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Il Mediterraneo piu a rischio a causa dellaumento delle emissioni in particolare di CO2 metano e delle forti ondate di calore.

Mediterraneo: clima sempre più a rischio, in 25 anni +25% CO2

Il Mediterraneo più a rischio a causa dell’aumento delle emissioni in particolare di CO2, metano e delle forti ondate di calore.

Secondo i dati raccolti dai ricercatori Enea il Mar Mediterraneo è sempre più a rischio per l’aumento dei livelli di gas serra di derivazione antropica.

Secondo i ricercatori dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile che hanno condotto lo studio, negli ultimi 25 anni nel Mar Mediterraneo la CO2 è aumentata del 15%, il metano del 9% e la temperatura media di circa 0,5°C. Sono misurazioni effettuate nell’Osservatorio Enea di Lampedusa, che per posizione e per importanza è un punto di riferimento per lo studio dello stato di salute del Mar Mediterraneo e più in generale dell’andamento della crisi climatica.

Alcide Di Sarra del Laboratorio ENEA

“Prima della rivoluzione industriale, il contenuto atmosferico di CO2, uno dei gas emessi dall’uomo che influenzano il clima, era di circa 280 parti per milione, mentre nel 1992, quando abbiamo iniziato a misurare l’anidride carbonica a Lampedusa, era di circa 350 parti per milione”, ha rimarcato Alcide Di Sarra del Laboratorio ENEA di Osservazioni e Misure per l’Ambiente e il Clima.

“Ad oggi abbiamo registrato 420 parti per milione, con un forte aumento del 15% negli ultimi 25 anni e un tasso di crescita annuale che è passato da 1,7 ppm/anno a circa 2,6 ppm/anno. Questo aumento, unito all’impennata delle temperature che stiamo registrando, renderebbe il Mar Mediterraneo e la vegetazione meno efficienti nell’assorbire la CO2 in eccesso”.

Tatiana Di Iorio, ricercatrice ENEA

“Questi dati mostrano la necessità di intervenire rapidamente per implementare politiche di riduzione delle emissioni di CO2 ma anche degli altri gas ad effetto serra di produzione antropica come il metano, in coerenza con gli obiettivi europei della neutralità climatica entro il 2050”, evidenzia la ricercatrice ENEA Tatiana Di Iorio.

“Si tratta di una sfida essenziale per il futuro dell’Europa e del pianeta, e in particolare del Mediterraneo, una delle aree più sensibili ai cambiamenti climatici dove gli impatti sull’ambiente possono essere critici e che oggi più che mai è a rischio”, ha poi concluso Di Iorio.

About Samuel Pes

Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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