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Cambio date “Persone Naturali e Strafottenti” a San Gavino Monreale, Ozieri e Alghero

CeDAC, Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Stagione di Prosa 2021-2022. Altra Scena: “Persone Naturali e Strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi, con Marisa Laurito, Giancarlo Nicoletti, Giovanni Anzaldo, Livio Beshir e
regia di Giancarlo Nicoletti.

Slitta l’atteso appuntamento nell’Isola con “Persone Naturali e Strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi con Marisa Laurito, protagonista nel ruolo che fu di Pupella Maggio, accanto a Giancarlo Nicoletti (che firma anche la regia), Giovanni Anzaldo e Livio Beshir: la pièce già in cartellone da mercoledì 6 aprile alle 21:00 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, giovedì 7 aprile alle 21:00 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri e infine venerdì 8 aprile alle 21:00 al Teatro Civico di Alghero sotto le insegne della per la Stagione di Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna – rimandata in seguito alla sospensione della tournée a causa di problemi di salute degli artisti – verrà riprogrammata (e le nuove date saranno comunicate quanto prima).

La trama di “Persone naturali e strafottenti”

Un vivido affresco della città partenopea con la commedia, ambientata in una notte di Capodanno, sullo sfondo di uno squallido appartamento dove si incrociano i destini di quattro personaggi, fra situazioni grottesche e surreali, dolceamara ironia e una punta di spietato cinismo, in una scrittura avvincente e ricca di colpi di scena, in equilibrio tra la comicità arguta e a tratti farsesca di Eduardo De Filippo e il crudo realismo e la dimensione onirica dei testi di Annibale Ruccello. “Persone Naturali e Strafottenti” descrive un paesaggio urbano ben diverso dalla tradizionale immagine da cartolina, mettendo l’accento sulle vite ai margini, tra rabbia e voglia di riscatto, inquietudine, desideri e disincanto dei protagonisti: la padrona di casa, Donna Violante, ex serva in un bordello e il travestito Mariacallàs, Fred, uno studente omosessuale alla ricerca della sua identità e Byron, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le antiche umiliazioni.

I soggetti di “Persone naturali e strafottenti”

Figure stravaganti, estreme e un po’ sopra le righe, che incarnano l’anima più nascosta, ma non per questo meno autentica, della città: le loro esistenze sono segnate dalla paura e dal dolore, dalla necessità di difendersi e lottare, giorno dopo giorno, per non soccombere, in un tentativo spesso vano di uscire dall’ombra e compiere una sorta di ascesa sociale, per conquistare del proprio posto nel mondo. Tra le opere teatrali più “scandalose” e controverse ma anche di maggior successo del drammaturgo, regista e scrittore napoletano, “Persone Naturali e Strafottenti” sposa la modernità del linguaggio, attratti irriverente e corrosivo, alla importanza e attualità dei temi trattati – come l’integrazione culturale e sociale e il superamento dei pregiudizi, l’accettazione della diversità e il diritto di essere se stessi.

Le quattro persone naturali e straffottenti

Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

Sotto i riflettori dello spettacolo

Sotto i riflettori una bravissima e convincente Marisa Laurito, che restituisce lo spirito popolare ma anche la strana fierezza, quasi arrogante di Donna Violante (dopo le fortunate interpretazioni di Pupella Maggio e Angela Pagano), mentre Giancarlo Nicoletti presta corpo e voce a Mariacallàs, icona di quei mondi sotterranei che a Napoli godono di una speciale protezione e accoglienza, mentre Giovanni Anzaldo (già Premio Ubu 2010) e Livio Beshir vestono i panni rispettivamente dell’indeciso Fred e di Byron, che porta sulla sua pelle le offese di secoli, entrambi alla ricerca dell’ebbrezza di una notte.

Il cast

Un cast straordinario e insieme non convenzionale, per un’opera che stravolge i canoni della rappresentazione, pur conservando l’unità aristotelica di tempo e spazio, per portare alla ribalta la miseria e la desolazione, ma anche il coraggio e la determinazione, la fragilità e l’audacia, di alcuni esemplari metropolitani, ciascuno apparentemente corazzato contro le avversità, ma pur sempre vulnerabili, in balia degli eventi, degli istinti più che della ragione, feriti nel corpo e nell’anima, aspri fino alla cattiveria, privati di tutto ma non della compassione.

La recensione di Franco Cordelli

Nella recensione di Franco Cordelli, che sul Corriere della Sera sottolinea «La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo», emerge tutta la ricchezza di sfumature e la vitalità della commedia, scritta nel 1973 e ancora capace di conquistare il pubblico: «… di noioso non c’è nulla, non c’è che uno scoppiettante e continuo scambio di battute feroci, di giudizi lapidari di ogni personaggio verso gli altri e verso il mondo, di fuoriuscite d’anima. Ma “Persone naturali e strafottenti”, come si vede nella leggerezza della regia di Nicoletti, non consiste di queste battute. Consiste della sua struttura del tutto inedita nel dramma borghese: una struttura aperta, senza linee di svolgimento verso una o altra direzione, arresa alla sua “naturale” libertà di sviluppo e di linguaggio. Vi è in Patroni Griffi una spudoratezza che conserva intatta la sua forza; vi è la strafottenza del titolo, che si tocca con mano non solo nei dialoghi, ma anche nei fatti; vi è quel dolore di fondo, buio a sé stesso, riservato, e solo alla fine manifesto: è il palmo della mano che Violante aveva dischiuso per ricevere denaro da Byron e che, dopo averlo rifiutato, mantiene aperto — quello straziante palmo della mano tesa in avanti per ricevere qualcosa che in quella travagliata notte di Capodanno non si può ricevere».

About Claudia Atzori

Sono Claudia Atzori. Sono nata nel 1997 e ho la passione per il disegno, la pittura e l'architettura.

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