Alexa Unica Radio
a book 6213537 1920

CeDAC. Mauro Tetti presenta “Nostalgie della terra”

Progetto “Legger_ezza 2022” giovedì 24 marzo ore 18

Atmosfere oniriche e fantastiche in “Nostalgie della terra”, il nuovo romanzo di Mauro Tetti; protagonista giovedì 24 marzo alle 18 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari insieme con lo storico e scrittore Luciano Marroccu; per un nuovo appuntamento con I Giovedì Letterari organizzati dal CeDAC Sardegna nell’ambito di Legg_erezza 2022 / Promozione della Lettura in collaborazione con la Libreria Edumondo.
INGRESSO GRATUITO con Super Green Pass (fino a esaurimento posti)

Viaggio tra vita e sogno nell’epopea fantastica di “Nostalgie della terra”, il nuovo romanzo di Mauro Tetti pubblicato dall’editore Italo Svevo nella Collana Incursioni (2021).
«Potevo nascere pesce, invece sono nato così. Potevo nascere sotto Pisces e invece sono nato sotto le stelle di Cetus». Inizia così il prologo, con l’immagine del protagonista, figlio di Aria, venuto al mondo nel Villaggio Pescatori di Giorgino a Cagliari, sul Golfo degli Angeli; «dove il mare si quieta e diventa laguna». Quel bambino dallo spirito irrequieto, che si rammarica o forse semplicemente si stupisce di non essere «né carne, né pesce, né acqua», vanta una genealogia straordinaria; con radici in un altrove affascinante e misterioso, come gli racconta la madre: «proveniamo dalla grande isola che non ha nome». Tra paure d’infanzia e visioni notturne, fuochi d’artificio durante le feste paesane e lezioni di pesca, il fanciullo cresce sotto l’influenza di Maddalena, la donna dal corpo tatuato come una mappa segreta; che corrisponde a luoghi lontani, che gli appare in sogno e a cui appartengono i diari, custodi della memoria di peripezie per terra e per mare.

Atmosfere oniriche e rimandi letterari

In una lingua immaginifica Mauro Tetti ricostruisce il periplo dell’Isola, che è anche un percorso tra i ricordi, veri o inventati, o meglio “sognati”, nel piccolo borgo sorto sulla striscia di sabbia, storica spiaggia dei cagliaritani, nella narrazione costruita per flashback, tra passato e presente, delle avventure di un un ragazzo che decide d’imbarcarsi, forse seguendo un destino già scritto. «Non importa dove sei quando succede […] può essere tutto oppure niente: ma viene il giorno che crollano tutti i convincimenti di una vita. […] Questo è il momento di andare per mare… di partire verso le isole dimenticate».
Atmosfere oniriche e rimandi letterari s’intrecciano in un romanzo che sposa la narrativa fantastica e le storie di viaggio. La voce del protagonista risuona in tutte le pagine tra le descrizioni del mondo mitico della sua prima giovinezza; con le sporadiche rivelazioni della madre e la figura enigmatica di una antenata, Tzia Maddalena; un padre mai conosciuto e Glauco il pescatore con le sue reti, e lo sguardo più consapevole e forse distante di chi è partito e ora ritorna, ormai cambiato, magari per fare una breve incursione con l’amico Salif, prima di riprendere il mare con il capitano e i nuovi compagni d’avventura. Sullo sfondo una Sardegna arcaica e per certi versi leggendaria; vista con gli occhi di un bambino; incantato da tanta meraviglia o con quelli più smaliziati di chi è stato in città e conosce le strade e le vie d’acqua, eppure non può sottrarsi al fascino di quella terra nel cuore del Mediterraneo.
L’Isola è presente come scenario riconoscibile, con i suoi riti e le sue tradizioni, le sue genti, la cui lingua muta da costa a costa, di paese in paese, ma è anche paesaggio dell’anima, quel luogo da abbandonare per poi ritrovarla, sulla spinta della nostalgia. Un romanzo contemporaneo con un respiro epico, tutto da leggere.

L’autore

Mauro Tetti è nato nel 1986 a Oristano. Nel 2010 la compagnia Riverrun ha portato in scena il suo monologo teatrale Adynaton. Nel 2013, con la raccolta di racconti Bestiario ha vinto il premio Gramsci. Altri suoi racconti sono apparsi su diverse riviste, tra cui Flanerí, minima&moralia e Nazione Indiana. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo A pietre rovesciate (Tunué).

About Carlo Deidda

“Dove le parole non arrivano... la musica parla.”