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A Sassari un gruppo di lettura come antidoto all’isolamento

Il fenomeno dei gruppi di lettura cresce, alimentato dal mai sopito bisogno di socialità ma anche dall’entusiasmo delle piccole librerie indipendenti sopravvissute

È una sorta di ‘terapia’ contro l’isolamento alimentato dalla pandemia e dal dilagare del digitale. Risponde all’esigenza, sempre più sentita di ritrovarsi e condividere riflessioni, conoscenze ed emozioni che lasciano nei lettori le pagine di un libro. Sotto Natale è nato un gruppo di lettura a Sassari, il Book club Koiné. Animato soprattutto da donne over 40, è in prima linea nella categoria dei cosiddetti ‘lettori forti’; questi sono una trentina di persone, per ora, anche residenti fuori dalla Sardegna, che si trovano in presenza e anche online, per coloro che non possono presenziare agli incontri con cadenza mensile su un libro scelto dai partecipanti.

Assente la generazione Z

Pochi gli uomini. E all’appello mancano i giovani, i nativi digitali abituati a ‘sfogliare’ il mondo dallo smartphone e sempre meno abituati al gesto della lettura. Generazione Zeta che alla parola condivisione associa un tasto sui social. “Ci è’ stato richiesto da alcuni lettori, ma la nostra iniziativa è stata anche una sfida a questi tempi di isolamento”, spiega all‘AGI Aldo Addis, titolare della libreria indipendente di Sassari che da il nome al gruppo di lettura. “Alcuni ci hanno espresso il desiderio di tornare a condividere; questo sentore lo abbiamo avuto anche dalle presentazioni di libri degli ultimi mesi, sempre molto frequentate; cosi come dalla ripresa delle fiere letterarie e dei festival che hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico”.

Un antidoto agli effetti del lockdown e anche un modo di reagire e respingere l’abitudine a chiudersi e vivere tutto privandosi della condivisione. “È una delle scommesse per il futuro”, aggiunge Addis. “Più ci dicono che non dobbiamo stare vicini e più abbiamo il dovere di esserlo, ovviamente nelle modalità più sicure dal punto di vista sanitario. Da noi si entra solo con green pass“.

I “lettori forti”

A dare le maggiori soddisfazioni sono le lettrici, lo zoccolo duro dei fruitori di libri e anche quelle più predisposte a condividere: “A frequentare il nostro gruppo di lettura sono soprattutto le over 40, salvo qualche rara eccezione, e pochi uomini, tutti accomunati dall’essere ‘lettori forti'”. “I più giovani hanno maggiori remore ad avere un impegno programmato, seppur a cadenza mensile, come quello del gruppo di lettura”, riflette Monica Monti che gestisce il gruppo sassarese. “E sono anche quelli che leggono sempre di meno. Il gruppo è formato da persone più avanti con l’età, più entusiaste e più coinvolte da questa iniziativa. Hanno più voglia di chiacchierare e amano l’idea di condividere la lettura e poter scegliere un libro insieme”.

Il gruppo offre la possibilità a chi non può o non vuole partecipare in presenza di collegarsi online sulla piattaforma Zoom; forse questa opzione può essere anche un modo per avvicinare i giovani più abituati ad avere il filtro di uno schermo. Ma oltre alla questione generazionale, i gruppi di lettura sono la dimostrazione tangibile che il digitale, nonostante le più entusiastiche previsioni, non ha sostituito il cartaceo.

Il libro ‘cartaceo’ resiste

“Gli e-book in Italia rappresentano il 5% del mercato”, evidenzia Addis. “Quello che sembrava ineluttabile, ovvero la sostituzione del libro cartaceo con il digitale, non è avvenuto, c’è ancora voglia di ‘fisico’. Il libro digitale ha dei vantaggi perché ti consente di consultare testi che altrimenti non avresti potuto avere, ma il cartaceo è una risorsa che non passa. Il digitale è anche una moda, ma che non è mai andata oltre quella soglia”.

I gruppi di lettura sono anche un modo per sostenere concretamente le librerie indipendenti che promuovono e offrono un servizio che le grandi catene non possono dare. “Il messaggio più importante che i gruppi di lettura suggeriscono al mercato è l’amore per la lettura, ma anche il sostegno alle librerie fuori dai circuiti della grande distribuzione”, sottolinea Monti, “un modo anche per controbilanciare l’acquisto online”.

Chi ama davvero la lettura non può rinunciare al libraio che consiglia il libro e condivide del tempo per commentare e condividere le caratteristiche di quell’autore o di quel titolo. Le librerie indipendenti e i loro gruppi di lettura sembrano offrire molto più che un volume da leggere; rappresentano quasi un welfare, un servizio pubblico, culturale e sociale.

About Michela Serreli

Diplomata al liceo scientifico Euclide di Cagliari e laureanda in Lingue e comunicazione presso l'Università degli Studi di Cagliari. Appassionata di giornalismo e cinema.

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