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COVID-19: Dossier Caritas sull’impatto del virus sulle comunità indigene americane

Mentre nei Paesi ricchi i morti sono per lo più ultra-ottantenni, nelle comunità indigene americane le perdite si concentrano tra gli under-60.

A un anno dall’esplosione nel mondo della pandemia, l’arrivo dei vaccini è sta dando nuova speranza. Tuttavia, restano le drammatiche conseguenze sanitarie e sociali della diffusione del Covid-19: in un anno si sono superati i 110 milioni di contagi e i 2,4 milioni di decessi.

A questo tema la Caritas dedica “Virus forte, comunità fragili. Un anno di emergenza sanitaria tra le popolazioni indigene”. Si tratta del 63° Dossier con Dati e Testimonianze (DTT) che approfondisce in modo particolare l’aspetto della diffusione del virus in America.

Un’indagine sul campo tra popoli poco considerati, ma ugualmente colpiti dalla pandemia

Il dossier, dopo aver osservato alcuni dati complessivi sulla diffusione del virus, prende in esame la situazione delle comunità indigene del continente americano. Il focus è sulle situazioni di criticità a cui tali popolazioni sono sottoposte a causa della diffusione prolungata della pandemia e delle misure di contenimento sociale.

Nel Dossier sono riportate testimonianze inedite da raccolte dalla Caritas sul territorio e alcune forme di resilienza e risposta alle situazioni di crisi, messe in atto dalle popolazioni native, sia in forma autonoma che mediante il sostegno di organismi nazionali e internazionali, tra cui la Caritas e le Chiese locali.

Le popolazioni indigene sono più vulnerabili: i morti sono soprattutto under-60

Nel mondo più di 476 milioni di persone appartengono a popolazioni indigene. Si tratta di un raggruppamento pari al 6% della popolazione mondiale. Nella sola America Latina sono presenti 522 popolazioni indigene. Molte popolazioni indigene sono a maggior rischio di malattie infettive emergenti rispetto ad altre popolazioni

popolazioni indigene americane

Il profilo delle vittime dell’epidemia in Centro e Sud America è per questo diverso da quello dell’Europa. A morire, infatti, non sono soprattutto gli ultraottantenni, che in tali Paesi sono molti meno che nei Paesi europei, ma le persone giovani, con meno di sessant’anni.

Nell’intero continente americano, il numero di contagi tra le popolazioni indigene appare in deciso aumento. Nel dettaglio, al 14 gennaio 2021 sono stati segnalati 303.734 casi di positività tra le popolazioni indigene o comunità native in 14 Paesi delle Americhe (per i quali sono disponibili informazioni erogate in modo ufficiale dalle autorità sanitarie pubbliche). I decessi ufficialmente registrati sono stati 4.406.

Dal primo dicembre 2020 si è registrato un incremento di 66.371 casi e 458 decessi tra le popolazioni indigene americane.

About Fabio Allegra

Studente di Scienze della Comunicazione presso l'Università di Cagliari. Non apprezzo il maestrale.

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