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Primo mese di gravidanza, quello che c’è da sapere

Il fatto che sia molto rapido, non significa però che questo mese sia meno importante degli altri. Tutt’altro! È molto delicato perché avvengono fecondazione e impianto.

Primo mese: a quante settimane corrisponde

Convenzionalmente l’inizio della gravidanza si calcola dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Qualunque altro tipo di calcolo (ad esempio basandosi sull’ovulazione) non sarebbe preciso. 

Il primo mese di gravidanza va da 0+0 a 4+3 (4 settimane e 3 giorni).

Primo mese di gravidanza: cosa succede alla mamma

Quello che accade sembra apparentemente poco: è il momento in cui si verifica il ritardo del ciclo mestruale, sintomo principale quindi che la gravidanza è partita. Nella maggior parte dei casi non ci si accorge di nulla fino alla mestruazione saltata perché i sintomi, se ci sono, si presentano in modo molto sfumato.

Il grande cambiamento è all’interno del corpo. Durante la seconda settimana avviene l’ovulazione, con il rilascio da parte delle ovaie di un ovocita pronto per essere fecondato. Nelle donne che hanno un ciclo di 28 giorni, l’ovulazione si verifica intorno al 14esimo giorno, ma è un dato variabile: per alcune avviene prima, per altre invece dopo. Ecco perché la datazione della gravidanza si fa dal primo giorno dell’ultimo flusso mestruale. 

Quali sono i sintomi dell’ovulazione? Anche in questo caso ci sono differenze tra donna e donna. Il classico segnale è costituito da perdite trasparenti e gelatinose, simili all’albume dell’uovo. Questi sono i giorni più fertili, in cui si hanno quindi più possibilità di rimanere incinta. I giorni fertili sono quelli a cavallo dell’ovulazione: 2-3 giorni prima e un giorno dopo sono quelli più propizi per chi cerca una gravidanza.

L’ovocita viene fecondato dallo spermatozoo all’interno della tuba di Falloppio. Dopo di che il “prodotto del concepimento” scende verso l’utero, dove si impianterà, entro 72 ore dal concepimento.

Le perdite da impianto

Non tutte le donne sperimentano le cosiddette perdite da impianto. Il termine stesso spiega di cosa si tratta. Sono delle perdite di sangue, generalmente non abbondanti, che si verificano nel momento in cui avviene l’impianto nelle pareti dell’utero. 

Talvolta vengono confuse con le mestruazioni, ma sono più leggere e durano appena un paio di giorni. Il loro colore può variare dal rosa chiaro al marrone, mentre è difficile che siano rosso acceso.

Sviluppo del bambino nel primo mese

Fino alla fecondazione ovviamente il bimbo ancora non c’è. Durante la terza settimana avviene la fusione tra cellula uovo e spermatozoo. Da quel momento, pian piano il bambino comincerà a crescere. Nella quarta settimana è piccolissimo e già si trova nel sacco gestazionale. 

Sembra incredibile, ma già si formano cuore e stomaco e c’è un abbozzo di sistema nervoso, che si svilupperà nel corso dei 9 mesi. Non ci sono ancora gambe e braccia, ma solo piccole protuberanze. Una parte del sacco è a contatto con la parete uterina che già nutre l’embrione (per parlare di feto è ancora troppo presto).

Quando fare il test di gravidanza

L’ideale per fare il test sarebbe aspettare il ritardo delle mestruazioni. Il condizionale però è d’obbligo perché capiamo bene che resistere è veramente molto molto difficile. L’organismo inizia a secernere l’ormone beta Hcg circa 5-7 giorni dopo l’impianto. I moderni test di gravidanza sono piuttosto sensibili e rilevano la presenza dell’ormone anche con diversi giorni d’anticipo rispetto al flusso mestruale. 

I sintomi del primo mese di gravidanza

Il segnale più chiaro che si è incinta è l’assenza della fase mestruale del ciclo. Ovviamente può saltare per vari motivi, ma qui diamo per scontato che si sta cercando una gravidanza. Se sei riuscita ad aspettare, il primo giorno di ritardo puoi già fare un test. Ricorda che la ricerca di beta Hcg nel sangue è più sicura. 

Non è detto che ci siano veri e propri sintomi. Anche questa è una cosa molto soggettiva. Alcune donne hanno disturbi molto precocemente, mentre in altre si presentano dopo oppure mai.

Nausea, stanchezza, sonnolenza sono i sintomi iniziali più comuni, ma in questo primissimo periodo potrebbero essere molto leggeri. Aumenteranno nelle settimane successive. Potrebbero presentarsi crampi addominali, mal di testa, sbalzi d’umore che fanno pensare all’arrivo imminente del ciclo perché sembrano la classica sindrome premestruale. Inoltre, gli odori possono dar fastidio, si avverte più fame, il seno diventa sensibile o addirittura dolente, si ha necessità di urinare spesso o si diventa improvvisamente stitiche.

About Ludovica Ferrari

Mi chiamo Ludovica Ferrari, sono una studentessa del terzo e ultimo anno di scienze della comunicazione, degli studi di Cagliari. Nel tempo libero mi occupo di salvare cani e gatti dalla strada e trovare loro una famiglia. Mi piace inoltre fare sport e ascoltare della buona musica.

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