12 dollari al mese per avere l’account verificato
Instagram e Facebook, la spunta blu diventa a pagamento: 12 dollari al mese per avere l’account verificato. L’abbonamento garantirà anche protezione extra per il furto d’identità. Per Metà un’occasione di emergere sui social, ma anche una nuova forma di introiti.
La spunta blu sulla scia di Twitter
Sembra che Elon Musk, almeno questa volta, abbia fatto scuola. Nella sua piuttosto scivolosa gestione del social acquistato da pochi mesi – Twitter – ha deciso di introdurre una novità che è piaciuta al colosso per eccellenza del settore. Meta, il mondo dominato da Mark Zuckerberg che comprende Instagram e Facebook. Parliamo della spunta blu a pagamento, quel “tick” cerchiato appunto di blu che permette di riconoscere i cosiddetti account verificati. Ovvero quei profili che appartengono a celebrità, aziende e anche giornali. Introdotta proprio da Twitter – e poi estesa agli social – è ormai un marchio d’autorevolezza. Musk però ha deciso di trasformarla in una funzionalità a pagamento. E Zuckerberg ora vuole imitarlo.
La funzione “Meta Verified”
Lo ha annunciato lo stesso Ceo in un post sul blog ufficiale di Meta. La funzione si chiamerà Meta Verified e inizierà ad essere sperimentata già questa settimana in Australia e Nuova Zelanda ma arriverà “presto” anche in altri Paesi. Si tratta di un abbonamento mensile da 11.99 dollari (salgono a 14 dollari su mobile) che permetterà – previa “autenticazione con un documento” di avere la spunta blu che certifica la propria identità ma anche altre protezioni extra contro furti di identità, nonché l’accesso rapido all’assistenza. Solo chi ha più di 18 anni potrà utilizzare il servizio. Attenzione: chi ha già ottenuto la spunta blu continuerà a mantenerla. Ma, ha specificato Meta alla BBC, questa novità permetterà anche a piccole aziende o esordienti star del web di emergere. Insomma, un’occasione per neo influencer ma soprattutto una nuova forma di introiti per una società che pochi mesi fa ha licenziato 11mila dipendenti a causa di investimenti sbagliati e strategie di business da rivedere (il metaverso non è stato il successo immediato che si credeva, per dire).
Twitter rinuncia, Meta prosegue
Guardando all’esempio di Twitter, che ha introdotto la spunta blu a pagamento a novembre, l’evoluzione della funzione è da gestire con cura. Se è vero che è una facile soluzione per guadagni extra, dall’altra parte – nel caso di Twitter – ha generato così tanta confusione (e così tanti falsi profili) da portare l’azienda a sospendere temporaneamente il progetto. Vero è che nel caso di Meta, verrà richiesto un documento di identità prima di poter rilasciare la spunta blu.