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UOMINI E VIRUS: la prosa di e con Mario Tozzi e Enzo Favata

“Uomini e Virus”: la prosa di e con Mario Tozzi e Enzo Favata

“Uomini e Virus” in tournée in Sardegna da mercoledì 1 febbraio tra Sanluri, Ozieri, Oristano e Carbonia.

Focus sull’evoluzione e l’interazione tra le specie con “Uomini e Virus – Uno scomodo equilibrio” di e con il geologo Mario Tozzi (voce narrante) e il jazzista Enzo Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica), in cartellone in prima regionale mercoledì 1 febbraio alle 21 al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri, poi giovedì 2 febbraio alle 21 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri, venerdì 3 febbraio alle 21 al Teatro “Antonio Garau” di Oristano e infine sabato 4 febbraio alle 21 al Teatro Centrale di Carbonia.

Una pièce originale nata dall’incontro e dal felice sodalizio artistico tra lo scienziato della terra, ricercatore del CNR, autore di libri divulgativi oltre che di articoli e saggi, noto al grande pubblico grazie a trasmissioni come “Atlantide”, “Allarme Italia”, “La Gaia Scienza”, “Gaia, il pianeta che vive” e “Sapiens” il jazzista di fama internazionale con all’attivo un’intensa carriera: Enzo Favata ha suonato e inciso dischi con musicisti del calibro di Dino Saluzzi, Enrico Rava, Miroslav Vitous, Lester Bowie, Trilok Gurtu, Roy Paci, Dave Liebman, Guinga, Omar Sosa, Django Bates, , Eivind Aarset , Mulatu Astatke, Jan Bang, oltre all’Art Ensemble of Chicago e alla Metropole Orkest, accanto ai Tenores di Bitti.

La pandemia ha messo in risalto la fragilità umana

Se la recente pandemia ha messo in risalto la fragilità umana e le conseguenze di una zoonosi, “Uomini e Virus” affronta il tema più vasto degli effetti diretti e indiretti dell’antropizzazione, a partire dal mutamento climatico e dall’inquinamento, sottolineando i rischi di uno sfruttamento indiscriminato delle risorse come dell’uso sempre più diffuso di OGM, e la necessità di una maggiore attenzione verso l’ambiente, per scongiurare una catastrofe che potrebbe segnare la fine della vita sulla Terra.

Viaggio tra parole e note alla riscoperta del dialogo tra Uomo e Natura, e degli stretti legami che intercorrono tra le diverse forme di vita presenti sulla Terra, dopo l’esperienza drammatica della recente pandemia: dopo il debutto, lo scorso anno, al Parco Appia Antica a Roma, sbarca nell’Isola “Uomini e Virus – Uno scomodo equilibrio”, il nuovo spettacolo ideato, scritto e interpretato dal geologo Mario Tozzi (voce narrante) e dal jazzista Enzo Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica).

Una riflessione su temi di scottante attualità, dove questioni delicate e complesse vengono esposte in maniera chiara e sintetica e rese comprensibili per tutti, in una narrazione interessante e coinvolgente impreziosita dalla colonna sonora composta ed eseguita dal vivo, tra suggestioni mediterranee e melodie e ritmi delle musiche del mondo.

Il “salto di specie” può offrire nuove opportunità ai ceppi virali

Mario Tozzi prende idealmente le mosse dalle più temibili epidemie del passato, per affrontare l’eventualità tutt’altro che rara e improbabile di una nuova zoonosi, il “salto di specie” che offre nuove opportunità ai ceppi virali di diffondersi e moltiplicarli, attraverso una nuova schiera di involontari ospiti, con conseguenze imprevedibili e potenzialmente tragiche. Un fenomeno ben conosciuto e tutt’altro che raro, che include, oltre alle virosi, rickettsiosi, micosi, elmintiasi e varie malattie trasmesse da artropodi e da insetti: tra i casi più antichi il morbillo, il cui virus deriverebbe da una mutazione di quello che provoca la peste bovina, e la cui diffusione iniziale sarebbe quindi stata resa possibile dalle usanze e tecniche agricole oltre che dall’allevamento, ovvero da una frequentazione tra le due specie.

