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I Musei Civici di Cagliari sono pronti alla riapertura

I Musei Civici di Caglari sono pronti alla riapertura


Dopo oltre due mesi di chiusura, i Musei Civici di Cagliari sono pronti alla ripartenza già da lunedì 18 gennaio

La Galleria Comunale d’Arte, il Palazzo di Città e il Museo d’Arte Siamese sono felici di riaccogliere i visitatori. Riaprono dopo una lunga pausa che li ha visti chiusi al pubblico pur non avendo mai smesso di lavorare.
Il protrarsi della chiusura ha permesso di tenere vivo il dialogo con gli amici dei Musei Civici. Tutto ciò avvenuto grazie a una ricca offerta di contenuti sviluppati sul web. Inoltre si è continuato a lavorare negli uffici in attesa della tanto sperata riapertura.


I musei sono i primi luoghi della cultura a ripartire in quanto i meno pericolosi davanti all’insidia dei contagi. Questo avviene grazie alla facilità di contingentazione e di tracciabilità dei visitatori.


Un piccolo importante passo per un ritorno alla normalità. In questa prima fase si prevede l’apertura soltanto nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì. Importante è il rispetto di tutte le regole per la sicurezza, con l’obbligo di indossare le mascherine, mantenere il distanziamento, assicurare gli ingressi contingentati ed effettuare le prenotazioni on line.


Tra riscoperte e novità, ecco l’offerta dei tre Musei che propongono oltre al patrimonio d’arte della città con le sue Collezioni Civiche anche le mostre temporanee attualmente allestite.


Galleria Comunale d’Arte


La Galleria Comunale d’Arte è ospitata all’interno dei Giardini Pubblici di Cagliari. Non solo è un’oasi di tranquillità ma è anche un’occasione per riscoprire l’ampia raccolta di opere d’arte del Novecento ospitata al suo interno. L’esposizione permanente che comprende la Collezione Ingrao è costituita dalle opere dei più grandi maestri italiani del Novecento.

A Francesco Ciusa, tra i maggiori artisti sardi del Novecento, è dedicata la sala omonima, che espone le sue sculture in gesso.


A tutto questo si aggiunge, la mostra temporanea “Giorgio Princivalle. L’anima malinconica delle cose”, a cura di Efisio Carbone e Stefania Mele. Si tratta di una significativa retrospettiva dedicata all’artista a distanza di trent’anni dalla sua scomparsa. Inoltre la mostra è stata inaugurata lo scorso 30 ottobre ed è ospitata nel cuore della Galleria Comunale.


La mostra espone circa quaranta lavori che ripercorrono l’opera e la ricerca di uno dei più originali pittori del secondo Novecento in Sardegna.

L’artista recupera dall’infanzia alcuni oggetti archetipo per investirli di quella luce malinconica che l’occhio adulto acquisisce col tempo; parliamo di una malinconia pervasa di una dolcezza infinita che riscalda l’aria e porta ogni cosa fuori dal tempo.



Palazzo di Città


Visto il grande successo di pubblico, i Musei Civici di Cagliari con grande piacere annunciano la proroga della mostra “Steve McCurry. ICONS” sino al 31 marzo 2021.

La mostra è curata da Biba Giacchetti e sbarca per la prima volta in Sardegna con 100 scatti della produzione del fotografo american. Le immagini, sono un viaggio simbolico nel complesso universo di esperienze e di emozioni che caratterizzano il lavoro di McCurry.


A partire da alcuni scatti, gli unici in bianco e nero, realizzati tra il 1979 e il 1980 nel suo primo reportage in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica.


Dall’Afghanistan veniva anche Sharbat Gula, la ragazza che McCurry ha fotografato nel 1984 nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata una icona assoluta della fotografia mondiale.


Con le sue foto Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Mai come ora le sue foto consentono di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia con una serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia.


Una audioguida disponibile gratuitamente per tutti i visitatori, Steve McCurry racconta in prima persona molte delle foto esposte. Inoltre, un primo video proiettato in mostra accompagna le foto del primo reportage in Afghanistan; in un secondo video, McCurry racconta la sua lunga carriera e soprattutto il suo modo di intendere la fotografia. Infine un ultimo filmato, prodotto da National Geographic. Quest’ultimo è dedicato alla lunga ricerca che ha portato Steve McCurry a ritrovare la “ragazza afghana” 17 anni dopo il famoso scatto. A tale proposito è del novembre 2016, la notizia che, dopo essere stata arrestata dalla polizia pakistana, SharbatGula è finalmente tornata nel suo paese.


Steve McCurry / Icons è infine il titolo di una pubblicazione curata da Biba Giacchetti, che costituisce il catalogo della mostra. Al fine di esaudire le richieste del pubblico si potrà tornare alla fruizione live. Inoltre grazie al distanziamento sociale, sarà possibile godere quasi in esclusiva di ogni singola fotografia esposta.

Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu


La rivista Bell’Italia lo ha definito il gioiello d’Oriente nel cuore più antico della città di Cagliari. E’ il fiore all’occhiello delle Collezioni Civiche per via della straordinarietà della sua storia che dei pezzi che possiede. La storia del Museo d’Arte Siamese inizia infatti con la donazione alla sua città natale da parte di Stefano Cardu (Cagliari 1849–Roma 1933) di una preziosa collezione di oggetti d’arte provenienti dall’Estremo Oriente.

Cardu, imbarcatosi da Cagliari in giovane età, dopo quasi dieci anni di navigazione approda in Siam, l’attuale Tailandia. A Bangkok, sotto il regno di Rama V, egli diviene progettista e costruttore di edifici per la nuova capitale.


Stefano Cardu è assiduo viaggiatore e raffinato collezionista dell’arte d’Oriente. Raccoglie negli anni manufatti di squisita qualità e fattura, databili tra il XIV e il XIX secolo. Questi ultimi provengono dal Siam e dal Sud Est asiatico, da Giappone, Cina e India.


Il Museo Siamese viene aperto al pubblico nel 1918, in una sala dedicata al piano nobile del Palazzo civico Ottone Bacaredda. Inoltre sarà Cardu stesso ad occuparsi dell’allestimento e del catalogo della mostra al fine che i proventi fossero destinati agli orfani della Prima guerra mondiale.
La collezione fu trasferita per essere salvata dai bombardamenti a causa della Seconda guerra mondiale nelle grotte dei Giardini Pubblici. Inoltre fu riordinata dall’orientalista Gildo Fossati ed esposta nella Galleria Comunale d’Arte fino al 1981. Successivamente è stata ospitata in via definitiva nella parte più alta della Cittadella dei Musei.


COME PRENOTARE LE VISITE


Le prenotazioni sono da effettuarsi on line attraverso il sito: sistemamuseale.museicivicicagliari.it
Per informazioni: infoeprenotazioni@museicivicicagliari.it
ORARI:
Palazzo di Città: dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 21:30
Galleria Comunale d’Arte: dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00
Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu: dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00

About Elena Mameli

Mi chiamo Elena, sono una ragazza di 22 anni e vivo a Sardara. Frequento l'indirizzo storico artistico della facoltà di beni culturali e spettacolo.

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