A Cagliari il PuntodivistaFilmFestival arriva al giro di boa
Sabato 4 dicembre, alle 20:30 al Teatro Adriano (via Sassari 16, Cagliari – biglietto d’ingresso: 15 euro), è previsto il terzo appuntamento dei sei programmati quest’anno. Saranno proiettati altri quattro cortometraggi che fanno parte dei 17 finalisti selezionati dalla giuria di esperti composta da registi, sceneggiatori, esperti di fotografia e giornalisti.
Il programma di sabato prevede “La Banyera” di Sergio Martì (Spagna), “Shero” di Claudio Casale (Italia), “Cromosoma X” di Lucia Bulgheroni (Italia) e “Blackout” di Marco Napoli (Italia). La serata si arricchirà della presenza dell’attrice Stefania Casini e del regista Giancarlo Soldi, che dialogheranno con il giornalista Bepi Vigna. Divagazioni musicali a cura del pianista Salvatore Spano.
Stefania Casini muove i primi passi nel mondo del teatro studiando all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. A soli ventiquattro anni interpreta il ruolo della figliastra al fianco di Tino Buazzelli nella messa in scena di Sei personaggi in cerca d’autore, di Pirandello. Tra i nomi dei più importanti registi per i quali ha lavorato spiccano quelli di Bernardo Bertolucci nel film Novecento, dove ha recitato al fianco di Robert De Niro e Gerard Depardieu, e di Dario Argento (Suspiria). E poi Peter Greenaway, Pietro Germi, Marco Ferreri, Pasquale Squitieri, Carlo Verdone, Andrea Camilleri e Giancarlo Soldi. Nel 1977 lavora con Andy Warhol a New York nel film Andy Warhol’s Bad. Resta in America anche in veste di giornalista Rai. Sempre su sceneggiatura di Andy Warhol, prende parte al film Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!, girato a Roma e diretto da Paul Morrissey: tra gli attori anche Vittorio De Sica, Milena Vukotic e Roman Polanski in un piccolo cameo.
Breve biografia di Giancarlo Soldi
Esordisce dietro la macchina da presa nel 1979, dirigendo il cortometraggio Paranaia. L’anno seguente realizza No Future, “un film lungo come un 45 giri”, come lo definisce Carlo Freccero: grazie ad esso nel 1982 vince la rassegna Filmmaker Doc di Milano. Inoltre, No Future partecipa a parecchi Festival cinematografici arrivando ad essere presentato alla Sorbona di Parigi. Nel 1985 gira Polsi sottili con Stefania Casini (premio per il soggetto Filmaker 1985), che viene presentato al Forum del Festival di Berlino dello stesso anno. Dal 1988 al 1991 completa 6 cortometraggi per Rai 2, tra cui Frammenti d’amore (nel cast Kim Rossi Stuart, Alfredo Pea e Maria Amelia Monti, con la fotografia di Luca Bigazzi). Dal 1986 al 1993 vince per 5 volte (Plastica come scienza, L’industria del design, Una storia imbottita, Dentro: l’industria del mobile e L’arte del dormire) il primo premio di categoria al Festival della Confindustria. Nel 1992 realizza Nero, scritto con Tiziano Sclavi (l’autore di Dylan Dog). Il film, invitato alla Mostra del Cinema di Venezia, vede la presenza di Sergio Castellitto, Chiara Caselli, Hugo Pratt e Luis Molteni. Nel 1998 viene incaricato da Francesco Laudadio di realizzare la sigla ufficiale della 55ª Mostra del Cinema di Venezia.
Dal 2001 fino ad oggi
Nel 2001, con il documentario Un angolo di mondo, vince il primo premio per la creatività al Chicago Film Festival. Nuvole parlanti (2006) è il titolo del documentario sui fumetti trasmesso in due parti, in La Storia siamo noi. Nel 2008 realizza con Stefania Casini il documentario Così lontani, così vicini, una serie di ritratti ambientati nelle periferie romane. Successivamente esce nelle sale Nessuno siamo perfetti, documentario su Tiziano Sclavi, che si aggiudica il Nastro d’Argento Menzione Speciale 2015. Infine, 3 anni fa sono iniziate le riprese di Cercando Valentina. Il mondo di Guido Crepax, documentario che si avvale di rari contributi filmati girati da Giovanni Gandini, il creatore di Linus, col quale partecipa al Festival di Venezia nelle Giornate degli autori. Nello stesso anno scrive con Mario Gomboli e inizia le riprese di Diabolik sono io, che l’anno successivo entra nella cinquina dell’Italian Movie Award NYC. Nel 2020, Cercando Valentina vince il Nastro d’Argento come migliore docufiction.