Il segretario generale dell’ONU Guterres ha spiegato l’inarrestabile aumento dei livelli dei mari e oceani, dovuto ai cambiamenti climatici
Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha spiegato l’inarrestabile aumento dei livelli dei mari e oceani, dovuto ai cambiamenti climatici, causerà un “esodo di massa di intere popolazioni su scala biblica”. A rischio un miliardo di persone da Londra a Los Angeles e da Bangkok a Buenos Aires
Nel suo discoro di apertura della Cop27 lo scorso novembre il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres aveva usato parole molto forti per mettere in guardia il mondo dagli effetti dei cambiamenti climatici: “L’umanità ha una scelta da compiere: o cooperare sul clima o morire, o andare verso una solidarietà sul clima o il mondo rischia un suicidio collettivo”.
Rivolgendosi ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU Antonio Guterres
A tre mesi di distanza il numero uno dell’ONU ha ribadito la necessità di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica perché lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei livelli di mari e oceani minacciano “un esodo di massa di intere popolazioni su scala biblica”. Rivolgendosi ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU Antonio Guterres ha ricordato che la crisi climatica sta facendo aumentare il livello del mare al ritmo più veloce da 3mila anni anni a questa parte, e che ciò causerà guai serissimi a quasi un miliardo di persone, da Londra a Los Angeles e da Bangkok a Buenos Aires. Alcune nazioni – ha detto – potrebbero cessare di esistere, annegate sotto le onde.
Un significativo innalzamento del livello del mare
Guterres ha spiegato che un significativo innalzamento del livello del mare è già inevitabile con gli attuali livelli di riscaldamento globale, ma che se non abbatteremo le emissioni climalteranti le conseguenze saranno “impensabili”. “Interi Stati e comunità potrebbero scomparire per sempre. Assisteremmo a un esodo di massa di intere popolazioni su scala biblica. E vedremmo una concorrenza sempre più feroce per l’acqua dolce, la terra e altre risorse”. E ancora: “I diritti umani delle persone non scompariranno solo perché le loro case non ci saranno più. Sì, questo significherà garantire i diritti dei profughi climatici”.