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RUT: L’unica opera sarda in concorso al Roma Fringe Festival 2021

RUT”, monologo teatrale interpretato dall’attrice Chiara Murru, scritto da Christoph Nix e diretto da Nicola Bremer per il Roma Fringe Festival 2021, unica compagnia sarda in concorso.

RUT – Co-prodotto con Spazio-T, Le Ragazze Terribili, Theater Konstanz e Lo Teatrì – è il monologo dell’unica compagnia sarda in gara al Roma Fringe Festival.

Quindi che cos’è il Fringe?

Il Fringe – attivo a Roma dal 2012 e patrocinato dalla World Fringe Society – è un’occasione importante. Lo è ancora di più oggi in un tempo assurdo come quello attuale in cui teatro, spettacolo e Cultura in generale aspettano una nuova primavera dopo un lungo inverno pandemico. Quindi che cos’è il Fringe? “Non solo una piattaforma di lancio, ma una finestra spalancata sull’ampio panorama del giovane teatro italiano”.

Sono due i momenti che porteranno all’assegnazione dei premi. Innanzitutto, tutti gli spettacoli in corsa per la vittoria andranno in scena dall’11 al 24 aprile sul palco del Teatro Piccolo Eliseo e diretta streaming. Saranno i direttori dei 12 teatri aderenti a “Zona Indipendente” a decretare i tre finalisti e attribuire i seguenti riconoscimenti: miglior regia; miglior drammaturgia; Special Off; miglior attrice e migliore attore; con l’aggiunta del “Premio Alessandro Fersen” e del premio della critica.

La finale è in programma il 26 aprile al Teatro Vascello di Roma. Le tre compagnie in gara metteranno in scena una replica del loro spettacolo davanti a una giuria qualificata che decreterà infine il vincitore. Quest’ultimo avrà diritto ad accedere come rappresentante italiano ad uno dei Fringe Festival nel mondo fra San Diego, Londra, Amsterdam e Parigi. E vi è inoltre a una tournée di 12 date in Italia nei teatri del circuito Zona Indipendente.

Lo spettacolo

RUT è un intenso monologo ispirato alla vicenda biblica di Rut, narrata nel vecchio Testamento. Rut, letteralmente, significa “l’amica” ed è il nome della protagonista sulla scena. La storia narra di una rifugiata che ripercorre lo scorrere della sua vita e racconta la sua rinascita fra amore, solidarietà femminile e riscatto. Uno spettacolo che va ben oltre la sacralità dell’ispirazione e si presenta come molto attuale e contemporaneo, essenziale, rigoroso, foriero d’un messaggio di profondità umana.

Il testo è stato magistralmente messo nero su bianco da Christoph Nix. La regia e traduzione è affidata invece all’esperienza di Nicola Bremer che, assieme a Chiara Murru (l’attrice), ha curato anche scenografia e costumi. Questa prestigiosa sinergia ha portato il Teatro Stabile di Costanza – uno dei più innovativi d’Europa – a investire sullo spettacolo. Tutto ciò come prova della bontà e del valore di un progetto che corre verso nuovi orizzonti.

Il Libro di Rut, Antico Testamento, racconta la storia della moabita Rut. Ella insieme alla suocera Noemi, dopo la morte del marito, abbandona la sua terra e va in Israele alla ricerca di una vita migliore. Ed è proprio qui che il testo diventa attuale: quanti abbandonano oggi la propria terra e cercano una vita migliore qua da noi? Giunta in Israele Rut deve affrontare non solo i pregiudizi e il razzismo degli Israeliti, ma anche il sessismo della società patriarcale dell’epoca purtroppo ancora spaventosamente simile alla società di oggi. Il paradosso straordinario è che Rut, alla fine, non solo riuscirà a conquistare il proprio posto ma sarà anche l’unica straniera nella genealogia da cui nascerà Gesù, il messia tanto atteso dal popolo d’Israele.

Christoph Nix ha preso la sostanza del libro di Rut dell’Antico Testamento, riscrivendo la sua storia con un linguaggio chiaro e moderno. In tal modo riesce a creare una parabola senza tempo sull’amore, che va al di là dell’estraneità e che concede la libertà di superare le norme tradizionali.

About Ilaria Atzei

Mi chiamo Ilaria e frequento l'ultimo anno della triennale di Beni Culturali e Spettacolo dell'Università di Cagliari.

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