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distretto rurale sardegna

Un webinar per il Distretto rurale il 15 aprile

Raccogliere idee e suggerimenti per redigere un programma condiviso con tutti i soggetti interessati a costituire il Distretto Rurale Sud Sardegna nell’area storico geografica del Campidano meridionale.

Con questo intento, il comitato promotore formato da 8 Comuni (Assemini, Capoterra, Decimomannu, Decimoputzu, Pula, Sestu, Villaspeciosa e Uta), dalla Città Metropolitana di Cagliari e dal capofila Mercato Agroalimentare della Sardegna intende rafforzare la rete territoriale produttiva. Vuole allargare la platea alle imprese agricole, agli enti e alle istituzioni pubbliche del territorio, alle associazioni professionali di categoria e del terzo settore, a tutti gli attori della filiera del cibo e ai cittadini.

Per questo motivo domani alle 16,30 su Zoom Pro si terrà il primo dei sei webinar pubblici. Sono volti a definire, con metodi partecipativi, la strategia del piano di distretto. In particolare, verrà condiviso un piano di animazione territoriale elaborato dalla società Poliste S.r.l in collaborazione con il comitato promotore. L’agenzia regionale Laore fornirà un supporto tecnico per tutto il percorso di costituzione del Distretto.

Cosa sono i distretti rurali

I distretti rurali sono Sistemi produttivi caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra le attività agricole e altre attività locali. Ma anche produzioni di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali. I Distretti del cibo, istituiti con la Legge 205 del 27 dicembre 2017, costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano. Nascono infatti per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita. Inoltre favoriscono il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso.

Si tratta di uno strumento strategico mirato a favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorendo l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. I Distretti hanno come obiettivo anche la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare. Altro scopo fondamentale è la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.

Distretti del cibo

Il modello dei Distretti del cibo è finalizzato inoltre a ridare slancio alle esperienze dei distretti rurali già presenti sul territorio nazionale. Così come a incentivare la nascita di nuove realtà attraverso la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati.

Come previsto a livello normativo, infatti, è possibile ottenere il riconoscimento di Distretti del cibo per i distretti rurali e agroalimentari di qualità, i distretti localizzati in aree urbane o periurbane. Questo se caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree. Come i distretti caratterizzati dall’integrazione fra attività agricole e attività di prossimità e i distretti biologici.

Il riconoscimento dei Distretti del Cibo avviene attraverso le Regioni e le Province autonome di appartenenza che provvedono alla comunicazione al Mipaaf, che ha istituito il Registro nazionale dei Distretti del Cibo. (clicca qui per scaricare il registro). Attualmente in Sardegna è stato costituito un solo distretto rurale: il Distretto Rurale Barbagia.

About Barbara Mancosu

Studentessa in Beni Culturali e Spettacolo

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