La quantità di anidride carbonica nell’atmosfera continua ad aumentare vertiginosamente e ha superato ormai di oltre il 50% in più il livello dell’epoca preindustriale
Quantità che non si vedevano da milioni di anni, da quando la Terra era inondata dagli oceani. E’ quanto emerge dai dati della National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense, che riferisce di aver registrato nel mese di maggio una media di 421 parti per milione di anidride carbonica, mentre nell’epoca preindustriale, tra il 1850 e il 1900, i livelli di CO2 erano di 280 parti per milione.
La CO2
Il diossido di carbonio (noto anche come anidride carbonica o biossido di carbonio; formula chimica CO₂) è un ossido acido la cui molecola è formata da un atomo di carbonio (simbolo: C) legato a due atomi di ossigeno (O).
In particolare, di fondamentale importanza nei processi vitali di piante e animali, tale sostanza è coinvolta nella fotosintesi (da cui ossigeno e vapore acqueo) e viene espulsa durante la respirazione, oltre a essere prodotta nella maggior parte delle combustioni.
Prodotto dalle attività umane, è ritenuta il principale gas serra nell’atmosfera terrestre (da una sua produzione incontrollata deriverebbe un aumento dell’effetto serra, il quale contribuisce al surriscaldamento globale per il 70%); sebbene esistano gas serra potenzialmente più pericolosi (quali il metano, il trifluoruro di azoto e la perfluorotributilamina), essi sono presenti nell’atmosfera in concentrazioni molto minori rispetto all’anidride carbonica. In generale, la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre deve essere a un livello equilibrato: se ce ne fosse troppa, la Terra si surriscalderebbe e potrebbe subire un effetto serra estremo e incontrollabile come quello di Venere, mentre se ce ne fosse troppo poca, le piante non potrebbero più usare la fotosintesi per produrre ossigeno, rendendo il pianeta inabitabile.
Si noti infine che, nell’odierna nomenclatura IUPAC, la locuzione anidride carbonica è ormai obsoleta; il termine anidride, invece, risulta designare una specifica classe di composti organici (ai quali l’anidride carbonica non appartiene, essendo un composto inorganico).