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Cada Die Teatro: presentata la rassegna “40 anni dal lontano 1982 – SOTTO QUESTO CIELO”

1982 – 2022: quarant’anni di storia, di storie, palchi, produzioni, festival, rassegne, impegno civile, incontri, luoghi, persone. Una compagnia storica nel vero senso della parola, il Cada Die Teatro, che compie quattro decenni di vita, avviandosi verso il mezzo secolo. Un gruppo che ha contribuito, e contribuisce, con una cifra stilistica inconfondibile, a scrivere la storia del teatro in Sardegna. E che festeggerà questo importante compleanno – 40 anni dal lontano 1982 – SOTTO QUESTO CIELO; il titolo, quest’anno più che mai significativo, della rassegna, che ritorna, en plein air, alla Corte della Vetreria di Pirri; dal 17 giugno al 15 luglio. Quattro serate per quattro appuntamenti, uno per decennio, si potrebbe dire, sempre di venerdì alle 21.
“Per quanto mi riguarda – dice Pierpaolo Piludu; uno degli attori e registi storici di Cada Die – credo che non solo io ma anche Giancarlo Biffi, Alessandro Lay, Alessandro Mascia, Mario Madeddu e Marilena Pittiu nella primavera del 1982; mai avremmo ipotizzato che quarant’anni dopo ci saremmo ritrovati a festeggiare questo compleanno”.

Festeggiamenti pronti

Il via ai festeggiamenti, dunque, venerdì 17 giugno, alle 21 – orario, come anticipato; che sarà quello canonico – con CHISCIOTTE FENICOTTERO, molto liberamente ispirato ai romanzi Don Chisciotte di Cervantes e Fahrenheit 451 di Bradbury. Si tratta di una nuova versione dello spettacolo, per tutti, godibile sia per un pubblico adulto che per bambini e ragazzi; con la regia di Pierpaolo Piludu, con la collaborazione di Alessandro Lay, in scena Alessandro Mascia, Mauro Mou, Silvestro Ziccardi, Giorgio Del Rio, con una novità per l’occasione: in questo allestimento; ci saranno due Dulcinee, interpretate da Lara Farci e Francesca Pani, giovani attrici, ormai consolidate, cresciute “a bottega” nella Scuola di Arti Sceniche La Vetreria.
Lo spettacolo è ideato da Bruno Tognolini, Mauro Mou e Silvestro Ziccardi, il testo è di Tognolini e Cada Die Teatro; (scenografie di Mario Madeddu e Marilena Pittiu, costumi di Marcella Ki, direzione tecnica di Giovanni Schirru, suono di Matteo Sanna).

La trama dello spettacolo

Un burbero capitano dei Militi del fuoco è alla continua ricerca di libri da bruciare; e lettori-ribelli da arrestare in un mondo dove è assolutamente vietato leggere. È affiancato dal milite Montag, costretto dalla divisa e dal severo Capitano; a reprimere la sua natura vivace e socievole sotto una smorfia di grinta feroce. I due militi del fuoco si aggirano per le strade pedalando su due fornocicli, mostruose macchine mangia-libri. Sono sulle tracce di un pazzo pericoloso a cui i libri hanno fatto perdere la testa: il ribelle Chisciotte-Fenicottero, con due gambe lunghissime e un’aria stralunata, sempre accompagnato dal fedele Sancho. Chisciotte, nel suo forte desiderio di giustizia, talvolta si confonde: vede fabbriche di cioccolato nei teatri e platani picchiatori in tronchetti della felicità. Forse ha letto troppi libri, ma sembra molto lucido e assennato quando c’è da combattere la prepotenza, l’arroganza del potere e i Militi del Fuoco. Nella nuova versione dello spettacolo, come detto, ci saranno due attrici che interpreteranno Dulcinea, e le loro visioni alimenteranno ancora di più; il desiderio di giustizia del ribelle Chisciotte… e la sua confusione.

Quasi mezzo secolo per la compagnia Cada Die Teatro

E sarà grande festa quella di venerdì 24 per celebrare i primi 40 anni di Cada Die Teatro. Una SERATA RICORDI E SOGNI: racconti, immagini, musica, frammenti di spettacoli teatrali, che hanno segnato la storia, anche quella più recente, della compagnia. Fra leggerezza e impegno, un viaggio con Giancarlo Biffi, Lara Farci, Alessandro Lay, Alessandro Mascia, Mauro Mou, Francesca Pani, Pierpaolo Piludu, Silvestro Ziccardi, con la partecipazione di Dr. Drer e CRC Posse, accompagnati dalle parole di Giacomo Casti e dalle suggestioni musicali di Francesco Medda Arrogalla.

Musica, spettacolo e altro ancora

Momenti di spettacolo, di musica e brevi conversazioni in cui i protagonisti della serata racconteranno un po’ della loro storia e dei loro sogni. E sarà anche l’occasione per salutare e ringraziare, per il prezioso lavoro quotidiano svolto dietro le quinte, tutte le persone che solitamente non salgono sul palco; a godere degli applausi del pubblico e tutti coloro che hanno condiviso il viaggio di Cada Die Teatro in questi anni.
Venerdì 8 luglio sarà la volta di DAGLI SCARTI NASCON TESORI, il documentario curato da Alessandro Mascia e Pierpaolo Piludu; (riprese e montaggio audio video di Marco Gallus; musiche tratte da “Meigama” di Francesco Medda e Mauro Palmas; immagini aeree di Dietrich Steinmetz).
Il lavoro, strettamente legato al fortunato spettacolo teatrale “Pesticidio”, di Pierpaolo Piludu e Andrea Serra, dà voce a donne e uomini della Sardegna, da anni impegnati in ricerche nel campo della sostenibilità ambientale, che raccontano la fattibilità e il successo di iniziative totalmente ecosostenibili realizzate con ciò che di solito è considerato “un problema da smaltire”.

