Nel 2005 il fresco premio Nobel per la Fisica è stato in città per un confronto accademico di pregio
Il ricordo dei due docenti dell’ateneo. Protagonisti di un dibattito di strepitoso valore scientifico che riannoda e rilancia visioni, competenze e saperi attuali
World year of the physics 2005. Tris d’assi della scienza al dipartimento di Fisica
Al dibattito e al confronto con noi due è intervenuto Giorgio Parisi
Roberto Giuntini e la formalizzazione dei concetti filosofici
“Ricordo che nel mio intervento sottolineai proprio il reciproco giovamento che ciascuna delle due parti del dialogo in questione può trarre se il confronto avviene valendosi di linguaggi che condividono gli indispensabili requisiti di rigore.
Ecco perché la formalizzazione dei concetti filosofici, cioè la loro formulazione in chiave logico-matematica, costituisce un presupposto imprescindibile per una filosofia che voglia e sappia interagire con teorie scientifiche che, come la Meccanica quantistica, si presentano in forma assiomatica o semi-assiomatica. È il cuore della cosiddetta Mathematical Philosophy, che rappresenta nell’attuale panorama internazionale uno dei programmi di ricerca più avanzati.
Silvano Tagliagambe, da Feynman a Bertolt Brecht
“In chiusura del mio intervento, riprendendo una riflessione di Richard Feynman, rimarcai la funzione che la bellezza ha nell’orientare le scelte della ricerca scientifica. Il premio Nobel per la fisica del 1965, a conclusione del suo saggio The Character of Physical Law, si chiedeva infatti cosa rende possibile alla scienza indovinare, conoscendo una parte, come si comporterà il resto.
La risposta “non scientifica” da lui data a questa domanda, anch’essa “non scientifica”, ma pur tuttavia significativa, è che ciò avviene perché “la natura ha in sé una grande semplicità, e perciò una grande bellezza”. Commentando questa convinzione trassi un auspicio: che la bellezza delle teorie fisiche e di quelle scientifiche in generale possa incidere sul senso comune e sulla nostra visione generale del mondo. Inducendoci a costruire immagini della realtà in cui viviamo non solo più efficaci e produttive di quelle che circolano, ma anche più seducenti.
Perché, come ha scritto Bertolt Brecht, farsi un’immagine attraente e incisiva di ciò che viene rappresentato è un gesto d’amore. Si tratta di un aspetto costantemente ripreso nelle sue più recenti prese di posizione da Giorgio Parisi. La scienza è il più efficace baluardo di cui possiamo disporre per difendere la natura e valorizzarla proprio perché chi la pratica interpretandone in modo genuino lo spirito, è mosso non solo da un grande rispetto. Ma anche da un autentico attaccamento nei suoi confronti.
Sedici anni fa, un insieme di riflessioni che hanno anticipato il futuro
Il video dell’incontro-dibattito organizzato dal dipartimento di Fisica dell’UNiversità di Cagliari nel 2005 nell’ambito del World year of physics, è consultabile su https://www.youtube.com/channel/UCzfS4GSs8B_79Hr6vXaaL3A