Il team guidato dal professor Mario Sechi si occupa da dieci anni di tumore del pancreas
Un progetto dell’Università di Sassari, per la cura del cancro al pancreas, ha ricevuto un finanziamento quinquennale dalla Fondazione Airc pari a trecentomila euro. In particolare il progetto è finalizzato allo sviluppo di prototipi di farmaci chemioterapici per la cura del tumore.
Sul fronte finanziamenti, per la Sardegna sono stati deliberati 412.000 euro per il sostegno a tre progetti, tra questi quello dell’Università di Sassari. A tal proposito L’Airc, associazione italiana ricerca sul cancro, nel mese di gennaio, si è dedicata alla raccolta fondi con “Le arance della salute“. La manifestazione ha visto il coinvolgimento di 70 scuole di vari ordini.
Il gruppo di ricerca guidato da Mario Sechi, professore di Chimica e Farmacia all’Università di Sassari, lavora da dieci anni assieme all’Università del Michigan sull’ingegnerizzazione di nanovettori. Il loro lavoro consiste nel fare in modo che le “nanoparticelle” siano in grado di riconoscere le cellule tumorali. Mentre la fase finale di questo processo è trasportare il farmaco direttamente nel sito della lesione e preservare le cellule sane. Lo studio è ancora in una fase preclinica, ma i riscontri su modelli animali fanno ben sperare.
“Accanto allo sviluppo di prototipi di farmaci assimilabili a piccole molecole vi è la possibilità di veicolarli in maniera sito direzionale -commenta il professore Mario Sechi-, attraverso la ingegnerizzazione di nanovettori che possano riconoscere le cellule tumorali. Il fine è quello di trasportare il farmaco nel sito della lesione e proteggere quelle sane”.
Nel laboratorio di Via Vienna si dedica alla ricerca una squadra di dottorandi e studenti strutturati. L’importante finanziamento dell’Airc, concesso al team sassarese guidato dal professor Sechi, consentirà di accellerare i lavori. “Ottimismo e cautela è la parola d’ordine -conclude il docente coordinatore-, la strada è ancora lunga e il tumore al pancreas è un avversario duro e letale”.