Ci si è concentrati sull’infezione Covid-19, che altri agenti patogeni e malattie infettive a essi associati sono passati in secondo piano. Questa pandemia potrebbe aver reso i bambini più vulnerabili ad altre minacce.
Questo perché i lockdown e il distanziamento sociale hanno ridotto le interazioni, fondamentali affinché i bambini sviluppino difese immunitarie adeguate. Ad esempio, in Australia, che negli ultimi 6 mesi è stata in gran parte risparmiata da Covid-19, c’è stato un aumento ritardato di infezioni da virus respiratorio sinciziale (RSV), una comune malattia simile all’influenza che causa un’infezione polmonare chiamata bronchiolite che può avere effetti più gravi nei bambini di età inferiore ai 2 anni.
Uno studio del Perth Children’s Hospital, condotto in Australia occidentale; che le infezioni da RSV sono diminuite del 98 per cento durante i mesi invernali del 2020 rispetto allo stesso periodo negli anni precedenti, ma hanno iniziato ad aumentare in primavera, a fine settembre; arrivando a superare il picco stagionale medio degli anno che vanno dal 2012 al 2019.
Daniel Yeoh, specialista in malattie infettive presso il Perth Children’s Hospital, nonché coautore dell’analisi, stima che la percentuale di bambini risultati positivi a RSV in ospedale sia passata da meno dell’1 per cento nell’aprile 2020 al 70 per cento nei mesi estivi. “C’è un gruppo più ampio di bambini che non hanno mai visto prima RSV nella loro vita; ma la loro immunità da quel particolare incontro con RSV potrebbe essere diminuita”, dice Yeoh. Il timore è che mentre i paesi dell’emisfero settentrionale allentano le misure restrittive, si inizino a registrare picchi di RSV.
Negli Stati Uniti, uno studio della Princeton University, dello scorso dicembre sulla rivista Pnas; ha utilizzato i casi di RSV registrati dal 2020 per creare un modello dell’impatto delle misure di distanziamento sociale sulla diffusione di altre infezioni circolanti. La ricerca ha concluso che “negli anni futuri potrebbero verificarsi focolai di RSV; con probabili picchi nell’inverno 2021-2022”.