Soluzioni a “costo zero”

Emergono visioni e opportunità inaspettate: “soluzioni a costo zero” che potrebbero essere applicate in ambiti e luoghi differenti. “Dagli scarti nascon tesori” è un invito a non dare niente per scontato; e a condividere esperienze e strategie alternative ai fallimentari “modelli di sviluppo” responsabili del progressivo esaurimento della vita del nostro pianeta. Ecco i protagonisti delle interviste nel documentario, alcuni dei quali parteciperanno alla serata: Maddalena Achenza (Docente di Architettura Tecnica nel Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura di Cagliari); Gianluigi Bacchetta (Direttore dell’Orto Botanico e docente nel Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari); Bachisio Bandinu (autore di numerosi saggi dedicati alla cultura e all’identità della Sardegna. Tra i suoi libri “Lettera a un giovane sardo” e “Noi non sapevamo. No ischiamus”); Ettore Cannavera (psicologo e pedagogista, fondatore e responsabile della Comunità La Collina di Serdiana, cappellano della REMS di Capoterra); Giuseppe Mariano Delogu (tecnico forestale, docente di Tecniche di protezione civile all’Università di Nuoro, autore del libro “Dalla parte del fuoco”); Daniela Ducato (fondatrice filiere Industrie Verdi EDIZERO Architecture for Peace, design prodotti servizi per la salute delle persone e del pianeta, presidente neoeletta del WWF Italia e della Fondazione “Territorio Italia”); Salvatore Porta (dopo trent’anni di esperienza nella direzione del marketing strategico di una multinazionale, dal 2010 si interessa di agricoltura naturale); Sabrina Puddu (dottore di ricerca in Architettura, docente e Marie S. Curie fellow alla KU di Leuven, Facoltà di Architettura); Giampietro Tronci (ingegnere, settori bioedilizia e Paesaggi Urbani e Rurali presso lo studio Crùu); Luigi Usai (esperto del paesaggio, Paesaggi Urbani e Rurali presso studio Crùu).

Spettacoli di repertorio

E la festa dei 40 anni dal lontano 1982 – SOTTO QUESTO CIELO si chiuderà venerdì 15 luglio con uno degli spettacoli “di repertorio” del Cada Die Teatro, ARCIPELAGHI, tratto dal romanzo “Gli arcipelaghi” di Maria Giacobbe, scrittrice nuorese che da moltissimo tempo vive in Danimarca, a Copenaghen, con l’adattamento teatrale di Alessandro Lay, che cura anche la regia, e Pierpaolo Piludu, protagonista in scena con Alessandro Mascia, che ha collaborato alla drammaturgia (disegno luci: Giovanni Schirru; suono: Matteo Sanna; scene: Mario Madeddu e Marilena Pittiu). Un omaggio alla poetica e all’impegno civile di Maria Giacobbe, un incontro importante e fecondo per gli attori e registi di Cada Die: “E’ uno spettacolo che nel 2005 ci ha consentito di conoscere Maria Giacobbe”, ricordano. “Da allora è nata una collaborazione e una stima che va ancora avanti. E vanno avanti anche le repliche del nostro adattamento teatrale, che in questi anni è andato in scena, dal vivo e attraverso piattaforme digitali, anche per i detenuti della casa circondariale di Uta e del carcere di Massama. Crediamo – concludono – sia importante sottolineare, oltre al valore letterario, anche l’impegno civile della Giacobbe, che ha caratterizzato tutta la sua vita”.

Tra realtà e spettacolo

Giosuè, un ragazzino di dodici anni, viene ucciso perché ha visto troppo; nessuno sa chi è stato. Tre mesi dopo nella notte di S. Antonio “la notte dei fuochi”, un uomo viene freddato con un colpo di pistola. La mattina successiva Oreste, anche lui di dodici anni, si presenta lacero e bagnato fradicio a casa dei Rudas, amici di famiglia che vivono in un paese a parecchi chilometri dal suo. Cos’è successo? Quella che pian piano iniziamo a immaginare è la verità? Applicare la legge, punire, equivale sempre a riparare all’errore? E qual è il vero significato di “giustizia”?

L’arte come riflessione

Lo spettacolo è un invito a riflettere sulle umane debolezze che possono portare a compiere anche le azioni più violente e a soffermarsi sul dolore che ogni nostro comportamento può determinare in altri esseri umani. E il teatro, come tutta l’arte, ha il compito e il dovere non tanto di dare risposte ma di porre domande, possibilmente scomode e di non facile soluzione: domande che invitino lo spettatore a prendere posizione su quello che dal palcoscenico gli viene proposto. Arcipelaghi, come già indica il titolo, racconta non una ma più vicende, non espone una verità ma, come fossero vere e proprie isole che man mano affiorano, porta a galla le diverse visioni di ognuno dei personaggi, fino a formare appunto un “arcipelago” di verità in cui decidere cos’è giusto e cosa no resta un compito del lettore o dello spettatore.

About Jennyfer Maria Labieni

Amo i concerti, la musica, i vinili, i viaggi e i tulipani.

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