Mens sana in corpore migrantis: la nuova guida ideata da “Il Sicomoro” che aiuta i migranti ad orientarsi nella cultura d’arrivo.
È disponibile on line e nelle
sedi dei progetti
SAI (Sistema Accoglienza Integrazione)
Mens sana in corpore migrantis. Un
vademecum per riflettere su emozioni, esperienze e vissuti che i
migranti e le
migranti potrebbero provare nell’incontro con una
cultura diversa da quella di
provenienza.
Ideato dalla
Cooperativa Il Sicomoro, il vademecum è il punto di arrivo dell’omonimo progetto partito nei primi mesi di quest’anno. Quando un’equipe multidisciplinare e multietnica (psicologa, sociologa e
mediatori culturali) coordinata dalla psicologa
Gisella Congia, ha incontrato diversi gruppi di giovani
migranti in Sardegna. L’obiettivo era esplorare il loro
stato d’animo all’arrivo nel paese d’accoglienza, le
aspettative, gli elementi di
difficoltà derivanti dall’incontro tra le proprie origini e una
cultura diversa. Per arrivare infine alla pubblicazione della guida, così da mettere a disposizione dei migranti che arriveranno in futuro un utile strumento.
Un vademecum per orientarsi nella nuova cultura
Nelle sue quarantaquattro pagine il
vademecum (le illustrazioni sono di Laura Farneti, il progetto grafico è di Daniele Conti) riporta una sintesi delle
esperienze raccolte in questi
mesi e le trasforma in agili
consigli. Il punto di partenza è l’
unicità della persona appena arrivata. Che si scontra con usi, abitudini, regole, religione e lingue differenti. Perché possa integrarsi è necessario che questa costruisca delle nuove
reti di riferimento sociali, amicali e sentimentali. Ma tutto ciò impone un continuo confronto con le differenze della
nuova cultura, con conseguenti difficoltà di cui spesso non si parla e che si è impreparati a comprendere e gestire.
Dall’arrivo dopo un faticoso viaggio, e l’inevitabile domanda “Ora che faccio?”. La
guida affronta una per una le situazioni che possono creare disagio, articolandole in
nove punti. Che parlano anche di come trovare
lavoro, a quali persone affidarsi per farsi indirizzare nella nuova realtà, come fare a districarsi nelle
regole (spesso appaiono troppe) di una cultura differente dalla propria. Senza dimenticare questioni come il
senso di solitudine, la vergogna di essere spesso trattati con pregiudizio, le relazioni con l’altro sesso. Ma anche la bellezza di conoscere una nuova cucina o magari di ritrovarsi in quella propria.
Corpi, relazioni e culture
Completano la pubblicazione tre appendici dedicate a
Corpi, relazioni, culture. In cui si spiega come rapportarsi con una società in cui le abitudini di vita sociale, o legate al
genere, sono diverse. Così come la gestione della fisicità o dell’intimità tra le persone. Spazio anche alle
figure professionali presenti nei centri d’accoglienza, così da individuare l’esperto più adatto a ogni propria esigenza. La parola poi ai
cittadini stranieri dove sono raccolti i
consigli che i migranti intervistati hanno lasciato per chi è appena arrivato. Qui si parla, ad esempio, dell’importanza di avere
pazienza o di imparare, prima di tutto, la
lingua del paese ospitante.
Oltre che in italiano, la guida è disponibile in inglese e francese.
“L’accoglienza del terzo millennio deve diventare un luogo culturale dell’incontro e dell’ascolto, per poter costruire nuovi tempi e nuovi significati”. Spiega Stefania Russo, presidente della coop Il Sicomoro.
Per scaricare la guida: www.coopsicomoro.com
Il Sicomoro
La Cooperativa Il Sicomoro Onlus, nata nel 2006 dall’incontro tra diverse professionalità ed esperienze formative in ambito umanistico e psico-sociale. Sin dalla sua costituzione si occupa di progettazione e gestione di interventi nei confronti di minori e dei giovani promuovendo la cultura e l’azione pedagogica, nel rispetto dell’individuo e della comunità. Punto di forza della cooperativa Il Sicomoro sono le risorse umane e professionali, che ricoprono un ruolo fondamentale per la qualità del servizio offerto e per la realizzazione di tutte le attività programmate. Tutti i collaboratori, a partire dai livelli di direzione e di coordinamento, sino agli operatori, educatori, vantano esperienza lavorativa pluriennale.