i vari interessi la scrittura, lo studio delle tematiche inerenti all'energia.

Controlla anche

Jazz Alarm: il martedì sera al Radio X Social Club è a ritmo di jazz

L’estate inizia prima al Radio X Social Club! Il 16 aprile, infatti, prende il via …