E’ il “colesterolo cattivo” la prima causa di infarto del miocardio secondo Piera Merlini dell’Ospedale Niguarda, sostenuto dalla Fondazione De Gasperis.
Il colesterolo è una sostanza grassa presente nel corpo umano, necessaria a far funzionare l’organismo in modo corretto. A trasportarlo nel sangue sono in particolare due lipoproteine: le LDL (il “colesterolo cattivo”), che trasportano il colesterolo alle cellule, e le HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”), che rimuovono quello in eccesso e lo riportano al fegato per eliminarlo.
«Se le placche arrivano a ostruire un’arteria – spiega Merlini – si può verificare un infarto del miocardio. Ecco perché tenere sotto controllo i valori del colesterolo in generale, e in particolare del colesterolo LDL».
Quando il colesterolo cattivo è in eccesso tende a depositarsi sulla parete delle arterie indurendole e ispessendole. Si formano così delle placche che ostruiscono il normale flusso del sangue. Il cuore quindi non riceve abbastanza sangue ed ossigeno. Se le placche ostruiscono l’arteria, può verificarsi un infarto miocardico.
Per questo uno stile di vita basato su un’alimentazione sana ed una regolare attività fisica potrebbero ridurre i rischi. «Un altro alleato sono i nutraceutici, cioè prodotti a base di sostanze che possono ridurre il colesterolo, che si trovano normalmente sul mercato. In molti casi, però, è necessaria anche una terapia farmacologica, il cui monitoraggio costante permette di tenere sotto controllo eventuali effetti collaterali. Da questo punto di vista, la medicina e la farmacologia hanno fatto passi da gigante, e mettono a disposizione cure di grande efficacia. In più, quando si riscontra un caso di ipercolesterolemia da fattori genetici, controllare i livelli di colesterolo degli altri membri della famiglia permette di attivare forme di prevenzione, spesso precoci, estremamente valide», conclude Merlini.