Alexa Unica Radio
istockphoto 1142544597 170667a
istockphoto 1142544597 170667a

Spiagge: nell’Isola 20% occupato da concessioni

Ma canoni troppo bassi. Sos su erosione costa che arriva al 14%

In Sardegna su 595 km di spiagge insistono 5.394 concessioni, ma sono solo 573 quelle per stabilimenti balneari, mentre sono 218 quelle per campeggi con una percentuale del 20,7% del totale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici alla quale si aggiunge un 4,7% di spiagge non fruibili (costa abbandonata o interdetta). E’ quanto emerge dal Rapporto Spiagge 2022 di Legambiente.
La Sardegna è una delle regioni italiane che ha disciplinato l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo destinato ad uso turistico-ricreativo attraverso le “Linee guida per la predisposizione del Piano di utilizzo dei litorali” nel 2013 e 2017. In particolare – ricorda l’associazione ambientalista – “viene definito, in relazione alla natura, alla morfologia della spiaggia e alla sua dislocazione territoriale, quali siano le tipologie e le superfici destinate alle concessioni demaniali marittime con i relativi criteri di dimensionamento massimo, la cui estensione in litorali urbani non può mai superare il 40%, garantendo il 60% di spiaggia libera. Tale estensione massima si riduce al 20% in litorali integri, nei quali è garantito l’80% di spiaggia libera”.

I dati di Legambiente

Questione a parte sui canoni di concessione dovuti allo Stato: “ovunque bassi – spiega Legambiente – ma in alcune località di turismo di lusso come la Costa Smeralda o la Versilia, risultano particolarmente inadeguati a fronte di guadagni milionari. Incredibile come in Sardegna nel Comune di Arzachena, ci siano 41 stabilimenti balneari con canone annuale inferiore a 1.000 euro, mentre degli altri 23 non esistono dati”, si legge nel report.
Infine nel focus sul problema dell’erosione delle coste Legambiente evidenzia che il tratto di costa nell’Isola è pari al 14,5% (84 km) del totale. “Le maggiori criticità riguardano i litorali del versante ovest, come quelle della rada di Alghero, di Porto Torres, di Marina di Sorso e Cabras. Queste spiagge sono battute dal maestrale, che determina una quantità di energia incidente annua più che doppia di quella coinvolta nelle altre coste. Inoltre l’intervento antropico ha determinato diversi scompensi anche nella costa orientale e nella costa a sud. Si possono, infatti, osservare le criticità delle spiagge di Cagliari (Poetto, Calamosca e Giorgino), di S. Margherita di Pula, Villasimius, Santa Maria Navarrese, Calagonone e Stintino (Pelosa)”. (ANSA).
   

About Marta Mastio

Sono una studentessa di Beni Culturali e Spettacolo presso l'Università degli Studi di Cagliari. Il mio più grande sogno è diventare una reporter.

Controlla anche

spiagge sarde più cercate su google

Le spiagge della Sardegna tra le più cercate su Google

Secondo l’ultimo report di Google, le spiagge dell’isola sono fra le più ricercate nel motore …