Regioni gialle, piste da sci che riaprono, il 16 febbraio è martedì grasso. Le occasioni di incontro si moltiplicano, e fare un tampone a stretto giro non basta.
Da qualche giorno l’Italia è entrata in una fase più “tranquilla” della seconda ondata della pandemia di Covid-19. Infatti, tutte le regioni sono colorate del più libero “giallo”, ad eccezione di Sicilia, Puglia, Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano.
Questo significa che bar e ristoranti sono aperti dalla mattina fino alla serata, come tante altre attività. Se si tiene poi conto del fatto che in molte aree si sta provando a far tornare in presenza (a numeri ridotti) gli studenti delle scuole superiori e gli sciatori amatoriali nelle piste, e che alle porte vi è il Carnevale, è chiaro che ci sia un aumento del rischio contagi.
Pregliasco predica prudenza con i tamponi
Si moltiplicano dunque le occasioni di incontro, e non bisogna fare cieco affidamento su un tampone negativo, spiega Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi e ricercatore dell’Università degli Studi di Milano. “Dobbiamo continuare ad essere molto attenti e a considerare ogni contatto un potenziale rischio, basso ma presente. Meglio fare il tampone prima di un incontro che non farlo, ma la negatività non ci deve autorizzare a un via libera“.
Oggi esistono tamponi rapidi di terza generazione ancora più sensibili rispetto al passato, con meno possibilità di falsi negativi. Tuttavia la prudenza non è mai troppa con il Covid.
Si diventa positivi dopo 3-5 giorni: un tampone negativo subito dopo il weekend non è affidabile
La negatività del risultato ci dice che nel momento in cui abbiamo fatto il tampone non eravamo contagiosi. Ma l’infezione può essere avvenuta 24/72 ore prima e non essersi ancora palesata con una presenza del virus.
Infatti, chi si infetta può diventare a sua volta positivo in tre giorni (“l’incubazione media del virus è di 3-5 giorni“).
Se dunque dopo un week-end sulle piste o in compagnia in occasione del Carnevale, in cui siamo entrati in contatto con altre persone, temiamo un possibile contagio fare il tampone il lunedì mattina non è utile. “Il test va fatto dopo tre giorni“, consiglia Pregliasco.
(da Repubblica.it)