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Gnl, un deposito costiero a Olbia all’orizzonte

C’è un deposito costiero di Gnl (Gas naturale liquefatto) all’orizzonte del Molo Cocciani di Olbia

C’è un deposito costiero di Gnl (Gas naturale liquefatto) all’orizzonte del Molo Cocciani di Olbia. Un progetto per una serie di serbatoi che potrebbero essere riempiti dalle navi gasiere.

 Serviranno per approvvigionare tutta la zona industriale della città e in un futuro prossimo alimentare le nuove navi da crociera o, più avanti, quelle da trasporto di linea dei passeggeri e i cargo per le merci. 

 Il porto industriale di Olbia entra ufficialmente nel novero degli scali nazionali che guardano alla svolta energetica. Sul tavolo dell’Autorità portuale della Sardegna è arrivata una manifestazione di interesse per la costruzione di un impianto di ultima generazione.

 Al momento i dettagli dell’operazione sono top secret. Anche perché il progetto è sottoposto a una valutazione sulla sostenibilità economica. Indiscrezioni parlano di una multinazionale spagnola, accompagnata nell’impresa dal supporto di imprenditori locali

Il progetto

«Posso confermare che c’è stato questo primo contatto, noi siamo aperti a un progetto di questo tipo, guardiamo alle offerte che ci possono arrivare dal mercato, ma anche ai potenziali utilizzatori finali del Gnl – spiega Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale –. Abbiamo già previsto una fase di transizione, valutando la sostenibilità economica di questi progetti. Si tratterebbe di ricevere gas per alimentare bacini come quello della zona industriale di Olbia, che in seconda istanza possono prevedere la possibilità di fornirlo anche alle navi».

Il Deasp

Possibilità già previste nel Documento di pianificazione energetico ambientale del sistema portuale, varato dall’Authority per definire gli indirizzi strategici per adottare le misure che migliorino l’efficienza energetica e promuovano l’uso di energie rinnovabili in ambito portuale. «Relativamente al progetto di depositi costieri di Gnl siamo ufficialmente in una posizione di ascolto – conferma Deiana –. La valutazione, ovviamente, non può essere solo nostra. Prevediamo di predisporre, da qui al 2025, dotazioni infrastrutturali capaci di ricevere ed erogare il gas naturale liquefatto. Va anche valutata, però, la capacità dei cluster, nella fattispecie le compagnie di navigazione, di usufruire di una alimentazione di questo tipo. Al momento solo le navi da crociera hanno fatto questa scelta, mentre i cargo sono indietro, perché si tratta di un’operazione costosa».

Banchine elettriche.

C’è poi il progetto per l‘elettrificazione dell’Isola Bianca, sul modello che potrebbe nascere nello scalo di Porto Torres. Una possibile svolta verso la riduzione delle emissioni dei gas di scarico delle navi. 

La transizione green consisterebbe nel favorire lo spegnimento dei motori delle navi in porto, che seppure “parcheggiate” tengono accesi i motori per consentire il funzionamento dei condizionatori, dei servizi di emergenza, delle cucine e, per le navi da crociera, delle cabine. 

 L’obiettivo è l’alimentazione elettrica delle navi in sosta attraverso una connessione via cavo. Questo consente lo spegnimento dei motori durante l’ormeggio. 

 «In questo caso abbiamo fatto una pianificazione che riguarda tutti i porti dell’isola – spiega Massimo Deiana –. Ci sono costi pesanti da sostenere e ora non esiste una clientela potenziale che consenta di sviluppare questo progetto con la necessaria sostenibilità economica».

About Elena Mameli

Mi chiamo Elena, sono una ragazza di 22 anni e vivo a Sardara. Frequento l'indirizzo storico artistico della facoltà di beni culturali e spettacolo.

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