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Unesco: nuovi scavi e primo censimento nuraghi

Unesco: nuovi scavi e primo censimento nuraghi

Scommessa Unesco: nuovi scavi e primo censimento nuraghi. Il mondo accademico e scientifico sposano l’iniziativa.

“Inserire i nuraghi nel Patrimonio Unesco darebbe impulso alla ricerca in campo archeologico, la quale presenta ancora zone oscure e lacune da colmare”. L’adesione della comunità scientifica sarda all’iniziativa dell’associazione “Sardegna verso l’Unesco” si sintetizza con le parole dell’archeologa Anna Depalmas, docente dell’Università di Sassari e componente del comitato scientifico dell’associazione, e di Riccardo Cicilloni, ricercatore dell’Ateneo di Cagliari, anche lui nel comitato, che ribadisce: “questa è una preziosa occasione per sostenere studi e didattica”.

I due esperti sono intervenuti alla conferenza stampa convocata dai rettori degli atenei di Cagliari e Sassari, Maria Del Zompo e Gavino Mariotti. Conferenza volta per spiegare perché il polo universitario della Sardegna sostiene un progetto che considera strategico sul piano culturale e scientifico.

“Tra cavità naturali, ipogei, menhir e nuraghi, i numeri dicono di che ricchezza dispone la Sardegna”. Sottolinea Del Zompo. Inoltre, “Valorizzazione e salvaguardia del patrimonio hanno come base la conoscenza scientifica, da cui deriva la consapevolezza di un bene che produce benefici economici per l’isola. E l’imprimatur dell’Unesco – insiste la rettrice – struttura scientifica alla quale forniamo elementi altrettanto scientifici, darebbe nuova linfa alla ricerca”. “Ma servono soldi per proseguire gli scavi e rendere fruibili i ritrovamenti. Con percorsi che trasformino l’Isola in un museo all’aperto. Questa iniziativa permetterà di dare corpo a questo processo”.

Il neorettore di Sassari

Il neorettore di Sassari sottolinea che “l’ateneo salvaguarda i beni identitari, li protegge e li valorizza in ogni ambito perché intende stare vicino ai territori e contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’isola”. Per questo, chiosa Mariotti, “il progetto necessita del supporto del mondo scientifico”. Tra i benefici dell’egida Unesco sul patrimonio protostorico sardo c’è quello di “un censimento dei nuraghi, mai realizzato prima”. Precisa la professoressa Depalmas, seconda la quale “si potrebbero così mettere a sistema i dati raccolti nei decenni dai due atenei attraverso una marea di indagini. E per farlo, servirà una regia centralizzata e serviranno risorse”.

Michele Cossa, presidente dell’associazione, ricorda che “c’è già il consenso del Consiglio regionale e di 340 consigli comunali”, ma considera “fondamentale il sostegno del mondo scientifico per portare all’attenzione del mondo intero un patrimonio così straordinario”.

About Andrea Ennas

Sono un giovane ventenne appassionato di sport, musica e cinema.

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