“Uomini e Virus” è un “racconto in jazz”, con una partitura rigorosa ma aperta a invenzioni e improvvisazioni, come sottolineano Mario Tozzi e Enzo Favata, sull’onda delle emozioni e in armonia con l’atmosfera, che varia di sera in sera, determinata dall’alchimia con il pubblico, sempre diverso. Sotto i riflettori due performers che costruiscono i loro assoli partendo dal reciproco ascolto, così che il flusso delle parole e dei pensieri segue gli accenti e le scansioni temporali della musica e simmetricamente la melodia e la metrica si sviluppano, si complicano con nuove e inedite variazioni traendo spunto dai contenuti della narrazione, per evocare nuovi paesaggi sonori.

Un universo dominato dalla legge del più forte

Una storia dell’evoluzione e delle varie interazioni e interferenze tra le differenti specie apparse sul pianeta, in un remoto o più vicino passato, fin dalle creature primordiali e si presume più elementari, e dalle reazioni chimiche e fisiche che hanno innescato il meccanismo della vita. “Uomini e Virus – Uno scomodo equilibrio” propone un approccio interdisciplinare, non didascalico, per approfondire i diversi aspetti di una convivenza spesso difficile, in cui le diverse strategie alimentari configurano una sorta di ininterrotta catena di prede e predatori. In un universo dominato dalla legge del più forte e dalle istanze della conservazione e riproduzione della specie, fa la sua comparsa (circa 300mila anni fa) l’homo sapiens, in vario modo imparentato con altre specie ominidi, affermandosi in virtù della sua intelligenza e abilità, fino a considerarsi signore e padrone dell’intero pianeta, per volontà divina.

Il progresso scientifico e tecnologico “domina” la natura

Il progresso scientifico e tecnologico ha consentito alla specie umana di dominare la natura, da cui fin dall’inizio ha tratto nutrimento e riparo, fino a stravolgere lo scenario, cambiando il corso dei fiumi e perforando le montagne, traendo le ricchezze dalle rocce dal sottosuolo, sfruttando i gas e i carburanti fossili e inquinando terra, aria e acqua in nome del profitto.

Il talento e la capacità di fondere e forgiare i metalli, di plasmare e modellare l’argilla, di scolpire la pietra, che hanno messo in evidenza l’innata ingegnosità e perfino una certa inclinazione per l’arte, oltre che per l’astrazione, con i primitivi segni e simboli incisi sulle pareti rupestri, possono degenerare per incoscienza se non per malvagità, finendo per distruggere quel la biosfera di cui l’umanità, volente o nolente, fa parte da millenni e millenni. Qual figlio ingrato, che ignora e disprezza i doni della natura, madre ma anche matrigna, l’essere umano si trasforma predatore oltre che dei suoi stessi simili, con guerre sanguinose e efferate stragi, del luogo che lo ospita, in una corsa cieca verso la catastrofe, che potrebbe produrre la fine della vita sulla Terra.

Prendere coscienza delle responsabilità individuali e collettive

“Uomini e Virus – Uno scomodo equilibrio” rappresenta un’opportunità per conoscere meglio l’ambiente in cui viviamo e la realtà che ci circonda, prendere coscienza delle responsabilità individuali e collettive sulle mutazioni causate dall’antropizzazione e sulla necessità e l’urgenza di cambiare comportamenti e abitudini per cercare, prima che sia troppo tardi, di evitare l’estinzione della “nostra” specie e forse di tutte le altre forme di esistenza che conosciamo, perché – come recita un antico proverbio – «la Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri Padri, ma un prestito da restituire ai nostri Figli»

“Uomini e Virus – Uno scomodo equilibrio” è prodotto da Egea Music sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC Sardegna, Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

About Samuel Pes

Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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