Clubhouse è il social network sbarcato di recente in Italia che evidenzia l’importanza dell’atto di ascoltare
Che problema, quando tutti parlano e pochi ascoltano. Ascoltare è un’attività che coinvolge il nostro sistema sensoriale, le nostre cognizioni, e anche le nostre emozioni e la nostra volontà. È qualcosa di diverso dal sentire, cioè dal puro e automatico percepire stimoli sonori attraverso il senso dell’udito.
Ascoltare, scrive Annamaria Testa su Internazionale, vuol dire investire consapevolmente una dose di quella risorsa scarsa e preziosa che è la nostra attenzione, con l’obiettivo di decodificare bene e pienamente i suoni che stiamo sentendo. E infatti i gruppi in cui si pratica un ascolto di qualità sono più fiduciosi, soddisfatti e creativi.
E’ l’idea alla base di Clubhouse, il social network sbarcato di recente in Italia.
Che dimostra come il futuro ha radici antiche: nella società delle immagini la voce, primo strumento di comunicazione, torna al centro della scena.
Da quando è nata, la tecnologia richiama alla memoria l’oralità, osserva Stefania Parmeggiani su Repubblica.
Da tempo comandiamo alle luci e alla musica di adattarsi ai nostri stati d’animo, chiediamo aiuto a Google o Siri senza muovere un dito, comunichiamo con messaggi audio, da poco anche con tweet vocali, ci svegliamo con Spotify, ascoltiamo un romanzo e ci addormentiamo con i podcast. Parliamone, ma torniamo ad ascoltare.