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Indagine Kaspersky: i dipendenti aumentano la mole di lavoro da remoto

Lo stile di vita nel lavoro in smart working

Il 16% descrive questo aumento di lavoro come “significativo”, mentre per il 43% non è cambiato nulla. Solo il 9% ritiene sia diminuito. 

La digitalizzazione delle interazioni tra dipendenti è stato uno dei cambiamenti più veloci avvenuti nel 2020. All’inizio del lockdown, l’82% degli italiani era preoccupato che questo rapido passaggio al lavoro da remoto avrebbe ridotto la produttività, e il 69% dei dipendenti italiani affermava che il lavoro a distanza aveva influito negativamente sul proprio stato emotivo. Essendo alla fine del secondo anno di pandemia, Kaspersky ha ritenuto giusto rivalutare le implicazioni che lo smart working ha avuto per il settore IT. 

Nonostante i risultati del sondaggio, il 66% degli italiani ha dichiarato che quando lavora da casa si sente meno stanco alla fine di una giornata. Il 31% ha riferito di avere addirittura più energia. 

Per quanto riguarda la stabilità emotiva, il 61% non ha registrato un aumento dell’ansia dovuto agli straordinari; il 32% degli intervistati si sente addirittura più a suo agio a lavorare da casa. 

Un nuovo stile di vita

Lavorare da remoto consente uno stile di vita più equilibrato.

Si evitano i lunghi spostamenti e si dedica più tempo agli hobby e ai propri cari. Questo ha consentito di migliorare il benessere degli italiani e la salute generale. 

Malgrado ciò, la percentuale di dipendenti italiani a cui manca la comunicazione dal vivo con i propri colleghi è ancora abbastanza significativa. Infatti il 34% dei dipendenti italiani si sentirebbe isolato. 

In Italia vige ormai il modello di lavoro ibrido: nel 2021 ormai quasi la metà dei dipendenti italiani lavora in modalità mista. 

Le soluzioni

Altre soluzioni che potrebbero essere implementate sono quelle che riguardano il benessere aziendale. Molte aziende in Italia stanno cercando nuovi modi per aiutare i dipendenti a gestire il potenziale burnout. Il 70%, infatti, sta investendo in corsi di formazione per migliorare le competenze di base, come il management e la gestione del tempo (27%). Alcune aziende offrono anche diversi benefit, come permessi retribuiti aggiuntivi o ferie (14%) e propongono consulenze e corsi online per il benessere personale (13%). Tuttavia, dal report emerge che c’è ancora molto da fare per limitare l’aumento del carico di lavoro per chi lavora da casa. Solo il 40% delle aziende italiane ha implementato l’automazione delle operazioni di sicurezza o l’assunzione di personale aggiuntivo. 

“Oggi la salute dei dipendenti è al primo posto per molte organizzazioni. Per sviluppare un programma di benessere non esiste una soluzione valida per tutti, in quanto il suo successo dipende dalle esigenze di tutti i dipendenti. Questi programmi possono includere assistenza psicologica, programmi di fitness e servizi di consulenza legale e finanziaria per aiutare i dipendenti a fronteggiare diverse situazioni negative. “Occorre creare un ambiente che metta i dipendenti a proprio agio nel parlare dei problemi con i colleghi”, ha commentato la Chief Human Resources Officer. “In Kaspersky, siamo orgogliosi di aver costruito una cultura del benessere. L’anno scorso abbiamo introdotto dei controlli sul battito cardiaco per valutare come si sentono i nostri dipendenti e in che modo possiamo aiutarli. Abbiamo anche creato una piattaforma dedicata per il relax digitale, “Cyber Spa”, che aiuta i nostri dipendenti a rilassarsi e a prendersi delle pause durante le giornate più impegnative”.

Nuove strategie aziendali

Con l’evolversi delle esigenze dei dipendenti, dovrebbero cambiare anche le strategie aziendali. Kaspersky e il Global Center for Healthy Workplaces consigliano alle aziende quanto segue: 

• I datori di lavoro devono affrontare i problemi alla base del burnout in modo sistematico, considerando non solo il carico di lavoro dei dipendenti ma anche l’equilibrio tra controllo e domanda, nonché le pratiche di gestione, prevedibilità, supporto sociale, ridistribuzione del lavoro, etc. Tutti i fattori devono essere tenuti in considerazione.  

• Utilizzare una combinazione di sondaggi e indicatori per garantire un approccio coerente ed efficace al benessere dei dipendenti, come sondaggi sul coinvolgimento, o di valutazione del rischio psicosociale, sul benessere, sull’utilizzo dei programmi di assistenza ai dipendenti (EAP), sui congedi per malattia, sullo stress, e tenere un inventario del burnout. 

• Se le circostanze lo consentono, cercare di essere flessibili e aperti a vari formati lavorativi. I formati ibridi consentono sia di essere flessibili che di concentrarsi sui risultati. 

• Educare i dipendenti all’utilizzo di pratiche di sicurezza quando lavorano in remoto, ad esempio formarli su come è possibile evitare le tecniche di phishing via email o via web, o come gestire i propri account e password. Kaspersky e Area9 Lyceum hanno creato un corso gratuito per aiutare il personale a lavorare in sicurezza da casa. 

• Aiutare i dipendenti a gestire il proprio benessere digitale. Utilizzando sempre di più la tecnologia, è importante cercare di trovare e mantenere il giusto equilibrio. Kaspersky ha collaborato con Neil Tranter, un insegnante di mindfulness, per sviluppare un corso di meditazione intitolato “Superare lo stress digitale e la dipendenza da smartphone”. Il corso prevede anche una speciale lezione bonus dedicata alle sfide del lavoro a distanza, finalizzata ad aiutare le persone a sviluppare sane abitudini lavorative e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. 

About Elena Marongiu

Diplomata presso l'Istituto Tecnico Commerciale E. Mattei di Decimomannu (SU) con titolo di Ragioniere Perito Commerciale Programmatore il 6 luglio 2015. Laureata in Lingue e Comunicazione il 14 novembre 2018 presso l'Università degli Studi di Cagliari. Appassionata di autobiografie scritte e visive e libri che trattano i temi della società contemporanea e moderna

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