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giuliana musso

Terza giornata XXIII Festival dei Tacchi

XXIII Festival dei Tacchi: protagonisti della terza giornata Ascanio Celestini, Tommaso Banfi con Giuliana Musso e Giancarlo Biffi.

Entra nel vivo la XXIII edizione del Festival dei Tacchi. La manifestazione di teatro contemporaneo organizzata dal Cada Die Teatro tra i comuni di Jerzu e Ulassai. Dedicata quest’anno al tema della libertà.
Oggi 6 agosto, alla Cantina Antichi Poderi di Jerzu, sarà il direttore artistico del Festival, Giancarlo Biffi, a dare inizio alla terza giornata. Alle 17.30 porterà in scena “Gufo Rosmarino al Gran Circo Pinguino”. Si tratta di uno degli appuntamenti oramai immancabili della rassegna, atteso tanto dai piccini, quanto dagli adulti. In questa nuova avventura, di quella che è ormai diventata una saga letteraria (in autunno è prevista l’uscita del decimo libro scritto da Biffi, edito da Segnavia), Rosmarino dovrà affrontare i Ladroni “Mio, mio, tutto mio”. Chi saranno mai questi strani personaggi? “Figliolo caro – spiegò mamma Gufo – i Ladroni Tuttomio, sono dei birboni che vogliono ogni cosa per sè. E che purtroppo, spesso e volentieri tolgono agli altri per averne sempre di più loro”. Una storia di fratellanza e di amicizia, di case che si perdono e case che si trovano. Di case immobili e di case in continuo movimento, di case da cui si è portati via e case a cui si vuole tornare.
Alle 19, sempre alla Cantina Antichi Poderi, Giuliana Musso, dirige Tommaso Banfi in “Cattivo”. Monologo tratto dal romanzoCattivi” di Maurizio Torchio (Einaudi). Il protagonista è un detenuto condannato all’ergastolo e “dimenticato” nella cella di isolamento di un carcere-isola. Un racconto a tratti lirico, come quando osserva dall’alto il mondo-carcere o il tempo immobile dell’isolamento. A tratti essenziale e semplice come l’umanità resiliente del protagonista. La vita prima, la vita dopo, l’istante del crimine che segna l’intera esistenza. La nudità della propria colpa, la violenza dell’istituzione, infine, anche, una vittima in un colpevole. La poesia si annida nei dettagli degli eventi, nei particolari dove la vita del carcere si raccoglie. La forza poetica di questo monologo sta anche nella recitazione di Tommaso Banfi. Sorprendentemente organica, umida, rotta, arresa, così tecnicamente sofisticata da far scomparire l’attore e dimenticare ogni teatralità. O forse chissà. La più dolce poesia sarà ciò che avverrà alla fine dello spettacolo. Quello che gli spettatori, dopo essere stati vicini a questo cattivo uomo, scopriranno nei propri cuori.
Alle 21.30, ancora alla Cantina, torna in Ogliastra uno degli amici storici del Festival, Ascanio Celestini. Che celebra il centenario dalla nascita di uno degli intellettuali più importanti del nostro Novecento: Pier Paolo Pasolini. Il cantastorie romano guiderà gli spettatori in un ipotetico “Museo Pasolini” (titolo dello spettacolo). Che, attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto, ma anche di chi l’ha immaginato, amato e odiato, si compone partendo da alcune domande. Qual è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?
Proseguono poi le attività di “Immersi nel Festival”. Il programma parallelo della rassegna che offre l’opportunità di stare a contatto con la natura e con gli abitanti del territorio. Oggi a partire dalle 9.30 si potrà partecipare al corso di preparazione dei culurgiones. Grazie alle sapienti mani delle donne ulassessi, si imparerà a fare il ripieno e la sfoglia per la preparazione completa del culurgiones ogliastrino, tipicamente chiuso con la la modalità a spiga. A seguire ci sarà il pranzo.
Il Festival è sostenuto da Comune di Jerzu, Comune di Ulassai, Cantina Antichi Poderi, Fondazione di Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna e Ministero della Cultura.

About Laura Piras

Studentessa della facoltà di Scienze Politiche. Vivo a San Sperate, un paese a circa 20 minuti da Cagliari. Mi piace seguire l'attualità e discuterne. Sono impegnata nel mondo del volontariato da circa 4 anni presso un'associazione di soccorso.

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