Fertilizzanti dai fanghi di risulta, è questo il focus dell’incontro tenutosi ad Aqaba, in Giordania, una settimana fa. Un incontro che ha visto il nostro ateneo protagonista, insieme a Enas, Cooperativa produttori di Arborea e le autorità locali. Abbiamo cercato di capire meglio di cosa si tratta con il responsabile scientifico del progetto, nonché docente di geografia politica ed economica nel dipartimento di scienze politiche e sociali, Giovanni Sistu.
Ad Aqaba in Giordania è stato presentato progetto che ha visto l’Università di Cagliari collaborare con Enas e Cooperativa produttori di Arborea, il focus dell’incontro è stato la creazione di fertilizzanti dai fanghi di risulta
Il nostro ateneo questa volta si spinge fino ad Aqaba, in Giordania. Il motivo? Un incontro, o meglio un confronto, che ha visto protagonisti gli specialisti del Cirem-Crenos dell’Università di Cagliari, l’Enas, la Cooperativa produttori Arborea e le autorità locali. L’iniziativa, promossa nell’ambito del Progetto MEDISS, mira al riciclo dei fanghi di risulta attraverso impianti innovativi e all’avanguardia. I lavori sono iniziati nel 2019 e hanno ricevuto un finanziamento di 2,4 milioni di euro. Il Progetto MEDIS nasce per far fronte a una problematica comune: la carenza di risorse idriche. Una problematica che ha portato gli esperti sardi a collaborare con sei partner, operanti in Palestina, Tunisia e Giordania.
Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato Giovanni Sistu, docente di geografia politica ed economica nel dipartimento di scienze politiche e sociali e responsabile scientifico del progetto. Un intervista che ha toccato diversi argomenti, dalle carenze idriche, che caratterizzano numerosi paesi del mediterraneo, alle future prospettive di cooperazione internazionale dell’Università di Cagliari.
Da Arborea fino alla Palestina, un esempio virtuoso per tutto il mediterraneo
L’esempio virtuoso del comune di Arborea è stato al centro dell’incontro svoltosi ad Aqaba in Giordania. L’impianto, un unicum a livello nazionale, permette il riuso dei reflui provenienti dall’impianto di trattamento della Cooperativa. Un agente inquinante che, grazie ad una meticolosa lavorazione, si trasforma in nuova linfa per la terra. Un risultato non da poco, che è stato presentato davanti ai delegati del Palestinian wastewater engineers group, Aqaba water company e Institute des regions arides. Grazie al prezioso contributo dei ricercatori sardi, sarà possibile replicare il “modello Arborea” anche nelle sponde meridionali del Mediterraneo. In un mondo dove si alzano sempre più muri, questi progetti mostrano come sia possibile la cooperazione tra realtà diverse. Una cooperazione essenziale, soprattutto in chiave ambientale.
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Risposta: Agricoltura: progetto su batteri al posto dei fertilizzanti chimici