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Facciamo il punto: Il piano strategico nazionale dei vaccini

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Facciamo il punto: Il piano strategico nazionale dei vaccini
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Il 27 dicembre 2020, il cosiddetto “Vaccine day”, è la data che ha segnato il via ufficiale alla campagna di vaccinazione contro il COVID-19 in tutta Europa. In Italia, la distribuzione vera e propria del vaccino è iniziata il 31 dicembre.

La vaccinazione è offerta alla popolazione in considerazione di valori e principi di equità, reciprocità, legittimità, protezione, promozione della salute e del benessere, delle indicazioni internazionali ed europee, e dell’epidemiologia locale, e secondo modalità e priorità che tengono conto del rischio di malattia, dei tipi di vaccini autorizzati e della loro effettiva disponibilità, nel quadro della strategia generale messa a punto dalla Commissione europea.

Il nostro Paese ha adottato il nuovo piano strategico nazionale per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 elaborato da ministero della Salute, Commissario straordinario per l’emergenza, Istituto Superiore di Sanità, AGENAS e AIFA – in armonia con il Piano strategico nazionale del ministero della Salute.

Esso è costituito dal documento Elementi di preparazione e di implementazione della strategia vaccinale (di cui al decreto 2 gennaio 2021) e dalle Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 (10 marzo 2021), che hanno ridefinito le categorie di popolazione da vaccinare e le priorità.

I dettagli del piano nazionale

Sulla base degli studi scientifici disponibili, l’età e la presenza di patologie rappresentano le variabili principali di correlazione con la mortalità per COVID-19. Di seguito, quindi, l’ordine di priorità delle categorie di persone da vaccinare nel prosieguo della campagna:

  • categoria 1: persone a elevata fragilità, ovvero estremamente vulnerabili in quanto affette da patologie valutate come particolarmente critiche se associate a COVID-19 oppure portatori di disabilità gravi di natura fisica, sensoriale, intellettiva o psichica (per l’elenco dettagliato delle patologie si veda la tabella 1 a pag. 42 del documento)
  • categoria 2: persone tra i 70 e i 79 anni di età, per le quali il tasso di letalità associata a COVID-19 in coloro che vengono infettati è pari al 10%
  • categoria 3: persone tra i 60 e i 69 anni di età, per le quali il tasso di letalità associata a COVID-19 in coloro che vengono infettati è pari al 3%
  • categoria 4: persone di età inferiore ai 60 anni con co-morbidità ma senza la connotazione di gravità riportata per la categoria 1; in gran parte le patologie prese in considerazione sono le stesse assunte per le persone a elevata fragilità, ma il livello di gravità è considerato inferiore (per l’elenco dettagliato delle patologie si veda la tabella 3 a pag. 44 del documento)
  • categoria 5: resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni.

Inoltre, sono state individuate come prioritarie anche le seguenti categorie, a prescindere dall’età e dalle condizioni patologiche:

  • personale scolastico e universitario, docente e non docente
  • forze armate, di polizia e del soccorso pubblico: Forze armate, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Protezione Civile
  • servizi penitenziari: polizia penitenziaria, personale carcerario, detenuti
  • altre comunità residenziali socio-sanitarie, civili, religiose, ecc.

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