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MEIGAMA: il nuovo album di Mauro Palmas e Francesco Medda

MEIGAMA il nuovo album di MAURO PALMAS e FRANCESCO MEDDA. Otto brani strumentali per liuti ed elettronica. Su tutti i digital store e in versione fisica 

Si chiama Meigama,termine che, in sardo, definisce una dimensione temporale, uno stato d’animo, i colori del pomeridiano in una determinata parte dell’anno, ed è il primo album in duo di Mauro Palmas e Francesco Medda.

Da una parte Mauro Palmas che suona e compone con liuto cantabile, mandola e mandoloncello brani che spaziano dalla tradizione sarda e mediterranea alla musica contemporanea, selezionando con cura piccoli elementi; dall’altra i suoni di Francesco Medda, compositore elettronico già noto come Arrogalla, che tra elettroacustica, e paesaggi sonori arricchisce di elementi provenienti dall’hip hop astratto e dal dub.

Le parole di Medda e Palmas 

“Niente di strano nessun ‘incontro scontro’ tra elettronica e tradizione, è dagli anni 50 che questa cosa accade. La cosa importante per un progetto musicale è che deve suonare, a prescindere dagli strumenti e dall’armamentario utilizzati”. Spiega Francesco Medda. 

“Meigama”, infatti, è un’opera caratterizzata da quella che possiamo definire piccola rivoluzione timbrica, ovvero “da un’attenzione rivolta soprattutto a fare in modo che le cose suonino bene”, idea che è alla base dell’elettronica e dell’hip-hop.

“Inoltre abbiamo cercato di utilizzare gli accostamenti più fantasiosi e più pazzi per ottenere dei risultati che rispettassero alcuni canoni tradizionali”. Continua Medda. 

“Questo disco è un vero incontro di due forme diverse di composizione.  La prima più tradizionale nel senso più generale possibile, con strumenti temperati e con una visione che parte dalla Sardegna per spaziare nelle forme più svariate della musica acustica mediterranea.

La seconda, un concetto di suono totalmente diverso. Il tutto, però, inserito non in un contesto di compromesso e di contrapposizione, ma di rispetto e dialogo profondo tra forme compositive cosi differenti”. Spiega Mauro Palmas. 

L’album

L’album esce in versione digitale ed in versione fisica deluxe con una copertina in bucchero nero realizzata dall’artista Giampaolo Mameli. Si tratta di una delle tecniche ceramiche più antiche, utilizzata in Sardegna fin dal periodo prenuragico (2200-2000 a.C.). Nel bucchero la terra diventa nera, anziché rossa, a causa della mancata ossigenazione in cottura.

La produzione dell’album è affidata a Meigama, team interno ad Altrove Agenzia Creativa diretto da Luca Zoccheddu, che ha casualmente lo stesso nome dell’album. La grafica è stata affidata a Rinaldo Crespi che, unitamente a Luca Spano, ha ripreso gli elementi grafici dalle opere dell’artista Giampaolo Mameli.

La registrazione, il missaggio e il mastering sono stati affidati a Corrado Tolu.

Il disco ha ricevuto un supporto fondamentale da associazioni, festival e istituzioni culturali come Antas Teatro, Chourmo/Marina Cafè Noir, European Jazz Expo’, Fondazione Giuseppe Dessì, Le Ragazze Terribili, Mare e Miniere, Museo Nivola.

MEIGAMA, le canzoni

1. LUGORI

Composizione per mandoloncello e liuto cantabile.

Un momento rarefatto, probabilmente in campagna, tra ginepri, lecci, sughere, tamerici e olivastri. Si sente il profumo del cisto e dell’elicriso. Il mare non è mai troppo lontano, c’è la brezza marina e una certa salsedine nell’aria che può accompagnare un bacio sotto la luce della luna e delle stelle.

2. DROMI

Composizione per liuto cantabile.

È una ninna nanna contemporanea e il tema suonato è ispirato alle introduzioni dei balli eseguiti dalle launeddas. Il paesaggio sonoro è stato registrato durante una processione religiosa e si perde gradualmente all’interno di un bordone elettroacustico.

3. CAMPUOMU

Composizione per liuto cantabile e mandoloncello.

La melodia racchiude gli elementi base della “cantada campidanesa” ed è divisa in quattro momenti diversi tra bordoni atonali, atmosfere dub e pulsazioni hip hop anni ’90 e contemporanee. Campuomu è il nome di una delle strade più suggestive della Sardegna sud orientale, il cui paesaggio muta costantemente in scenari sempre più suggestivi.

4) BENTU SALIU

Composizione per liuto cantabile.

La freschezza dei suoni abstract hip hop si mescola con i gòcius (o gosos), canti liturgici tradizionali di ascendenze iberiche.

Bentu saliu (vento salato), è uno dei tanti sinonimi del vento di ponente, vento che viene dalla penisola Iberica.

5) MINORE

Composizione per liuto cantabile.

È una danza tradizionale sarda, eseguita in modo minore.

Oggi la musica tradizionale della Sardegna è prevalentemente in maggiore. Il brano viaggia su un suono di basso rubato da un vecchio vinile giamaicano che si integra a voci saharawi, al verso degli storni che pian piano diventano suoni elettroacustici puntiformi che alla fine prendono il sopravvento.

6) TORRA

Composizione per liuto cantabile.

Su passu torrau è una delle danze tradizionali sarde più conosciute e più ballate. In questo caso è eseguita in minore.

La struttura elettroacustica è composta da molteplici campioni presi da dischi di musica celtica e mediterranea, poi rielaborati. Il paesaggio sonoro, registrato di notte, rappresenta diversi piani di ascolto, dall’acqua, ai grilli, al bestiame e agli spari in lontananza.

7) REQUIEM

Composizione per liuto cantabile.

Il suono del mare è registrato in Tunisia, a Kélibia (Capo Bon), uno dei tanti punti di partenza dei migranti dall’Africa verso l’Europa.

Il mare gioca in modo inesorabile con l’elaborazione di campionamenti di diversi liuti che si sommano l’un l’altro creando un magma sonoro sopra il quale scorre una triste ballata mediterranea.

8) NOTE DE INCANTU

Composizione per mandola.

È una danza tradizionale campidanese velocissima, eseguita nello stile unico che caratterizza Mauro Palmas, capace di trasferire le nodas delle launeddas adattandole al suo strumento.

La pulsazione ritmica rimane costante mutando solo nei suoi colori e nel dubbing e gira intorno ad una percussione campionata da una pizzica salentina, che penetra nella danza, trasformandola.

About Valentina Matzuzi

Sono una studentessa in Scienze della Comunicazione all'università di Cagliari. Ho 22 anni e vivo a Cagliari.

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