Dalla Corea alla Jamaica, passando per Medio Oriente, Stati Uniti e Sud America: Moses Concas continua a portare la Sardegna nel mondo
Il Cantautore sardo Moses è molto legato alla sua terra anche se per la musica ha lasciato l’Italia per cercare fortuna in Inghilterra. Subito dopo la vittoria a Italia’s Got Talent, il musicista ha dichiarato: “non smetterò mai di suonare la mia armonica tra la gente” – precisando – “nel Regno Unito la street art è vera arte, mentre in Italia gli artisti che si esibiscono per strada sono considerati disadattati, che chiedono l’elemosina”.
Il nuovo singolo Moses Concas “One heart” con l’aiuto di Forelock e Supahfly è un viaggio dalle isole mediterranee a quelle caraibiche, tra passato e futuro, con un reggae animato da strumenti a fiato tradizionali sardi come l’armonica e le launeddas. È in preparazione un nuovo disco che unisce spazi, tempi e generi diversi.
Sono passati 6 anni da quando, con la sua armonica e la sua beatbox, ha incantato l’intero paese unendo uno strumento tradizionale con una pratica musicale contemporanea e aggiudicandosi il primo posto ad Italia’s Got Talents. Da quel momento Moses Concas, artista di Quartu Sant’Elena, non ha mai smesso di portare la sua musica e la sua cultura in tutto il mondo.
La partecipazione a Italia’s Got Talent
La partecipazione a Italia’s Got Talent ha sicuramente dato una sferzata alla sua carriera anche se ha precisato: “vincere un talent magari non te lo aspetti all’inizio – spiega – Però punti sempre al massimo, non gareggi per arrivare secondo. Non sono un timido, quando comunico la mia arte, sento tantissimo a livello comunicativo. Amo quello che faccio, che sono felicissimo di farlo. Non credo di essere persona timida”.
Dopo la vittoria a Italia’s Got Talent, Moses Concas ha partecipato anche alla versione americana di America’s Got Talent. Il suo talento non è passato inosservato a nessuno: a cominciare dai giudici Heidi Klum, il produttore discografico britannico Simon Cowell e la cantante inglese Alesha Dixon. Grande entusiasmo anche da parte del conduttore canadese Howie Mandel e dell’ex giocatore di football americano Terry Crew anche se il musicista non ha superato la prima parte delle selezioni.
Il suo ultimo singolo “One Heart”
Non a caso, il suo ultimo singolo, One heart, riesce ad esprimere delle vibes reggae attraverso l’incontro con le launeddas di Supahfly (Matteo Muscas) e le liriche di Forelock (storico cantante degli Arawak), in un viaggio unico tra le isole mediterranee e caraibiche, ma anche tra passato e futuro. “Un connubio tra tradizione umanistica e innovazione musicale” spiega Moses. “L’antico dell’armonica e delle launeddas trasformati con la beatbox e le vibes reggae in una nuova armonia pronta a elevare e unire la musica sarda e jamaicana”. E’ esattamente questa la caratteristica che contraddistingue il processo creativo e artistico dell’armonicista.
Il singolo prodotto da Moses Production London sarà infatti presente nel nuovo disco previsto in uscita per il 2023, il quale sarà ricco di nuove collaborazioni da svelare. Un progetto fondato sulla sperimentazione, che scava sempre più in profondità nelle radici pur restando accessibile e universale, capace di interpretare spazi, tempi e generi differenti con strumenti tanto particolari. L’approccio che ha animato la costruzione del brano è frutto di un processo di improvvisazione tra i diversi musicisti ed è registrato in live da Luca Vargiu al Meet Studio di Sassari, con al basso Lucio Manca e il mix di Matteo Spiga.
Improvvisazioni ed esperimenti
Negli ultimi anni sono stati numerosi gli esperimenti di questo tipo che lo hanno portato a esibirsi tra Abu Dhabi (per la finale di Formula 1, Dicembre 2021), Dubai, Praga, Las Vegas, Los Angeles, Hong Kong, Bali e ancora: Francia, Austria, Egitto e Porto Rico. Inoltre, lo scorso ottobre l’artista di Quartu è stato premiato al contest Musician Buskers di Gwangju, in Corea del Sud, dove ha potuto competere e collaborare con numerosi artisti internazionali e locali. Nel 2021 invece, in occasione dei 150 anni di Grazia Deledda, ha prodotto un tango sudamericano animato dalle poesie della Premio Nobel, e da strumenti a fiato tradizionali come la tromba, le launeddas e su solitu.
Lo sviluppo è stato anche qui improvvisato con un approccio caratteristico di Moses. Si tratta della realizzazione di progetti site-specific, ovvero “specifici di un luogo”, in questo caso frutto di un lungo processo di collaborazione tra l’artista e il Festival della Resilienza e volto a valorizzare il patrimonio del Centro Sardegna. Una produzione che, adattandosi al contesto pandemico, ha dato vita ad una residenza artistica radicata in un territorio ma, al tempo stesso, fondata sul coinvolgimento in presenza e a distanza di artisti da ogni parte del mondo.
Chi è Moses Concas
Moses nasce in Sardegna (Italia) ad Iglesias nel 1988, e cresce fin dalla tenera età a Quartu Sant’Elena. Intraprende lo studio del pianoforte a sei anni e viene avviato a seguire la didattica più tradizionale, fino ai primi anni duemila, quando abbandona lo studio classico per dare spazio alle sperimentazioni Hip-Hopbe ad avvicinarsi al Rap e al Beatbox. Dai quindici anni sperimenta nuovi strumenti e nuove scelte stilistiche: suona il didgeridoo e intorno ai 22 anni inizierà a prendere in considerazione l’armonica, la stessa che sua nonna gli regalò quando ancora era solo un bambino.
Da allora non smette più di sperimentare, comporre, improvvisare con diversi strumenti, il suo percorso lo spinge a condividersi, sperimentarsi, mettersi artisticamente a nudo sulla strada prima in Sardegna e poi a Londra, e proprio li comincia la sua vera carriera di artista di strada, conquistato i quartieri del West End, Moses inizia a farsi conoscere su palchi di celebri Club come il “The Box” di Soho e il “ROXX”, ed è riuscito a suscitare l’interesse dell’emittente “London Local” che gli dedicò un servizio televisivo, ha inoltre destato più volte l’attenzione della stampa britannica che ha scritto di lui sul “The Daily Mail” e sul “London’s Evening Standard”.
Moses alla conquista del mondo
Una volta conquistata Londra, inizia grazie alla visibilità avuta in questi anni di duro lavoro, Moses ha avuto la possibilità di suonare in tantissime città e paesi del mondo, tra cui Dubai, Las Vegas, Porto Rico, Bulgaria, Croatia, Germania, Francia, Indonesia, Cina, Egitto, ed è sempre attivo in Italia dove partecipa a numerosi festival e concerti. Per Moses la musica è lo strumento perfetto per divulgare un messaggio di felicità e speranza, il messaggio che tutti possono realizzare i propri sogni semplicemente credendo fortemente in se stessi. “Ricercare la felicità dentro se stessi per inseguire con gratitudine i propri obbiettivi”.
Per Moses la musica è lo strumento perfetto per divulgare un messaggio di felicità e speranza, il messaggio che tutti possono realizzare i propri sogni semplicemente credendo fortemente in se stessi.“Ricercare la felicità dentro se stessi per inseguire con gratitudine i propri obbiettivi”