“Perfetta” testi e regia Mattia Torre con Geppi Cucciari; musiche originali Paolo Fresu; costumi Antonio Marras. Si arricchisce di un nuovo appuntamento: venerdì 6 e sabato 7 maggio ore 20.30; domenica 8 maggio ore 19 al Teatro Massimo di Cagliari.
Una replica straordinaria per Geppi Cucciari: “Pezzi Unici” / rassegna trasversa a cura del CeDAC Sardegna. Appuntamento con l’attrice amatissima e apprezzata dal pubblico per la sua potente vis comica e l’ironia pungente. Sotto i riflettori in “Perfetta” con testi e regia di Mattia Torre (uno degli autori più interessanti del panorama italiano, prematuramente scomparso).
Oltre alle due recite già sold out di venerdì 6 e sabato 7 maggio alle 20.30; anche domenica 8 maggio alle 19 al Teatro Massimo di Cagliari. Geppi Cucciari presta volto e voce a un’eroina moderna, una donna felicemente in carriera, alle prese con i sottili mutamenti fisici e le imprevedibili variazioni d’umore legati al ciclo mestruale.
Uno scoppiettante, dolceamaro one-woman-show su un tema squisitamente (e universalmente) femminile che risulta ancora un tabù (e non solo per gli uomini) nell’interpretazione della poliedrica artista, icona della comicità e della libertà di pensiero.
La Trama
Una storia “normale” per un’intensa prova d’attrice: nel ruolo di una venditrice d’automobili, moglie e madre, che conduce una vita regolare nella quale trovano posto il lavoro, la famiglia, gli impegni e moltissime responsabilità.
Geppi Cucciari si confronta con le sfumature malinconiche e drammatiche dell’animo della protagonista; in un monologo che alterna sferzate di comicità a satira di costume. Ma anche riflessioni più amare e profonde. Un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo.
La pièce è impreziosita dall’evocative musiche originali di Paolo Fresu e dall’eleganza degli abiti di scena dello stilista Antonio Marras. Il talento istrionico e la vis comica di Geppi Cucciari; artista poliedrica capace di toccare anche le note più malinconiche e drammatiche della cronaca.
Una performance in cui si fondono sensibilità e intelligenza femminile e sguardo maschile, su un tema, che tende a diventare un problema, intorno al quale ruotano troppi pregiudizi e perfino discriminazioni basate su una presunta “inaffidabilità” se non addirittura una patologica (e immaginaria) tendenza all’isteria delle donne.