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Legambiente "Situazione idrica preoccupante servono maggiori risorse"

Legambiente: “Situazione idrica preoccupante, occorrono maggiori risorse”

L’avviso dell’organizzazione ecologista in merito alla situazione fonti d’acqua in Italia

Nel Belpaese fiumi e laghi in affanno, si è già arrivati a un livello di problematica in ambito idrico “medio” in tre dei sette distretti idrografici. Allarme di Legambiente al Governo attualmente in carica e 8 suggerimenti per una programma idrico nazionale non più rinviabile.

Le parole dell’associazione ambientalista

Legambiente: “Se continuiamo in questa maniera rincorreremo perennemente le emergenze. Il Governo crei un programma idraulico nazionale che sia un approccio circolare con una serie di attività da fare nel breve tempo e nel medio e lungo periodo che permettano l’allineamento ai cambiamenti climatici e la riduzione di prelievi e di sciupi idrici sin dall’immediato”.

La proposta di Legambiente

L’organizzazione consiglia otto punti cardine per dare forma a questo piano idrico non è più rinviabile

La situazione nelle fonti d’approvvigionamento

Laghi e corsi d’acqua in situazioni critiche, quasi senza acqua come nel periodo estivo, mentre sui monti la neve ammassata è insufficiente. È ciò che sta succedendo nel Belpaese, nel mese scorso, complice l’innalzamento delle temperature che sono state maggiori rispetto ai valori consueti per il periodo, le esigue piogge e a uno sconvolgimento in termini climatici che non guarda in faccia a nessuno. 

Tre distretti su sette in sofferenza idrica

L’esito di tutto ciò è una forte situazione legata alla siccità , o per meglio dire un’allarme siccità in pratica mai conclusa, come afferma Legambiente, con fiumi che sono giunti una condizione di rigorosità idrica di livello medio in tre delle sette autorità di distretto. Questo è ciò che si evince dagli ultimi report rilasciati da questi enti nei mesi appena trascorsi. Si tratta dell’ area idrografica del Fiume Po, quello dell’Appennino settentrionale e quello dell’Appennino centrale. Allarmante anche la scarsità di neve, con una diminuzione del 53% per quanto concerne la zona alpina, e in modo particolare il bacino del Po, con una insufficienza del 61% (Fonte, CIMA Research Foundation).

L’appello dell’associazione ambientalista in merito alla questione

Per questo l’organizzazione ambientalista fa un avviso al Governo attualmente in carica, mettendo in evidenza i punti salienti da esibire a cominciare dalla costituzione di un programma nazionale idrico, organizzata in otto in punti. Non sono più concessi ulteriori ritardi. Sarà necessario fare una prevenzione per quanto riguarda “l’emergenza idrica” che sarà presente sempre di più il nostro paese evitando di pensare a ciò solo quando gli eventuali danni sono stati già prodotti. A cominciare dai prossimi mesi, infatti, la richiesta idrica per uso alimentare si assocerà agli attuali utilizzi in ambito civile e industriale che sono già sono in affanno e il fabbisogno d’ acqua nazionale sarà insostenibile rispetto alla risorse disponibili.

I primi 2 punti cardine di Legambiente in ambito idrico

Otto i pilastri, per l’associazione ambientalista, che essere poste al centro di questo programma idrico nazionale per costruire una rete idrica non più rinviabile che abbia come scopo la diminuzione dei prelievi e degli utilizzi in ambito idrico in tutti i suoi campi. 1)promuovere il fatto che la falda si ricarichi facendo in modo che le piogge che sono sempre in forma sempre più ridotta ma intensa stiano maggiormente sul territorio invece di arrivare celermente a valle fino al mare; 2)consentire di avere l’obbligo di recuperare le acque piovane montando di strutture di risparmio idrico e il recupero della permeabilità e attraverso misure di desalinizzazione nel contesto urbano; mentre in campo agricolo includendo laghetti e piccoli bacini. 

I successivi 2 punti

3) servono opere importanti per rendere ottimo il funzionamento del ciclo idrico integrato e permettere di avere minori sprechi sulla rete e completare le opere sulla depurazione, 4) permettere il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura attraverso le modifiche normative necessarie;

Gli ultimi 4 punti suggeriti

 5) occorre convertire il settore agricolo verso alimenti che hanno bisogno di meno acqua e metodologie di irrigazione maggiormente produttivi; 6) usare i Criteri Minimi Ambientali in ambito edilizio per diminuire gli sprechi; 7) favorire il riuso idrico nei cicli industriali anche per diminuire gli scarichi inquinanti; 8) inserire atti che incentivino dal punto di vista fiscale in tema idrico, come accade per gli opere di efficientamento energetico, per tutti gli utilizzi e per tutti i comparti coinvolti.

Le parole del direttore generale di Legambiente

“Il 2023 è appena incominciato, ma sta rivelando già segnali importanti in termini di avvenimenti in ambito climatico estremo, livelli di siccità. E necessario fin da ora diminuire i prelievi nei vari distretti e per i vari utilizzi prima diarrivare ad un punto non più percorribile. Serve poi adottare una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare – spiega Giorgio Zampetti – e che consentirebbe di rendere più competitiva e meno impattante l’intera filiera. Non scordiamo che il passaggio ecologico deve attraversare anche per il settore idrico, oggi in particolare difficoltà dovuta in particolar modo alla situazione climatica.

Le sue ulteriori considerazioni

Un periodo di lunga siccità porta perdite importanti derivanti dalla mancanza di acqua per utilizzi civili, agricoli e industriali ma anche perdita di biodiversità, minori performance in ambito agricolo e degli allevamenti zootecnici, a cui si deve accompagnare un deficit per quanto riguarda l’ equilibrio degli ecosistemi naturali. Da non sottostimare inoltre, l’apporto che la neve dà al rifornimento in termini idrici. L’esigua copertura nevosa insieme al fatto che allo scioglimento anticipato della neve vincoleranno severamente la capienza dei bacini idrografici nei mesi immediatamente successivi a questi. Per questo è importante prevedere maggiori fonti per il settore idrico, a cominciare da un miglior orientamento di quelle del PNRR. Solamente in questo modo le emergenze potranno diminuire ”.

La posizione di Legambiente sulla situazione in esame

L’associazione ambientalista rammenta che il Belpaese – con più di 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevata per ogni utilizzo ogni anno – è un territorio che possiede un livello di sovraffaticamento idrico medio-alto secondo l’OMS, in quanto usa il 30-35% delle sue fonti d’acqua rinnovabili, con un aumento del 6% ogni 10 anni. Una attitudine che, accompagnata a urbanizzazione, inquinamento edconseguenze dei mutamenti in ambito climatico, come le sempre più forti ed importanti siccità, pone in seria difficoltà il rifornimento in termini idrici dell’Italia . Secondo i dati emanati dallo GIEC (Gruppo Intergovernativo degli Esperti sul Cambiamento Climatico), l’incremento di un solo grado della temperaturasulla Terra corrisponde una diminuzione delle risorse d’acqua pari al del 20% .

About Giorgio Saitz

Appassionato di calcio a livello enciclopedico con la passione per l'economia e la giurisprudenza

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