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Cammino di Bonaria posata la prima pietra di sosta a Nuoro

Cammino di Bonaria, posata la prima pietra di sosta a Nuoro

Nella mattinata di sabato venerdì 4 febbraio, a Nuoro, la cerimonia della posa della pietra di sosta de “Il Cammino di Bonaria”.

“Il Cammino di Bonaria” unisce la Sardegna in dodici tappe da Olbia a Cagliari in onore della Madonna. Alle 8.30 si è benedetta la pietra nella chiesa della Solitudine, mentre alle 9.30 nella chiesa N. S. delle Grazie. Alle 10 nella chiesa cattedrale, si è tenuto il convegno durante il quale sono intervenuti mons. Antonello Mura, vescovo di Nuoro e Lanusei, Andrea Soddu, sindaco di Nuoro, Maria Grazia Bandinu, Hospitalera di Lula, Luigi Mura dell’associazione “Il Cammino di Bonaria” e Antonello Menne, presidente dell’associazione “Il Cammino di Bonaria”.

“Oggi abbiamo inaugurato la prima pietra di sosta nell’unica città di passaggio del percorso del Cammino di Bonaria. Le altre tappe – ha dichiarato Menne – saranno nei paesi di Berchideddu, Alà dei Sardi, Bitti, Lula, Orotelli, Sedilo, Fordongianus, Usellus, Sini, Guasila, Ussana e Monserrato.

Nuoro per i pellegrini è una tappa importante, battezzata come vetta del Cammino perché passa per il Monte Ortobene dove c’è la statua del Redentore a circa 1000 metri di altezza, il punto più alto del Cammino. Ora proseguiremo il nostro percorso negli altri paesi e contiamo entro fine marzo di presentare il percorso completo di toponomastica, segnaletica e luoghi di accoglienza per i pellegrini” fino alla meta a Cagliari.

La storia della Basilica di Nostra Signora di Bonaria

La Basilica di Nostra Signora di Bonaria è situata sul colle di Bonaria nella città di Cagliari e costituisce il più grande tempio Cristiano della Sardegna.

Prese il posto della vecchia Chiesa, fatta costruire in precedenza, nel 1326 da Alfonso D’Aragona. Il cammino della sua costruzione è lungo secoli, basti pensare che la prima pietra si posò il 25 marzo del 1704, nonostante l’idea di creare una Chiesa di dimensioni maggiori arrivò già il 25 marzo 1370 quando nelle rive del colle giunse via mare una grande cassa di legno con all’interno il Simulacro della Vergine.

Si narra che la cassa venne lanciata in mare da una nave spagnola che stava compiendo una traversata tra la Spagna e l’Italia. Durante la navigazione si abbattè sulla nave una violenta tempesta a causa della quale la nave rischiava la propria sopravvivenza. Il capitano decise così di gettare in mare tutto il carico di bordo, per poter almeno salvare la vita dell’equipaggio e dei passeggeri, ma la tempesta pareva non volersi placare, finché trovarono in stiva una cassa della quale tutti ignoravano la provenienza, e dopo averla lanciata in mare improvvisamente la tempesta cessò e il mare si quietò.

La cassa venne spinta a riva dalla corrente e pure la nave fu praticamente guidata nella stessa direzione della cassa. Giunta a riva, in molti cercarono di aprirla o di spostarla, ma pareva un impresa impossibile. Solamente i religiosi Mercedari, che abitavano il colle di Bonaria, riuscirono nell’intento e decisero di portare la cassa nel proprio monastero. Aperta la cassa si trovarono davanti un bellissimo Simulacro di Madonna con il Bambino in braccio, che tutt’ora è esposto all’interno del Santuario adiacente. La cassa è invece ancora oggi conservata nelle sale della Basilica.

Ai piedi della colle troviamo infine, il Cimitero Monumentale di Bonaria, costruito su una Necropoli.

In pochi sono a conoscenza del fatto che la città argentina di Buenos Aires prende il nome proprio dalla Basilica di Nostra Signora di Bonaria. 

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Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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