“Tutto mi sarei aspettato dalla vita, tranne che vedere Niccolai in mondovisione!”. La celebre battuta che Manlio Scopigno, l’allenatore-filosofo del Cagliari ’70, avrebbe pronunciato allorché vide Comunardo Niccolai inquadrato dalle tv, durante gli inni nazionali di Italia-Svezia ai Mondiali di Mexico 70, è rimasta nell’immaginario di tutti a suggellare un’impresa sportiva, la conquista dello scudetto, che resta e resterà sempre nella memoria del popolo sardo.
Il cagliari dello scudetto che tanto ha fatto sognare i tifosi sardi ora sbarca diventa uno spettacolo teatrale, l’impresa dell’undici di Scopigno sarà raccontata da Fabrizio Passerotti
In giorni come questi che vedono il Cagliari occupare l’ultimo posto della serie A si può raccontare a figli e nipoti che il Cagliari di quei tempi portava ai Mondiali sei rossoblù. Albertosi, Niccolai, Cera, Domenghini, Riva e Gori. Era forte il Cagliari di allora! Era forte in ogni reparto. A più di cinquant’anni è facile snocciolarne a memoria la formazione titolare: Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva. Per non dimenticare Brugnera, Poli, Reginato, Nastasio e Mancin.
Tempio della vittoria e teatro delle loro gesta è stato lo Stadio Amsicora, la “Bombonera” rossoblù cara a tutti i sardi. Le tribune laterali erette su tubi Innocenti e lunghi tavoloni di legno su cui tambureggiare freneticamente con i piedi al ritmo di “Forza Cagliarì”. La tribuna centrale, riservata ai “signori”, era in gradoni di cemento. I posti erano tracciati a vernice. Prezzi popolari, invece, per il settore Prato, dove si stava in piedi. Infine, lungo il perimetro oltre il muro di cinta , la “tribuna alberata” lato Ponte Vittorio, riservato ai tifosi più coraggiosi e spericolati che si arrampicavano sui rami invano contrastati dai carabinieri a cavallo. Si arrivava allo stadio un paio di ore prima per trovare posto nel settore Prato. Ogni partita era una festa.
Gli spalti, i profumi e i ricordi
Gli spalti si trasformavano in un picnic universale che effondeva una incomparabile miscela di profumi e odori. Ci si portava da casa panini, formaggi, salcicce, mandarini, vino, spuma e, i più raffinati, il thermos di caffè. Il sale veniva, invece, lanciato sulla pista rossa di atletica leggera per propiziare la vittoria.
“Lo scudetto del Cagliari – scrisse Gianni Brera – rappresentò il vero ingresso della Sardegna in Italia. Fu l’evento che sancì l’inserimento definitivo della Sardegna nel costume italico”.
In omaggio agli eroi dello Scudetto è stato allestito lo spettacolo teatrale “Niccolai in mondovisione” a cura della compagnia “I Girasogni”. Interprete: Fabrizio Passerotti. Regia: Giulia D’Agostini. Testi di Bepi Vigna (Zonza Editori – 2008, 96 pagine, euro 6,90) che, nel titolo del suo libro, rimanda proprio alla celebre frase di Manlio Scopigno.
“Ci sono vicende sportive – troviamo scritto nella sinossi della rappresentazione teatrale – il cui significato trascende il fatto agonistico e finiscono per caricarsi di valenze sociali e politiche. Con la loro impresa, Gigi Riva e compagni hanno scritto una grande leggenda moderna che racchiude in sè il sogno e il riscatto di un intero popolo”.
Lo scudetto conquistato dal Cagliari nel campionato 1969/70, sarà quindi raccontato come in un mito antico da Fabrizio Passerotti in un monologo di 75 minuti che si terrà ad Alessandria sabato 13 novembre alle ore 20:00 presso la sala Luigi Selis del Circolo “Su Nuraghe”, via Sardegna, 2.
Si consiglia di segnare in agenda e di portare anche figli e nipoti per recuperare un po’ di coraggio e alimentare qualche speranza in un momento in cui il Cagliari si dimena all’ultimo posto della classifica.