Un passo avanti verso la personalizzazione della terapia nel tumore al seno
Gli enzimi
“Gli enzimi Parp hanno il compito di riparare i danni al Dna – spiega Lucia Del Mastro, direttore Clinica Oncologia medica, università di Genova.
Anche le proteine Brca1 e 2 regolano la riparazione del Dna, che però è carente nelle pazienti con mutazione Brca. Quando le cellule tumorali sono esposte a sostanze che bloccano il meccanismo legato ai Parp, non sono più in grado di riparare i danni del Dna.
Questo ne blocca la crescita e le conduce a morte. Tale meccanismo spiega perché gli inibitori di Parp sono efficaci e sono utilizzati solo in tumori Brca mutati. Talazoparib rappresenta una nuova e specifica strategia terapeutica mirata per i tumori al seno Brca mutati.
Prima della disponibilità degli inibitori Parp sono trattati solo con chemioterapia o con terapia ormonale nel caso fossero presenti i recettori per gli ormoni”.
In Italia ogni anno si ammalano di tumore al seno circa 50mila donne.
il 15% di queste diventeranno metastatiche o saranno già metastatiche alla diagnosi. Oggi almeno 37mila convivono con una diagnosi di carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico.
Nel 10% dei casi il tumore esprime una mutazione della linea germinale del gene Brca trasmesso per via ereditaria. “L’accesso al test Brca è disponibile su tutto il territorio nazionale.
Il suo rimborso per i pazienti oncologici che possono avere le mutazioni è garantito.
Per decidere a quali donne, o uomini, proporre il test Brca, esistono linee guida e raccomandazioni emanate da Aiom e pubblicate sul sito www.aiom.it”.