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Salva la vista

Maculopatia da età colpisce un milione di italiani

Evento su Facebook per confronto medico-paziente nell’ambito della campagna #SalvareLavistaSiPuò

Maculopatia, degenerazione maculare legata all’età, ovvero la prima causa di perdita della vista nei Paesi industrializzati.

In Italia si calcola che ne siano affette circa un milione di persone . Allo stesso tempo ogni anno si registrano circa 50mila nuovi casi. Il trattamento delle maculopatie è sensibilmente migliorato con l’introduzione dei farmaci anti-Vegf. Sono farmaci somministrati tramite iniezioni intravitreali. Infatti si sono dimostrati efficaci nello stabilizzare e perfino nel migliorare l’acuità visiva. Oltre che la qualità di vita dei pazienti. È evidente che un elemento fondamentale per il successo della terapia sia il coinvolgimento del paziente nel proprio percorso di cura. Non solo anche nella conoscenza degli strumenti necessari per affrontarlo. All’informazione in tema di maculopatie è dedicata l’iniziativa virtuale “Chiedi all’esperto”. l’iniziativa è aperta al pubblico e organizzata sulla pagina Facebook della campagna di Bayer #SalvareLavistaSiPuò.

Rapporto medico – paziente

“Ci stiamo accorgendo sempre più che il rapporto tra medico e paziente debba essere migliorato – ha dichiarato Massimo Nicolò, responsabile del Centro retina medica e maculopatie, Clinica oculistica, policlinico San Martino di Genova -, per questo motivo ritengo che iniziative come questa siano molto utili. Servono a entrare in modo semplice e immmediato in contatto con un numero significativo di persone. Cosa che permette di spiegare chiaramente tutti gli aspetti del mondo delle maculopatie compreso il percorso terapeutico”.

“È importante che il paziente sappia – continua -, che se è colpito da una forma di maculopatia essudativa, dovrà essere curato con iniezioni intravitreali da praticare ad intervalli regolari. Non solo che in un anno dovrà ricevere circa 7- 8 iniezioni”.

“Fortunatamente attualmente sappiamo che sono disponibili farmaci, che grazie a protocolli terapeutici ad hoc, permettono di diminuire sensibilmente il numero di iniezioni necessarie per mantenere una stabilità della malattia, aggiunge il responsabile del Centro”.

“Risulta inoltre comprensibile che un paziente durante una visita oculistica non si trovi perfettamente a proprio agio -conclude-, e si dimentichi di porre una domanda allo specialista. Con questa iniziativa si è data la possibilità di un confronto più approfondito con il proprio medico”.

About Isabella Murgia

Isabella Murgia nata a Sassari, ma vivo a Cagliari dalla quinta elementare. Diploma di Liceo scientifico, laurea triennale in filosofia. Passione per il giornalismo e l'informazione.

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