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“Il Silenzio Grande” di Maurizio De Giovanni a Sassari e a Cagliari

Un affascinante “ritratto di famiglia” con “Il Silenzio Grande” di Maurizio De Giovanni, uno spettacolo di Alessandro Gassmann in cartellone in prima regionale martedì 1 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e da mercoledì 2 febbraio fino a domenica 6 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari

Sotto i riflettori Massimiliano Gallo, attore di teatro e cinema e volto noto del piccolo schermo (da “Cefalonia” a “I bastardi di Pizzofalcone” e “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”, e prossimamente nella fiction “Vincenzo Malinconico, Avvocato”) nel ruolo di Valerio Primic, uno scrittore di successo, Stefania Rocca, l’indimentic abile Naima di “Nirvana” di Gabriele Salvatores, interprete di fama internazionale, da “Viol@” a “Il talento di Mr. Ripley”, da “Rosa e Cornelia” a “Resurrezione” dei Taviani, “Hotel” e “Heaven”, da “Casomai” a “La bestia nel cuore”, al recentissimo “Dietro la notte” (sua moglie Rose), l’attrice e cantante Pina Giarmanà (la governante Bettina), e ancora Paola Senatore e Jacopo Sorbino (i figli Adele e Massimiliano) per una commedia divertente e ricca di colpi di scena, capace di far sorridere e pensare.

La sinossi

“Il Silenzio Grande” è una pièce coinvolgente e originale che affronta il tema della famiglia, con la sua proiezione simbolica nella casa, l’imponente e lussuosa Villa Primic, luogo degli affetti ma anche teatro di conflitti, custode di piccoli e gravi segreti: l’ipotesi di mettere in vendita quella dimora, così difficile e costosa da mantenere, turba specialmente lo scrittore, che qui ha intessuto le trame dei suoi libri, isolato nella quiete del suo studio, una sorta di “santuario” in cui dedicarsi agli esercizi dell’immaginazione.

La maestosa costruzione è quasi la “materializzazione” della sua fama e del suo prestigio, del suo impegno e della sua dedizione al lavoro che lo appassiona e che occupa la maggior parte del suo tempo: quel successo indubbiamente meritato, frutto del suo talento e della sua fantasia, dell’abilità di raccontare storie e indovinare i gusti del pubblico si “concretizza” in quelle mura, la casa rappresenta tutto quello che lui ha realizzato, o così credeva, per offrire ai suoi cari un certo grado di benessere economico e una buona posizione sociale.

Una visione fortemente egocentrica, forse tipica del temperamento dell’artista, che non tiene però in considerazione le esigenze, i desideri e le aspirazioni altrui, non per deliberata o crudele indifferenza ma per mera inconsapevolezza, come se essi “dipendessero” da lui, come i personaggi dei suoi libri, invece che essere creature indipendenti, con un proprio modo di ragionare, di sentire, di interpretare il mondo. La sua autorevolezza e la sua severità hanno raggelato i rapporti, stabilito una distanza, come un muro invisibile tra lui e i suoi familiari: le sue preoccupazioni paterne si sono fermate agli aspetti esteriori, il dialogo con la moglie e i figli si è come interrotto, la sua presenza incombente si è in realtà trasformata in una “assenza” che ha generato ferite e mancanze.

La famiglia

Una verità difficile da accettare, che mette in dubbio convinzioni e certezze, tutto ciò per cui ha combattuto per la sua intera esistenza: il celebre Valerio Primic non è altro che un uomo incapace di ascoltare e comprendere chi gli sta vicino, immerso in una solitudine irreale popolata da figure immaginarie, mentre gli anni scorrono inesorabili.

Nella villa in cui ha idealmente fissato le radici della sua dinastia, come un baluardo contro i pericoli e le incertezze, confidando nella propria intelligenza per proteggere la sua famiglia e garantire la sicurezza e il futuro dei suoi figli egli si ritrova improvvisamente da solo – o meglio insieme alla governante che è in qualche modo la sua confidente e consigliera – a cercare di far valere le sue ragioni contro il parere e la volontà di tutti.

