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Sversamento delle acque di Fukushima, il commento di Francesco Aiello

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Sversamento delle acque di Fukushima, il commento di Francesco Aiello
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Il governo giapponese rilascerà nell’Oceano Pacifico l’acqua impiegata per raffreddare i reattori danneggiati dall’incidente nucleare di Fukushima del 2011. La notizia è rimbalzata sulle principali testate internazionali innescando manifestazioni di protesta nel globo. La manutenzione giornaliera della centrale di Fukushima Daiichi genera l’equivalente di 140 tonnellate di acqua contaminata. E’ necessario trattare l’acqua negli impianti di bonifica, continua a contenere il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno.

Approfondiamo con Francesco Aiello, comunicatore scientifico, cosa potrebbe accadere con lo sversamento delle acque impiegate per raffreddare i reattori danneggiati nell’impianto di Fukushima nell’Oceano Pacifico

Poco più di 1.000 serbatoi si sono accumulati nella area adiacente all’impianto, l’equivalente di 1,25 milioni di tonnellate di liquido, e secondo il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power (Tepco), le cisterne raggiungeranno la massima capacità consentita entro l’estate del 2022. Proteste contro lo sversamento dell’acqua in mare sono state espresse dai paesi vicini, tra cui la Cina oltre alla Corea del Sud.

Nel febbraio dello scorso anno, durante una visita alla centrale, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, aveva ammesso che il rilascio dell’acqua nell’Oceano Pacifico sarebbe in linea con gli standard internazionali dell’industria nucleare. Il triplice disastro di Fukushima è stato innescato dal terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami ha provocato il surriscaldamento del combustibile nucleare. Una reazione a catena che ha dato seguito con la fusione del nocciolo all’interno dei reattori, a cui si accompagnarono le esplosioni di idrogeno e le emissioni di radiazioni. 

Il parere autorevole

Proteste contro lo sversamento delle acque “radioattive” sono espresse anche dai paesi vicini, tra cui la Cina e la Corea del Sud. Cercheremo di capirne di più insieme a Francesco Aiello, comunicatore e giornalista scientifico e ambientale. Oltre a scrivere per diverse testate del settore collabora per progetti inerenti comunicazione e la divulgazione dei temi scientifici con enti pubblici e agenzie di comunicazione.

Laureato in Biologia Molecolare presso l’Università degli Studi di Perugia. È autore di pubblicazioni su riviste peer reviewed nel campo dei canali ionici. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile, all’Università degli Studi Milano-Bicocca. Collabora come freelance con l’agenzia di giornalismo scientifico Zadig e l’Ufficio Stampa di Arpa Umbria. Ha partecipato alla Scuola internazionale EASE – European Academy for Scientific Explainers.

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