Ad oggi questa malattia risulta incurabile, ma la ricerca a riguardo è sempre attiva, e dalla Svezia arrivano notizie incoraggianti.
Il mieloma multiplo è un tipo di cancro del sangue che vede le cellule immunitarie proliferare in maniera incontrollata all’interno del midollo osseo. Si tratta di una malattia considerata come incurabile e quindi sono diversi i laboratori nel mondo che cercano di identificare nuovi possibili bersagli terapeutici.
A tal proposito l’Università di Uppsala, in Svezia, ha reso noto che l’inibizione della proteina EZH2 potrebbe rivelarsi utile per diminuire la proliferazione delle cellule tumorali nel sangue. Lo studio completo è pubblicato su Cell Death & Disease.
I dettagli dello studio
La diminuzione sarebbe provocata da alcuni specifici cambiamenti nello stesso metabolismo delle cellule tumorali. Secondo gli scienziati, queste mutazioni potrebbero essere usate come marcatori per capire se il soggetto risponda o no al trattamento tramite l’inibizione dell’EZH2.
“Abbiamo trattato con una sostanza che inibisce l’EZH2 dei topi affetti da un cancro che corrisponde al mieloma multiplo umano. [È risultato] che i topi trattati [avessero] una crescita del cancro più lenta rispetto ai topi non trattati. Ciò ha fornito ulteriori prove del potenziale di EZH2 come a obiettivo per l’intervento clinico”. A dichiararlo è Helena Jernberg Wiklund, professoressa del Dipartimento di Immunologia, Genetica e Patologia dell’università svedese che ha partecipato allo studio guidando il team.
Gli esperimenti sui topi sembrano essere promettenti tanto che hanno spinto gli stessi ricercatori a studiare ancora di più il fenomeno che collega la diminuzione delle cellule tumorali all’inibizione di EZH2.

“Nelle cellule sensibili all’inibizione di EZH2, i percorsi ciclabili della metionina sono stati alterati, un effetto che non abbiamo rilevato nelle cellule non sensibili. Questa alterazione deriva da una sottoregolazione dei geni associati al ciclo della metionina”, spiega la Wiklund.
La studiosa spera che questi risultati possano essere utili per trattare i pazienti umani affetti da mieloma multiplo.