Nuove speranze per i pazienti con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione, non si arresta con trattamenti ormonali.
L’azienda farmaceutica svizzera
“La differenza nella sopravvivenza globale tra i bracci dello studio è risultata statisticamente significativa – riferisce l’azienda farmaceutica svizzera . Una riduzione stimata del 38% del rischio di morte nel braccio con 177Lu-Psma-617, rispetto al braccio con il solo miglior standard di cura. I pazienti trattati con 177Lu-Psma-617 hanno inoltre dimostrato una riduzione statisticamente significativa del 60% del rischio di progressione radiografica, rispetto al braccio con il solo miglior standard di cura.
Nel braccio di trattamento con 177Lu-Psma-617 si è verificato un tasso maggiore di eventi avversi collegati alla terapia (85,3%), rispetto al solo standard di cura (28,8%). Nel braccio con 177Lu-Psma-617 più Soc l’11,9% dei pazienti ha interrotto 177Lu-Psma-617. L’8,5% ha interrotto Soc, mentre nel braccio con il solo Soc il 7,8% dei pazienti ha interrotto il trattamento”.
L’avvio di due ulteriori studi sulla terapia con radioligando 177Lu-Psma-617 nelle prime linee del carcinoma prostatico metastatico è in programma nella prima metà del 2021. Per valutare la potenziale utilità clinica nel setting pre-taxano (PsmaFore) del mCrpc e in quello metastatico sensibile agli ormoni (PsmAddition).
“Con lo studio Vision entriamo nell’era della medicina di precisione nel carcinoma della prostata – afferma Giuseppe Procopio, responsabile Oncologia medica genitourinaria della Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori (Int) di Milano. Per la prima volta viene dimostrata l’azione antitumorale selettiva di un radiofarmaco, il lutezio, in pazienti con malattia in fase di resistenza alla castrazione. L’efficacia antitumorale del lutezio ha indotto un significativo vantaggio. Sopravvivenza libera da progressione e globale in pazienti selezionati sulla base di un esame diagnostico innovativo quale la Pet Psma”.
Nuovi casi di tumore alla prostata
“Nel 2020 in Italia sono stati stimati circa 36mila nuovi casi di tumore della prostata – sottolinea Sergio Bracarda, direttore del Dipartimento oncologico e della Struttura complessa di Oncologia medica e traslazionale dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni. L’impatto del tumore metastatico della prostata sulla quotidianità dei pazienti che sviluppano sintomi correlati alla malattia può essere importante, arrivando in alcuni casi a limitare la possibilità di dormire o camminare per il dolore. La nuova terapia mirata con radioligando, oltre a mostrare un’efficacia clinica molto promettente, rappresenta un approccio terapeutico innovativo e non cross-reagente con altri farmaci già disponibili, in una malattia complessa da trattare. 177Lu-Psma-617 è diretto contro l’antigene Psma, che è sovraespresso nella maggior parte delle cellule tumorali della prostata. In particolare, ha la capacità di agire solo sui tessuti malati, risparmiando tutto ciò che sta attorno”.
Il direttore Struttura complessa nucleare
“La medicina nucleare utilizza sostanze radioattive per colpire le cellule tumorali – evidenzia Ettore Seregni, direttore Struttura complessa Medicina nucleare Fondazione Irccs Int di Milano – L’approccio a una patologia come il tumore della prostata deve essere necessariamente multidisciplinare. Il medico nucleare lavora in team con l’oncologo e valuta se il paziente è candidabile al trattamento con 177Lu-Psma-617, analizzando i risultati della Pet diagnostica eseguita in precedenza. E’ prevedibile che questa terapia potrà essere eseguita in molti casi anche ambulatorialmente, senza la necessità di ricovero del paziente. Le radiazioni emesse dal paziente, infatti, sono limitate e la radioattività si allontana in breve tempo. Per cui, seguendo le opportune precauzioni ed indicazioni, non sono prevedibili rischi per caregiver e famigliari”.
“Lo studio Vision nel tumore alla prostata è la testimonianza del nostro impegno nella lotta contro i tumori – dichiara Giancarlo Benelli, amministratore delegato Advanced Accelerator Applications (AAA) Italy, gruppo Novartis – Lo studio ha dimostrato importanti benefici clinici offerti dal trattamento con radioligando, un approccio innovativo alla cura del tumore, perché in grado di personalizzare la terapia. I radioligandi si inseriscono nella strategia di Novartis di reimmaginare la medicina, con l’obiettivo di migliorare e prolungare la vita delle persone colpite dal cancro”.
La terapia
La terapia con radioligandi – ricorda una nota – consiste nell’uso combinato di un composto (ligando). Capace di un’azione mirata di precisione e di un radioisotopo con attività terapeutica (particella radioattiva). Dopo la somministrazione per via endovenosa, il radioligando si lega al marcatore o recettore presente sulla cellula tumorale. Esercita l’effetto terapeutico grazie al radioisotopo, che danneggia le cellule tumorali bersaglio distruggendo la loro capacità di replicarsi e/o provocandone la morte.
Produrre terapie con radioligandi, missione di AAA, richiede un know-how particolare, determinato dalla complessità del processo produttivo che coinvolge una pluralità di fattori. Isotopi radioattivi, condizioni sterili e la capacità di distribuire prodotti con una durata molto breve (pochi giorni). Ogni dose è prodotta specificatamente per ogni singolo paziente. Il sistema di produzione e distribuzione di questi prodotti rappresenta un elemento di differenziazione per l’azienda.
Attualmente AAA commercializza un farmaco in Europa, in Canada e in Stati Uniti. Numerosi mezzi per la diagnostica di precisione in Europa e uno in Canada e in Usa. La società ha programmi di ricerca e sviluppo attivi su una pipeline di farmaci sperimentali destinati alla cura di una varietà di tumori solidi.