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Appalti Pubblici

Appalti pubblici: crollo dei bandi in Sardegna. Il report della Cna

Tra gennaio e novembre 2021 bandite 606 gare per appalti pubblici. Importo di 421 milioni (-18% per numero e -63% per importo rispetto allo stesso periodo del 2020)

Netto ridimensionamento dei livelli di spesa degli appalti pubblici; questa si attesta su una media mensile inferiore a 40 milioni. Parliamo di un terzo rispetto alla media 2020 e pari alla metà della capacità mensile espressa nel biennio 2018-2019.

Crollano le grosse gare: solo 14 bandi superano i 5 milioni per un importo di soli 10 milioni. Dato che indica -60% rispetto al 2020 (questa fascia si attesta sui livelli più bassi degli ultimi 20 anni).

Diminuiscono anche i micro-appalti (- 35% come numero e – 24% come importo). Crescono soltanto i piccoli lavori tra 150 e 500mila euro (+16% per numero e +22% per importo).

Gli enti territoriali isolani hanno bandito 510 pubblici appalti per un importo di 311 milioni. Rispetto ai livelli del 2020 si riducono del 23% la domanda e quasi del 60% la spesa.
Solo le Province hanno migliorato il bilancio del 2020: con 62 gare per 27 milioni

Con un calo della spesa superiore al -60% e del numero degli interventi del -20% la Sardegna si colloca nelle ultime posizioni tra le regioni italiane.

Porcu e Mascia (CNA): A meno di sorprendenti risultati nel mese di chiusura dell’anno la nostra regione si collocherà tra i territori con le maggiori riduzioni dei livelli di spesa in gara. Il 2021 si conferma un anno di transizione per i volumi di lavori messi in gara; occorre ora preparare le strutture pubbliche alla crescita del mercato attesa nei prossimi anni accompagnando l’impiego strategico delle risorse disponibili (PNRR e fondi comunitari) ad una semplificazione normativa che consenta di velocizzare le indispensabili opere infrastrutturali, di riqualificazione e rigenerazione urbana.

Il 2021 si chiuderà con un bilancio nettamente negativo per il mercato regionale dei bandi di gara di appalti per lavori pubblici.

Tra gennaio e novembre (questo il dato più recente) in Sardegna sono state pubblicate 606 gare per un importo complessivo a base di gara pari a 421 milioni. Una quantità in netto calo rispetto al periodo corrispondente del 2020, con tassi negativi del – 18% e – 63% rispettivamente per numero e importo. In base all’ultima rilevazione del Centro Studi della Cna Sardegna, il tratto determinante del mercato nel corso del 2021 è stato senza dubbio il drastico ridimensionamento dei livelli di spesa attestata su una media mensile inferiore a 40 milioni (un terzo rispetto alla media 2020) e pari alla metà della capacità mensile espressa nel biennio 2018-2019. Più contenuto, ma comunque rilevante, il calo della domanda; il numero medio mensile di gare promosse è sceso a 55 nei primi undici mesi dell’anno. Nettamente inferiore rispetto ai quasi 70 del 2020, ai 75 del 2019 e ai quasi 90 del 2018.

“A meno di sorprendenti risultati nel mese di chiusura dell’anno la Sardegna si collocherà sul fronte pubblico tra i territori con le maggiori riduzioni dei livelli di spesa in gara – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni –: Il 2021 si conferma un anno di transizione per i volumi di lavori messi in gara; occorre ora preparare le strutture pubbliche alla crescita del mercato attesa nei prossimi anni accompagnando l’impiego strategico delle risorse disponibili (PNRR e fondi comunitari) ad una semplificazione normativa che consenta di velocizzare le indispensabili opere infrastrutturali, di riqualificazione e rigenerazione urbana”.

Le dimensioni degli appalti pubblici

L’analisi delle classi dimensionali descrive una forte crisi degli appalti pubblici più grandi. Le gare sopra i 5 milioni promosse in undici mesi sono state solo 14. Parliamo del 60% in meno rispetto al periodo corrispondente del 2020; addirittura la relativa cifra d’affari è passata da 814 milioni a meno di 10 milioni. Se è vero che il 2020 era stato un anno eccezionale per i lavori di importo più rilevante, con il risultato dell’anno in corso il mercato per questa fascia di lavori si attesta sui livelli più bassi degli ultimi 20 anni.

Per i micro appalti lo scenario è altrettanto drammatico. Il numero di interventi perde il 35% e la relativa cifra a base di gara il 24% rispetto al periodo corrispondente del 2020. Tassi negativi superiori al -20% anche per i tagli medio grandi (tra 1 e 5 milioni). Si attesta invece intorno al -10% la riduzione dei bandi per lavori medio-piccoli (tra 500mila euro e un milione). Unica fascia del mercato in controtendenza quella dei piccoli lavori di importo compreso tra 150 e 500 mila euro. Il dato indica una crescita del 16% in termini numerici e del 22% sul fronte della spesa.

Come si è detto, nel corso del 2021 risultano del tutto assenti le maxi-gare che avevano caratterizzato gli appalti in Sardegna nel 2020.

