Golden Agri-Resources (GAR) intensifica le ricerche sui benefici per la salute dell’olio di palma. Con la pandemia di COVID-19 aumentano le preoccupazioni dei consumatori per la sicurezza alimentare.
“Un mito persistente sull’olio di palma è che non sia sano perché contiene acidi grassi saturi (SAFA). Tuttavia, l’olio di palma intero è generalmente composto al 50% da acidi grassi saturi e al 50% da acidi grassi insaturi, una composizione molto diversa rispetto ai burri derivanti da latte e cacao”, ha dichiarato Paul Wassell, responsabile di ricerca e sviluppo.
A seconda del grado di raffinazione, risulta l’alimento più ricco di beta-carotene, ed è inoltre caratterizzato da un elevato contenuto vitamina E.
“Un’altra diceria è che aumenti il rischio di malattie cardiovascolari, il che è semplicemente falso. Ciò è dovuto a lacune nelle conoscenze fondamentali sulle differenze tra i tipi di SAFA, e sulla loro funzione”. Come sottolinea Wassell.
Eliminazione totale degli acidi grassi trans dalla fornitura alimentare
Il timore di un aumento del rischio di malattie cardiache sta spingendo i regolatori sanitari globali a vietare gli acidi grassi trans contenuti negli oli vegetali parzialmente idrogenati. La Federal Drug Administration degli Stati Uniti e l’OMS prevedono di eliminare i grassi trans industriali entro rispettivamente il 2020 e il 2023.
I conglomerati del settore cibo e bevande sono passati all’olio di palma naturale, perché è naturalmente privo di acidi grassi trans industriali e non necessita di idrogenazione per essere modificato, a differenza degli oli di semi di girasole, colza e soia. Tra i quattro principali oli di base, l’olio di palma rimane privo di alterazioni genetiche, un olio non-OGM.
“L’aggiunta di idrogeno rende l’olio più saturo e può portare alla formazione di acidi grassi trans. Pertanto, la capacità dell’olio di palma di essere frazionato naturalmente e poi ricombinato in altri prodotti senza idrogenazione è un enorme vantaggio”, ha sottolineato Wassel.