L’artista

Un artista e un intellettuale stimato, ma in fondo un uomo con le sue fragilità e debolezze, i suoi difetti, le sue abitudini, le sue manie, quasi spaventato all’idea di un inevitabile “trasloco” con il timore di perdere oltre alla casa anche i ricordi a essa legati, come se tutto il suo microcosmo andasse in frantumi, ponendolo di fronte al dilemma di come affrontare una situazione del tutto imprevista e per lui sconvolgente: rinunciare alle proprie convinzioni per accettare e adattarsi alle scelte e necessità altrui, rimettersi in discussione e condividere con moglie e figli, e la fedele Bettina, questa nuova avventura.

“Il Silenzio Grande” – in un susseguirsi di rivelazioni e imprevisti, e conseguenti prese di coscienza e coups de théâtre conduce il pubblico nell’universo privato dei protagonisti, con il loro vissuto e le loro inquietudini, lo rende partecipe dei loro dubbi e dei loro timori, delle loro speranze e dei loro sogni, fino al finale a sorpresa, tutto da scoprire. L’intuizione iniziale da cui ha preso forma la commedia è frutto di una feconda collaborazione tra lo scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni e l’attore e regista Alessandro Gassmann, sviluppata poi fino a concretizzarsi in uno spettacolo con una forte nota autorale e nell’omonimo film, presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, che ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Ciak d’Oro per la regia e per il miglior attore (Massimiliano Gallo).

Alessandro Gassmann

Scrive Alessandro Gassmann nelle note di regia: «L’incontro con Maurizio De Giovanni è stato nella mia carriera recente, portatore di novità importanti e di progetti che mi hanno appassionato. In “Qualcuno volo sul nido del cuculo” l’adattamento di Maurizio mi ha permesso di portare quella storia che trasuda umanità, in Italia nel 1982, conferendole una immediatezza ed una riconoscibilità ancora più efficaci per il nostro pubblico, regalando allo spettacolo un successo straordinario. Ho poi approfondito la mia conoscenza delle umanità raccontate da De Giovanni, interpretando l’ispettore Lojacono nella fortunatissima serie televisiva, giunta alla seconda stagione, “I bastardi di Pizzofalcone”.

Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de “Il silenzio grande” vidi l’idea nascere lì in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni, ovvero la casa, avrebbe avuto una evoluzione emozionante e sorprendente.

Immagino uno spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono, a volte si urlano o si sussurrano, possano farvi riconoscere, dove, come sempre accade anche nei momenti più drammatici, possano esplodere risate, divertimento, insomma la vita. Questa è una delle funzioni che il teatro può avere, quella di raccontarci come siamo, potremmo essere o anche quello che saremmo potuti essere. Questa storia ha poi al suo interno grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio De Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo.

Per rendere al meglio, il teatro necessita di attori che aderiscano in modo moderno ai personaggi e penso che Massimiliano Gallo, con il quale ho condiviso set e avventure cinematografiche, sia oggi uno degli attori italiani più efficaci e completi. Sarà per me una grande gioia dirigerlo in un personaggio per lui ideale.

Questo facciamo a teatro, o almeno ci sforziamo di fare, cerchiamo disperatamente la verità, e confidiamo nella vostra voglia di crederci». E conclude con l’augurio: «Buon divertimento!».

INCONTRO CON GLI ARTISTI

Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Pina Giarmanà, Paola Senatore e Jacopo Sorbini saranno protagonisti giovedì 3 febbraio alle 17.30 alla Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta n.2 a Cagliari per I Pomeriggi della Fondazione / “Gli attori raccontano” insieme con Ambra Pintore per un ideale viaggio “dietro le quinte” della fortunata commedia (già diventata un film), sul ruolo dell’arte e sul rapporto tra teatro e società. INGRESSO GRATUITO (con Green Pass) – fino a esaurimento posti

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