In undici mesi, non è stata pubblicata nessuna gara di importo superiore a 30 milioni. Se ne contano tre che superano i 15 milioni, promosse da tre amministrazioni comunali che hanno adottato formule di partenariato pubblico privato.

Il Comune di Villasimius ha mandato in gara l’affidamento della progettazione, realizzazione e gestione di un impianto per il trattamento e recupero di rifiuti ingombranti, compresa la gestione dell’impianto di compostaggio esistente, per un importo complessivo della concessione di oltre 17,3 milioni.

L’amministrazione di Olbia ha promosso la procedura per affidare in concessione i servizi integrati di energia termica e manutenzione degli impianti tecnologici a servizio degli immobili comunali, con relativi lavori di efficientamento energetico, per un importo complessivo di 17,2 milioni.

Il Comune di Ortacesus ha indetto una gara suddivisa in due lotti per affidare in concessione due strutture residenziali per anziani nel Comune, di cui la più grande, relativa alla comunità integrata Vincenzo Porceddu, per un valore stimato complessivo di oltre 25,6 milioni (il secondo lotto, relativo alla Comunità alloggio Giovanni Paolo II sita in Via Sassari, ha un importo complessivo pari a 9,8 milioni).

Si ricorda che nello stesso periodo del 2020 le gare di importo superiore a 15 milioni erano 21, per un importo complessivo a base di gara di oltre 828 milioni.

Scendendo sotto i 15 milioni, si trovano due accordi quadro per affidare interventi sulla rete stradale e ferroviaria regionale. 10 milioni è l’importo a base di gara del lotto 2 dell’accordo quadro quadriennale indetto dall’Anas per individuare l’operatore unico cui affidare l’esecuzione dei lavori di sistemazione dei versanti rocciosi e di protezione del corpo stradale, mentre si attesta su 9,7 milioni il valore del lotto 4 dell’accordo quadro indetto da RFI cui affidare l’eventuale progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di manutenzione dei sistemi e delle apparecchiature del settore TLC ricadenti nelle località di giurisdizione della direzione territoriale produzione di Cagliari.

Sfiora i 9,7 milioni anche la concessione di servizi promossa dall’Unione dei Comuni del Mont’Albo di Siniscola per affidare interventi di efficientamento energetico e di gestione integrata degli impianti (illuminazione pubblica, termici, elettrici, condizionamento, idrico sanitari e antincendio) presso gli immobili di proprietà dei comuni di Lula, Onanì, Osidda e Lodè.

I committenti

La dinamica di flessione generale del mercato riguarda il gruppo degli enti territoriali. Questi, con 510 gare di appalti pubblici promosse per un importo a base di gara pari a 311 milioni, riducono del 23% la domanda e quasi del 60% la spesa rispetto ai livelli del 2020. Particolarmente sensibile il calo dell’attività della Regione; in controtendenza invece le Province, unico tra i principali gruppi di soggetti territoriali ad avere migliorato il bilancio del 2020, con 62 gare e 27 milioni promossi. La gara di importo più rilevante promossa dal gruppo è quella per affidare gli interventi prioritari di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della viabilità della Provincia del Sud Sardegna, per un importo complessivo dei lavori a base d’asta pari a 4,8 milioni.

Risultato a doppia velocità per le imprese. Grazie ad una dinamica espansiva del numero delle gare promosse dall’Anas e dagli Enti dell’Amministrazione Centrale, vedono crescere del 20% il numero complessivo. Dall’altra parte risultano fortemente ridimensionati i livelli di spesa per tutti gli enti del gruppo, con tassi negativi che sfiorano il 60% per l’amministrazione centrale e superiori al 55% per l’Anas.

Il risultato nazionale

Calo della spesa superiore al -60% e numero degli interventi prossimo al -20%. Questi numeri portano la Sardegna nelle ultime posizioni nelle classifiche regionali per dinamica registrata nei primi undici mesi del 2021.

Solo il Trentino Alto-Adige registra una contrazione più importante delle risorse appaltate. Il saldo numerico è più negativo rispetto a quello della nostra regione solo in Umbria, Molise e Friuli Venezia-Giulia.

Nel corso dell’anno sono solo quattro le regioni ad aver registrato un saldo positivo dell’indicatore economico. Tra queste tre grandi regioni, Lazio, Piemonte, e Veneto, poi la Liguria, la regione con crescita più rilevante. Stabili i livelli di spesa in Friuli Venezia-Giulia; contenuta la contrazione in Molise e valle d’Aosta. Tassi negativi in tutte le altre regioni, con toni più drammatici principalmente al sud (Sicilia, Campania, Calabria).

In termini numerici più numerose le regioni con indicatore in crescita, con i tassi positivi più importanti in numerose regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Puglia, Sicilia), mentre numerosi territori del centro-nord compaiono nella parte bassa della classifica (Friuli Venezia-Giulia, Trentino Alto-Adige, Lombardia, Umbria, Lazio e Toscana).

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About Nicola Palmas

Imprenditore digitale e manager culturale. Founder & CEO della startup Billalo, direttore artistico di Sardegna Concerti. Appassionato di musica, innovazione e marketing.

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