I ricercatori del MIT, autori della scoperta, pensano che le galassie primordiali fossero tutte molto più massicce di quanto calcolato.

I ricercatori del MIT hanno fatto una nuova scoperta astronomica con l’aiuto del telescopio SkyMapper della Australian National University. L’oggetto della ricerca si chiama Tucana II, ed è una delle tante galassie nane che orbitano intorno alla via Lattea.
Una galassia dall’alone massiccio
Questa galassia sembra avere, attorno a sé, un alone di materia oscura eccezionalmente massiccio, molto più massiccio di quanto mai pensato in precedenza.
Si pensi che questa galassia nana ha una massa stellare che è circa 3000 volte la massa del Sole. Il suo alone di materia oscura, però, ha una massa che è equivalente a quella di 10 milioni di Soli. Una discrepanza che gli stessi scienziati ora fanno fatica a spiegare.
Questi risultati suggeriscono, secondo l’astrofisico del MIT Anirudh Chiti, che le prime galassie nell’universo fossero più massicce di quanto mai calcolato e che questi aloni estesi e massicci di materia oscura fossero una regola.
Tucana II, infatti, è una galassia abbastanza antica: distante circa 163.000 anni luce da noi, è relativamente piccola ma anche molto antica, come i ricercatori hanno accertato analizzando la sua metallicità.
La materia oscura è la malta dell’universo
I ricercatori hanno scoperto che ci sono, intorno a questa galassia nana, delle stelle eccezionalmente lontane che riescono a rimanere legate gravitazionalmente alla stessa galassia nana. Nonostante, sostanzialmente, non ne facciano parte.
L’unica spiegazione risiede nel fatto che deve esserci un alone di materia oscura grazie al quale queste stelle molto lontane dalla galassia nana riescono comunque a non staccarsi a livello gravitazionale.
Una massa invisibile di cui non sappiamo la composizione, ma che permette alle galassie letteralmente di non andare in pezzi e di rimanere compatte. Un ingrediente cruciale per l’universo come lo conosciamo.
Quale origine per queste masse di materia oscura?
Tuttavia questo studio propone nuovi enigmi: come fanno queste galassie nane ad avere così tanta materia oscura? Probabilmente ciò che sappiamo delle primissime galassie e della formazione delle galassie “primordiali” va in parte riscritto.
“Abbiamo pensato che le prime galassie fossero le galassie più piccole e deboli. Ma in realtà potrebbero essere state parecchie volte più grandi di quanto pensassimo, e non così minuscole dopo tutto”, spiega Anna Frebel del MIT.