Prende il nome dal fiume Coghinas e dalla chiesetta di santa Maria delle Grazie
Santa Maria Coghinas, piccolo paese della provincia di Sassari, divenuto comune solo una cinquantina di anni fa. In particolare si adagia su una sponda del fiume Coghinas, addossato a colline che delimitano una fertile valle alluvionale. L’economia locale è caratterizzata dalle coltivazioni di carciofi e dai vigneti. Santa Maria Coghinas è un centro di 1400 abitanti a pochi minuti dal golfo dell’Asinara, frazione di Sedini sino al 1960.
Il paese fu ripopolato nell’ottocento da famiglie di pastori galluresi, dopo che il borgo medioevale era stato abbandonato nel XV secolo. Prende il nome dal fiume e dalla chiesetta di santa Maria delle Grazie in stile romanico con facciata gotica. All’interno è presente la statua della Vergine portata in processione durante le celebrazioni del primo maggio.
Una fitta coltre di macchia mediterranea ricopre il paesaggio attorno al Coghinas. Qui vivono aironi, falchi pescatori, pernici e tartarughe d’acqua. A pochi passi dal paese, dove il fiume crea un’ansa, ai piedi di un colle granitico, affiorano le terme di Casteldoria, famose per qualità terapeutiche sin da epoca romana. Al giorno d’oggi è un rinomato centro termale. In cima allo stesso colle,incorniciati da rocce dal colore rosso vivo, si ergono i ruderi del Castello dei Doria, fortezza edificata nel XII secolo. Il castello fu protagonista di intricate vicende che coinvolsero le repubbliche di Genova e Pisa e i giudicati d’Arborea e di Torres. La torre dei Doria ha una pianta pentagonale e è alta oltre venti metri. A Santa Maria Coghinas troviamo anche i ruderi del borgo antico sorto forse insieme alla fortezza, attorno alla quale aleggiano miti e leggende. Grazia Deledda in un “racconto” (1894), scrisse di un passaggio sotterraneo segreto scavato tra il castello e la cappella di san Giovanni di Viddalba. Il premio Nobel, nel racconto, si riferisce anche alla “conca di la muneta“.